Anche l'ultima nave sta salpando dal Porto del mio Cuore ormai inondato dal Vuoto che ho creato con la mia Falsità, intanto ti saluto con la testa china di chi non l'ha mai alzata per paura di Perderti, eppure ti stai allontanando lo stesso e dall'alto del ponte cercherai ancora il mio Sguardo che ti dica di fermarti, ma sai che non arriverà e quel mare di Lacrime ti porterà lontano da me per sempre e una volta che varcherai l'Orizzonte io entrerò nella Stanza dei nostri Ricordi per finire di Sprofondare nella Solitudine del Silenzio...
Con quelle mani cerchi sempre di sopravvivere, rigiri con gli indici le frasi scritte, arrotoli appallottoli e cerchi di buttar via! Guardi le mani e mordi dentro te stesso, t'immagini altro, speri di poterlo fare ma tutto riaffora. E nella testa sempre sempre la stessa frase e con le mani strette al collo di un bambino che non muore! Nel tempo, per il tempo, cerchi risposte ma nulla affiora. Sempre il mistero per la frase che ti perseguita. È d'obbligo la ricerca!
Fulmineo istante Che per la grazia D'una vision angelica Divien l'eterno paradiso
La vision si perde Nel profondo Di due zaffiri Che son i suoi occhi Ai quali si fa Sgarbo imperdonabile Se si cerca Una fra tutte le parole Per definir sì tal vision D'infinita beltà
Si quieta l'animo Svanisce la parola E solo Il sorriso Dal cuor dipinto Benevolmente sul viso Rende grazia A quell'esser Dalla divin essenza
Ed è allora Che scopri Quanto sia special Quel momento
Il fiato Divien Flebile sibilo Prima Di cessar Per permettere al cuor D'accellerar il suo battito E poter così volar Lassù Fra le stelle Rimanendo quaggiù Insieme a chi Gli astri ha dipinto E la luna ha illuminato Dando calor al sole E luce alla vita d'ogni uomo Che per fortuna Merito Od occasion Ha avuto l'onor Di incrociar Il cammino Del volo Di un angelo del cielo.
A te, che in quell'ultima discesa invece di far ritorno a valle hai deciso di spiccar il volo verso il cielo mando quest'ultimo saluto intriso d'amor e di dolor per la tua scelta d'abbandonar la vita
Forte La speranza Che il mio pensiero Fuso Con lo spirito Di tutti Gli amici tuoi Arrivi E irrompa Nel tuo animo Sostenendoti In quest'ultima scalata Verso La vetta D'una montagna Che pochi uomini Han la fortuna Di poter Scalar Verso la cima Chiamata Paradiso
Ti vedo Affrancato Ad un appiglio Invisibile Per me Ma solido e sicuro Per un eroe come te
Col sorriso Dipinto sul viso Felice Metro dopo metro T'avvicini al culmine E nel cuor tuo sovvien la pace Traspare Dai tuoi occhi Il profondo amor Per quella compagna Che per te da sempre è la montagna Or più gelosa che prima Ha deciso di tenerti fra le sue braccia Lasciando a noi Un dolce ricordo D'un ragazzo Dall'animo puro E dal cuore d'oro
Un ricordo Che ormai S'è fuso Con l'animo nostro E ci accompagnerà In ogni istante Dell'esistenza Ormai pervasa Da un po' della tua sublime sostanza
Tu Che della gioia Hai scritto inni In ogni attimo Di tutti i tuoi giorni Sarai per noi L'autor Che c'insegnerà A non mollar Davanti alle difficoltà Ma Seguendo il tuo esempio Stringeremo i denti E faremo del nostro cuor un tempio Quel cuor Che della tua intera vita È stato il motor Unica ragion Di ogni tuo gesto Ormai passato Ma mai scordato
Lentamente Svanisce La tua figura Dentro gli occhi miei
Sei arrivato O folle innamorato Al termine Di quest'ultima scalata In un luogo Dove noi saremo con te E tu sarai dissolto in noi
Odiamo Il tuo saluto Scorgiamo il tuo sorriso Assaporiamo Il tuo pensiero Ci riscaldiamo Col tuo amore
Dormiva li nel suo letto La stanchezza del giorno la portò ad un sonno profondo tra sogni che ora non ricorda più Nelle buie ore della notte si celava, l'ascesa del suo io Mani che amava la strinsero con una violenza unica lei rabbrividii, al sol pensiero ancora oggi rabbrividisci Non le fu permesso gridare mani forti si posarono sulla sua bocca lei d'improviso rivoltata... lacrime cadevano sul suo viso si dimenava, la sua forza era entrata persino nella sua anima nulla poté al suo volere Al termine di quello stupro non lo amò più mai più potè lasciò dentro di lei una ferita chiamata morte lenta.
Un attimo, un brivido, due ali invisibili passate impercettibili, sfiorano appena i sensi impalpabili. Si posano piano, si fermano immobili. Ascolto in silenzio il respiro: lento, monotono, regolare, sulle ali leggere: è la mia anima che sul mare torna a cercare quello che in un tramonto potrebbe ritrovare.
... E un giorno mi trovai improvvisamente con gli occhi aperti e intorno tanta gente un po' sorpresa e quasi spaventata mi domandai perché io fossi nata. Il pianto mio e la disperazione furono il segno di tanta confusione. Già allora non capivo qual era il posto mio ed il disegno strano di questo strano Dio. Ma si, poi mi son detta e mi sentii abbracciata. Mi diedero la tetta e fui più sollevata e già quel dolce latte che mi riempì le gote mi fece incuriosir di cose ignote. Poi volsi il capo e col nasino in sù vidi un sorriso e mamma c'eri tu. Così trascorsi con il passar degli anni la gioventù tra rare gioie e affanni. Costantemente mi batteva il cuore ma non capivo mai se fosse amore. Sì... quella cosa che non ti fa mangiare e poi finisce per farti disperare. Quel sentimento che ti stravolge il cuore, che sembra gioia pura, è poi dolore. Ma ciò che dico è solo una visione si scioglie come cera, è la passione. L'amore vero per la mia esperienza è quello che si crea con la pazienza. Col dono di se stessi senza inganni con la fiducia vera dei tuoi affanni, con le carezze lievi agli occhi tuoi con baci da lontano finché puoi, con un sorriso anche a chi non vedi e senza orgoglio se sei tu che cedi. L'amore vero non ha mai rivali non ha ragione non ha neppure un fine e poi l'amore vero non ha confine, così conduco il tempo di questa vita mia affido le ali al vento e volo via... ad elargir carezze con il cuore pieno a regalare affetto e tanto amore vero. Madre, compagni e figli miei vi dò ciò che so dare di più io non potrei, anche perché da amare ho pur la sottoscritta. Or me ne devo andare, così starò un po' zitta.