Dormiva li nel suo letto La stanchezza del giorno la portò ad un sonno profondo tra sogni che ora non ricorda più Nelle buie ore della notte si celava, l'ascesa del suo io Mani che amava la strinsero con una violenza unica lei rabbrividii, al sol pensiero ancora oggi rabbrividisci Non le fu permesso gridare mani forti si posarono sulla sua bocca lei d'improviso rivoltata... lacrime cadevano sul suo viso si dimenava, la sua forza era entrata persino nella sua anima nulla poté al suo volere Al termine di quello stupro non lo amò più mai più potè lasciò dentro di lei una ferita chiamata morte lenta.
Il commento numero 3 di Ada naturalmente si riferisce a un intervento che abbiamo preferito eliminare perché offendeva tutte coloro che hanno subito violenza. Dispiace vedere che nel 2009 ancora esista gente del genere.
ritengo il tuo commento al quanto volgare , chiunque tu sia hai scritto in dialetto ! sei di una volgarità abnorme
Questa è una poesia che racconta il quotidiano che riempie quotidiani e Tg, dovrebbe portarti a riflettere
Mi verrebbe da scriverti tanto ,ti perdono capisco la forma culturale che ti circonda
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