Poesie personali


Scritta da: Ada Roggio
in Poesie (Poesie personali)

Passano le ore

Bene,
ora tutto abbia inizio
Sai!
La cosa strana!,

Devo restare a guardare
Lancette dell'ora
andate avanti
Tutti,
devono contendersi
un pezzo della mia vita
Carte
carte su carte
Falsi che non mi hanno mai incontrata
mano sul cuore
dicono lo giuro
lo diranno anche poi

Per salvare i veri inquisitori
Loro comprano tutto
anche le anime
Tutti pronti,
vorrei affondare nelle viscere della terra
non ascoltare,
non vedere,
non vedere la gemella mia
ancora una volta
una nullità
Gridai!
Grido...
ancora oggi
grido al mondo
ma...
attanagliati dalla vita quotidiana
chi ha storie complicate
meglio lasciarle stare
Passano le ore
tutto ha un altro sapore.
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    Scritta da: Antonino Gatto
    in Poesie (Poesie personali)

    La vera storia di San Valentino

    Questa è la storia di come nacque l'amore
    nel lontano febbraio alla luce del sole,
    quando un santo cristiano, da Furius soldato
    fu posto al flagello e del capo privato.

    L'ingiustizia lontana di anni crudeli,
    per combattere il Cristo e tutti i fedeli,
    nel volere di Aurelio, imperatore del mondo
    succeduto al tiranno Claudio secondo.

    Ma come dal fango, può nascere un fiore,
    in questo contesto è nato l'amore,
    dall'animo buono di san Valentino,
    amante delle coppie e di ogni bambino.

    Così fu narrata la fiaba d'amore,
    da padre in figlio, per restare nel cuore,
    del vescovo longevo che amava portare
    pagani e cristiani insieme all'altare.

    L'amante dei bimbi, e del suo grande giardino,
    dove giocavano i figli di ogni vicino
    che rientravano in fretta con un fiore la sera
    per donarlo alle mamme e portar primavera.

    Solo tre anni mancavano, al suo centenario,
    quando in prigione lo misero e lo condannarono,
    ma nonostante l'età ed il suo batticuore
    dietro le sbarre ancora, insegnò lui l'amore,

    alla figlia di Asterius, il guardiano custode,
    che pur cieca fanciulla, in lui ripose ogni lode,
    e nell'ultima lettera riuscì a leggere un mattino
    l'amore di un poeta che si firmò Valentino.
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      Scritta da: Rolla Gabriele
      in Poesie (Poesie personali)

      Fulmineo Istante, Eterno Paradiso

      Fulmineo istante
      Che per la grazia
      D'una vision angelica
      Divien l'eterno paradiso

      La vision si perde
      Nel profondo
      Di due zaffiri
      Che son I suoi occhi
      Ai quali si fa
      Sgarbo imperdonabile
      Se si cerca
      Una fra tutte le parole
      Per definir si tal vision
      D'infinita beltà

      Si quieta l'animo
      Svanisce la parola
      E solo
      Il sorriso
      Dal cuor dipinto
      Benevolmente sul viso
      Rende grazia
      A quell'esser
      Dalla divin essenza

      Ed è allora
      Che scopri
      Quanto sia special
      Quel momento

      Il fiato
      Divien
      Flebile sibilo
      Prima
      Di cessar
      Per permettere Al cuor
      D'accellerar il suo battito
      E poter cosi volar
      Lassu
      Fra le stelle
      Rimanendo quaggiù
      Insieme a chi
      Gli astri ha dipinto
      E la luna ha illuminato
      Dando calor al sole
      E luce alla vita d'ogni uomo
      Che per fortuna
      Merito
      Od occasion
      Ha avuto l'onor
      Di incrociar
      Il cammino
      Del volo
      Di un angelo del cielo.
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        Scritta da: Anna D'Urso
        in Poesie (Poesie personali)

        Dillo in sei parole...

        Dillo in sei parole, che amore sia,
        stringi, accorcia, taglia la via,
        ma ce la fai se fai la dieta
        a stecchetto le parole e il cuore senza meta.

        Dillo in sei parole quello che hai dentro,
        in sei parole, quel che non hai mai provato
        in sei parole, tutte d'un fiato!

        Petalo blu come il mare il tuo cuore,
        rosso vermiglio come l'inferno il tuo umore,
        verde dell'erba bagnata al mattino,
        giallo del sole se con te m'incammino,
        bianca è la zagara del nostro paese
        nera è la fascia che porta il nostro amore,
        assembla insieme questi colori
        sai che meraviglia ne vien fuori?
        Un arcobaleno che traccia la pioggia,
        una conchiglia si arena nella spiaggia,
        tinte che da sole non hanno valore,
        ma che insieme formano un mondo migliore...

        Amore che invano hai amato, ama...

        L'ho detto in sei parole... adesso vola...
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          in Poesie (Poesie personali)

          Lo navigante che isole costeggi

          O navigante che isole costeggi
          e cauta cerchi un approdo
          rigoglioso di primizie e gioie
          fuggi da lezioso agghindarsi
          di parole se menzogne sono al cuore.
          Sterile, sappi, è sempre
          il raccolto di lusinghe mendaci
          che come nebbia velano l'inganno:
          è solo nella fatica del divenire
          di giungere ed essere luce
          che non vi è mai spreco di sentire,
          solo nei getti di ardore in scoppio
          un rossore fiammeggia
          e sempre è specchio di passione!
          Se di vero sogni si indorano
          di nulla sbadiglia chi vive
          sulle chiome dell'anima
          affluisce linfa e rugiada
          luci fuggono dagli occhi!
          Risveglia le ali e segui la scia
          se amor sincero ti fomenta
          staccati dalla pretesa
          che ogni cosa che accada
          sia certa e governabile;
          una potenza di delizie esploda
          di pienezza intera ti penetri
          e poi se vuoi essere: sii!
          Non vuoi tu tornare a guardare
          la luna nelle celesti sere
          invaghirti di future essenze
          restare sotto lo scroscio
          di emozioni bagnare il volto?
          Non sai che la vedovanza
          di sole non riporta in vita
          i nostri morti e che di nero
          nessuna rosa si colora?
          Canta la tua vita finché puoi
          prima che la voce in enfasi
          sia sopraffatta dal silenzio:
          poi nessun vivente più t'ode!
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            Scritta da: Alice P.
            in Poesie (Poesie personali)

            Ancora nella selva

            Ancora nella selva.
            Una selva, una foresta.
            Sto correndo, sto fuggendo da
            qualcosa di indefinito, che non vedo,
            ma che al mio istinto, al mio
            animo,
            suona così familiare...
            Le piante mi frustano il viso,
            parole come lame,
            e il terreno sotto i piedi è
            aspro e duro.
            Ancora una volta scaccio
            dai pensieri
            un volto,
            un volto che è una catena...
            Lo è davvero? O non lo è?

            Catena.
            La parola stessa ferisce più di mille frustate,
            più di mille lame,
            più di mille parole.

            Sto correndo, fuggo ancora.
            Ai piedi sento una catena legata,
            come un prigioniero fuggitivo che,
            anche se libero,
            porta sempre con sé il segno della
            sua colpevolezza.

            Ditemi, ditemi la sentenza: colpevole
            o innocente?
            Lo è davvero
            o non lo è?

            Corro ancora, fuggo ancora,
            mi chiudo dentro me stesso e lascio
            che il dolore delle sferzate muoia
            nello stesso modo in cui nasce.
            Fuggo da quella maledetta parola,
            che continua a ronzarmi in testa e
            non mi lascia mai.

            È inutile,
            è impossibile,
            in fondo all'animo so che
            non c'è via di fuga.
            Ma cosa posso fare se
            non tentare di fuggire,
            se non continuare a correre?
            Come posso rimanere fermo e accettare
            questa catena, inerme?

            Catena,
            Questo ferro che costringe, che impone.
            Che chiude in una gabbia dorata la mia...
            una mia...
            fonte di libertà.

            Continuo a correre,
            forse chissà,
            una
            via
            alla fin fine
            la si trova.
            Una svolta non ancora percorsa,
            un tronco non ancora scavalcato,
            un fiume non ancora guadato,
            una montagna non ancora scalata.

            Quasi non m'importa dove poi finisco,
            la meta non è importante in fin dei conti.

            Catena,
            che costringe, che impone.
            Che chiude...

            Catena.
            Ferisce più di mille lame,
            mille parole.
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              Scritta da: Alice P.
              in Poesie (Poesie personali)

              Amore

              L'amore di una coppia che volge a risvolti sempre più piccanti,
              catturati come sono, entrambi, dall'estasi dei sensi;
              un'amore che si sfalda sotto il litigio di possessione, ed
              un altro che finisce nel vuoto di un cuore che riesce più ad amare.

              Esiste forse, da qualche parte, quell'amore che ti colpisce
              il cuore come impetuoso martello, e lo rende
              leggero come piuma e
              fragile come vetro?

              Mi chiedo se qualcuno, lassù, conosce
              la risposta, e se mai, io,
              uomo,
              raggiungerò questa cosa magnifica che è
              l'amare
              ed essere amato.
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                Scritta da: Alice P.
                in Poesie (Poesie personali)

                Volo di rondine

                Una rondine mi ha chiesto di scrivere.
                Io
                qui
                chiuso
                incatenato - tra due muri.

                Ed allora scriverò.

                Di un volo d'uccello libero
                come nuvola,
                e leggero,
                come piuma.

                Un volo verso infiniti
                orizzonti
                infiniti.

                Un volo pieno di luce,
                che attraversa qualche nuvola - è vero
                ma che ne esce anche sempre con qualche
                battito d'ali.

                Scriverò di un volo a volte incerto,
                intimorito dai paesaggi
                sconosciuti che attraversa,
                ma un volo che affronta a testa alta
                ogni montagna e foresta, ansioso solo
                di scoprire quello che c'è dietro.

                Scriverò di un volo strano
                ma unico a modo suo,
                spesso additato dal popolo dei camminatori come
                estraneo,
                e da quello dei volatori come
                impossibile.

                Scriverò di un volo che
                conduce e mai si fa condurre,
                di un volo che si intreccia e intreccia
                innumerevoli altri voli.

                Scriverò di un volo che dallo scorso autunno
                mi ha accompagnato e
                mi accompagna sempre.
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                  Scritta da: Gaspare Serra
                  in Poesie (Poesie personali)

                  Le lacrime del mare...

                  Convinzioni strappate al caso
                  spazzano via decisioni avventate
                  ai piedi di laconiche incertezze.

                  Tutto s'incatena al niente
                  sospeso all'estremità di un ponte
                  tra pornografiche luci di cielo
                  e inquietanti ombre del suolo.

                  La logica è ordinaria follia:
                  l'eresia della ragione
                  che uccide in un abbraccio l'illusione,
                  tenendoci ancorati al presente
                  senza catene.

                  Le lacrime del mare
                  non hanno religione:
                  son quelle dell'uomo
                  l'incesto tra carne ed emozione...

                  Non è tutto falso,
                  non è tutto vero:
                  siam solo catene
                  appese al filo stringente
                  d'un pensiero...
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