Poesie personali


Scritta da: Eclissi
in Poesie (Poesie personali)
Chiudo la porta.
Resto in silenzio
Tra il pavimento
e il Dolore alato
che copre ogni cosa
Anelo a un altrove
il mio corpo immobile
smette d'esser mio
Morsi dell'Invisibile
aprono orizzonti oscuri
spalancano squarci di cielo gelido
che dormivano in me
Cristalli di incertezze
cadono dal soffitto.
La mia schiena è fredda.
Sentieri di sale attraversano il tempo
ed il viso...
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    in Poesie (Poesie personali)

    Cercandoti

    Cercai sulla Terra,
    segni del vostro passaggio.
    Ma la Terra mi disse
    che non Vi scorgeva
    da molte Lune, negli orizzonti
    del suo paesaggio.

    Provai a cercarvi
    nei Fiumi e nei Ruscelli.
    Ma l'Acqua, che docile
    e gentile mi cullava,
    mi disse che da tempo
    non vi accarezzava.

    Senza sosta mi diressi
    alle Acque del Mare,
    che inquiete si agitavano
    litigando col Vento.

    Una speranza si accese
    nel mio Cuore sconsolato
    perché in quel movimento
    vidi tracce di Voi,
    lontano, nel Firmamento.

    Con foga mi addentrai
    in quelle torbide Acque scure,
    che riflettevano il buio
    dell'immensa Notte nera.

    Ma continuai impervio a lottare
    con tutte le mie forze,
    fin quando Vi raggiunsi ad
    un passo dalla Morte.

    Con un filo di voce
    e timorato nel Cuore
    trovai in me il coraggio
    e Vi chiamai.

    L'Acqua tornò calma
    ed il Vento smise di urlare,
    mentre in quel silenzio
    ascoltavo il Vostro pianto.

    Le Vostre lacrime dorate
    riempirono il Cielo nero,
    che inerme si squarciava
    lasciando scie e macchie di Vita.

    Mentre l'Acqua rifletteva
    quel fulgido spettacolo,
    io ammiravo sbalordito
    la nascita delle Stelle
    in quel buio Infinito.
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      in Poesie (Poesie personali)

      Nell'abisso marino

      Oggi
      non guarderò le stelle
      che brillano nel cielo,
      mi tufferò nel mare
      scenderò fino all'abisso
      per annegar il mio dolor.

      Come una sirena
      tutta la notte
      nella profondità
      del mare
      il suo silenzio
      dentro me
      io porterò.

      Prendimi...
      prendimi per sempre
      oh mare
      fammi scordar
      il mio dolore.

      Prendi
      le mie lacrime amare
      e lontano da me
      lasciale nuotare
      fino a quando
      più non le vedrò.

      Lascia entrare
      la tua pace
      nel mio cuore
      lascia che prenda
      il posto del dolore.

      Tienimi con te
      nel tuo letto
      ricoperto di coralli
      le mille stelle rosso fuoco
      mi scalderanno il cuor.

      I corallini
      mi danno il benvenuto
      e danzano con me,
      riportando la gioia
      nel mio cuore.

      Oh mare
      ora sono tua...
      grazie
      ora sono tua
      tua per sempre...
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        in Poesie (Poesie personali)

        Triste calamaio

        Fioca luce in fondo
        sciarada di ricordi
        alternante ai miei singhiozzi
        un sorriso regalato
        per velare quel dolore
        ancora vivo.
        Al lume di candela in agonia
        l'ombra appena sfiora
        del triste calamaio
        che implora
        d'intinger quella piuma
        per scriver un poema.
        Ma il cuore mio
        ispirazion non trova
        con l'anima
        dal silenzio divorata
        per un amor
        che grande amor parea.
        Forte batteva
        dentro il petto
        quel muscolo
        che creder non osava
        un'emozione vera
        ma con timor ogni dì
        ascendeva.
        Ma illuder più non posso
        un'anima che baci, sogni e vita
        invano lusingava.
        Farfalla più non batte
        reticente tace il cuore,
        gli occhi atoni
        copiose lacrime
        han versato
        per il timor d'amare
        e ancor soffrire.
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          in Poesie (Poesie personali)

          Fragile

          Fragile,
          lentamente s'apre
          a sensazioni,
          gioia e timore,
          silenzio e gelo.

          In un momento
          si stringe e si riapre,
          nuove sensazioni.

          Basta una parola,
          basta un gesto,
          un solo errore
          non voluto,
          non pensato,
          ed ecco
          il dolore
          si riaccende.

          E una tormenta
          si produce dentro,
          come un fuoco
          che spegnere non puoi.

          Ti consuma
          a poco a poco,
          come una goccia
          che nella notte cade,
          toc, toc, toc, toc,
          goccia dopo goccia,
          irrompe nel silenzio
          del tuo cuore.

          Non sai cosa provare,
          e non vuoi più soffrire,
          il dubbio atroce
          appare e poi scompare...

          Poi riappare...
          e tu non puoi finire
          anche se fa soffrire
          lo cerchi
          nell'aria che respiri,
          nel calore del sole,
          nel profumo di un fiore!

          E ti manca il respiro,
          e ti manca il tepore
          di quel bacio donato,
          di quel bacio sognato.
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            Scritta da: dax
            in Poesie (Poesie personali)

            Il fantaccino

            Sono soltanto un giovane uomo
            un'ombra che passò nella storia
            una coscienza svanita nel nulla

            Un giocattolo nelle mani dei potenti
            un niente, un soldato
            tradito dal suo principe

            Carne da cannone sacrificata
            immolata all'inettitudine all'arroganza
            dei generali, dei re soldati
            degli infausti dittatori
            di tutte le epoche di tutti i colori

            Quì nella terra arrossata dal mio sangue
            tutti aspetto con pazienza e silenzio,
            tutti sono venuti i potenti
            non uno ha disdetto il penoso
            appuntamento: tutti in ginocchio
            hanno implorato il mio perdono

            Non il mio perdono voi dovete chiedere
            dissi: ma il perdono degli occhi
            sbarrati di milioni di madri

            Cercherete il buio inutilmente!
            Chiuderete gli occhi inutilmente!
            Con le mani coprirete il viso inutilmente!

            Vi scruteranno!
            Vi scruteranno!
            Vi scruteranno!

            Severi giudici gli occhi sbarrati delle madri
            giudici severi per tutta l'eternità.
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              Scritta da: Anna D'Urso
              in Poesie (Poesie personali)

              Il percorso della vita

              Disteso sei nato col primo vagito,
              cullato dai sogni di un viso gradito,
              deriso da quelli più forti di te
              sei stato maturo non rispondendo al perché.

              Amori tra i banchi di scuola hai vissuto,
              nessuno è perfetto e così ti sei arreso,
              sul lavoro hai piegato la schiena e vinto
              adesso respiri perché la vita è un incanto.

              Gli anni pesanti non regge il tuo io,
              perché questo soffrire, lo chiedi a Dio,
              sempre ligio hai vissuto e il dovere lo hai fatto,
              dei figli stupendi che tieni a te stretto.

              Ora che il tuo cammino si fa lento nella sera
              ricordi com'era bella lei in quella primavera,
              un goccia di pioggia bagna i ricordi,
              non c'è tempo per nulla e disteso ritorni.
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                in Poesie (Poesie personali)

                Pasquino

                Cammino. De notte piazza Navona
                me sembra 'na bella signora,

                dietro 'n'angolo a 'na vietta scura
                vicino a fontanella d'acqua pura,
                ce stà Pasquino, un mezzo busto,
                sporco, brutto, e assai nascosto.

                Me fermo a guardallo incuriosito
                come 'n gatto impaurito,
                - Ao - me dice 'ncavolato:
                - e mica è corpa mia se sò così
                e macchine, o smog, er fumo... tutto quì.

                È vero, d'artronne 'na vorta
                tutto stò casino nun c'era,
                i cavalli ar posto de le macchine
                le campane a quello dè sirene,

                cor quer venticello chiamato ponentino
                friccicarello come 'n bambino
                se respirava l'aria de noantri
                pronti aiutà e nun giudicà l'artri.

                Mò è tutta 'na borgia, 'na confusione
                ce sarebbe da pija 'n mattone
                ma poi a chi o tiri...

                'Na vorta contro er papa e er governo
                c'annava de nascosto er popolino
                aiutato a più non posso da Pasquino.

                Allora stò mezzo busto puro greve
                perché nun torna a scrive?
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