... E un giorno mi trovai improvvisamente con gli occhi aperti e intorno tanta gente un po' sorpresa e quasi spaventata mi domandai perché io fossi nata. Il pianto mio e la disperazione furono il segno di tanta confusione. Già allora non capivo qual era il posto mio ed il disegno strano di questo strano Dio. Ma si, poi mi son detta e mi sentii abbracciata. Mi diedero la tetta e fui più sollevata e già quel dolce latte che mi riempì le gote mi fece incuriosir di cose ignote. Poi volsi il capo e col nasino in sù vidi un sorriso e mamma c'eri tu. Così trascorsi con il passar degli anni la gioventù tra rare gioie e affanni. Costantemente mi batteva il cuore ma non capivo mai se fosse amore. Sì... quella cosa che non ti fa mangiare e poi finisce per farti disperare. Quel sentimento che ti stravolge il cuore, che sembra gioia pura, è poi dolore. Ma ciò che dico è solo una visione si scioglie come cera, è la passione. L'amore vero per la mia esperienza è quello che si crea con la pazienza. Col dono di se stessi senza inganni con la fiducia vera dei tuoi affanni, con le carezze lievi agli occhi tuoi con baci da lontano finché puoi, con un sorriso anche a chi non vedi e senza orgoglio se sei tu che cedi. L'amore vero non ha mai rivali non ha ragione non ha neppure un fine e poi l'amore vero non ha confine, così conduco il tempo di questa vita mia affido le ali al vento e volo via... ad elargir carezze con il cuore pieno a regalare affetto e tanto amore vero. Madre, compagni e figli miei vi dò ciò che so dare di più io non potrei, anche perché da amare ho pur la sottoscritta. Or me ne devo andare, così starò un po' zitta.
Commenti