Dormiva li nel suo letto La stanchezza del giorno la portò ad un sonno profondo tra sogni che ora non ricorda più Nelle buie ore della notte si celava, l'ascesa del suo io Mani che amava la strinsero con una violenza unica lei rabbrividii, al sol pensiero ancora oggi rabbrividisci Non le fu permesso gridare mani forti si posarono sulla sua bocca lei d'improviso rivoltata... lacrime cadevano sul suo viso si dimenava, la sua forza era entrata persino nella sua anima nulla poté al suo volere Al termine di quello stupro non lo amò più mai più potè lasciò dentro di lei una ferita chiamata morte lenta.
Un attimo, un brivido, due ali invisibili passate impercettibili, sfiorano appena i sensi impalpabili. Si posano piano, si fermano immobili. Ascolto in silenzio il respiro: lento, monotono, regolare, sulle ali leggere: è la mia anima che sul mare torna a cercare quello che in un tramonto potrebbe ritrovare.
... E un giorno mi trovai improvvisamente con gli occhi aperti e intorno tanta gente un po' sorpresa e quasi spaventata mi domandai perché io fossi nata. Il pianto mio e la disperazione furono il segno di tanta confusione. Già allora non capivo qual era il posto mio ed il disegno strano di questo strano Dio. Ma si, poi mi son detta e mi sentii abbracciata. Mi diedero la tetta e fui più sollevata e già quel dolce latte che mi riempì le gote mi fece incuriosir di cose ignote. Poi volsi il capo e col nasino in sù vidi un sorriso e mamma c'eri tu. Così trascorsi con il passar degli anni la gioventù tra rare gioie e affanni. Costantemente mi batteva il cuore ma non capivo mai se fosse amore. Sì... quella cosa che non ti fa mangiare e poi finisce per farti disperare. Quel sentimento che ti stravolge il cuore, che sembra gioia pura, è poi dolore. Ma ciò che dico è solo una visione si scioglie come cera, è la passione. L'amore vero per la mia esperienza è quello che si crea con la pazienza. Col dono di se stessi senza inganni con la fiducia vera dei tuoi affanni, con le carezze lievi agli occhi tuoi con baci da lontano finché puoi, con un sorriso anche a chi non vedi e senza orgoglio se sei tu che cedi. L'amore vero non ha mai rivali non ha ragione non ha neppure un fine e poi l'amore vero non ha confine, così conduco il tempo di questa vita mia affido le ali al vento e volo via... ad elargir carezze con il cuore pieno a regalare affetto e tanto amore vero. Madre, compagni e figli miei vi dò ciò che so dare di più io non potrei, anche perché da amare ho pur la sottoscritta. Or me ne devo andare, così starò un po' zitta.
Sono le immagini del tempo a stordirmi in questo pomeriggio pieno di pioggia e di vento. Ho perso anche l'orizzonte di quel rosso di toro ferito sull'arena a odore di morte. Sono solo con il cane ammutolito leccando l'aria rotta da echi di montagne e fiumi senza fine. Il fumo della sigaretta accesa avvolge donne africane dipinte in questo mio quadro d'inverno. È questo pomeriggio avanzato, pieno di pioggia lenta e muta a regalarmi sogni futuri. Quante immagini diventano statue in questo inverno solitario, dove i sogni volano con le foglie e la pioggia ci matura al domani.
Voglia di sentire le tue labbra aprirsi e danzare con magiche parole che curano la mia anima dicendomi ti amo. Voglia di un ti amo percorso e sentito fuoriuscire dai piccolissimi pori che possiede la mia pelle, lamentandosi e alzandosi in inni per i fastidi procuratosi per l'assenza di un tuo ti amo. Un tuo ti amo magico, udire che possiede tutto il vero essere della vita, cancellando tutte le incertezze e le domande che la vita ci presenta, splendente momento di felicità il tuo ti amo, arrivato neonato, che sorride con le stelle che prendon posto dei miei stessi occhi, per brillare sul mio viso tutto l'amore che ho per te.
E quando chiudi gli anni dietro te quando senti che il tempo scende le scale senza te quando il giorno non ha l'alba, ma solo il tramonto, quando non sai quanto avrai, è lì che finisce il tempo.
Conti le candeline sulla torta inacidita dalla vita, spegni in fretta, non c'è partita, furtiva guardi ciò che lascerai di te, una donna piena di se, una figlia degna di te.
Provi a contare le stelle per distrarre il cuore, provi a non gridare amore, provi a fuggire dal sonno del cacciatore stanco, ma non fai in tempo, si riparte di punto in bianco.
Adesso che hai passato metà della tua vita, ti aspetta la discesa che sembra una salita, tracci una linea che segna i bilanci, cosa fai, smetti o rilanci?
Dall'alto del domani vedo un cielo chiaro, un sorriso che mi regge, un compagno che mi adora, una vita che val la pena vivere ancora...