Scritta da: Rosarita De Martino
in Poesie (Poesie personali)
Distacco
Cupo, nuvoloso cielo
sei fuori di me.
Io respiro la mia luce.
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Cupo, nuvoloso cielo
sei fuori di me.
Io respiro la mia luce.
Come un cannibale divori il mio corpo
sbrani la carne, bevendo il mio sangue.
Sono immobile, assente, fuori dal mondo
non posso impedirlo, posso solo subirlo.
Mentre l'ultimo soffio della mia anima vola via
tu continui a mordere
continui a straziare un corpo ormai vuoto...
Venivamo dai due capi opposti della vita
la tua randagia, la mia fin troppo pulita
Due mondi così lontani
che sembrava impossibile
un nostro domani
Mai ti ho cercato
il destino a me ti ha portato
Al primo sguardo fui già tua
mia dolce eterna prigionia
La mia anima fra mille
ti ha riconosciuto
lei già sapeva tutto
Non lasciai graffi nel tuo cuore
il mio fu un instancabile volo d'amore
Sulle ali dei sogni
ti feci volare
e sulle mie labbra
avresti voluto morire
Ai due capi opposti nella vita
deliziosamente vicini nel cuore
Poi venne quel giorno
che mi strappò il sogno
Odiai l'aereo che ti portò lontano
ma nella valigia infilai
un Ti Amo
Ora, vicino o lontano
che importa?
È dentro me che vive chi amo...
Voleremo sempre
sulle ali dei sogni nostri
sconfiggeremo tutti quei mostri
Tornerai da me
sulle ali d'un aeroplano
e ci diremo ancora e per sempre
Ti Amo...
I tuoi occhi comunicano a volte indifferenza
altre volte entusiasmo
i nostri occhi ci comunicano
che forse forse
l'amore è tutto ciò che ci fa paura
perché non viverla.
Brillano piano che neanche le vedi
Le mani i sospiri che fanno l'amore
Fiammelle accese negli occhi ancor chiusi
Parole a pezzi che è quasi dolore
Che brucia e ci scava spogliandoci nudi
E quello che siamo è un bacio affamato
Di giorni e sapori da farne scongiuri
Che mai prima c'era a noi capitato
Che cosa che mai che maga fortuna
Ti ha reso la donna che ha scelto quest'uomo
Dalla serranda c'è luce di luna
Nei nostri corpi ora cambia anche il suono
Cadono le stelle dentro i tuoi occhi
Ti scivola il viso addosso a me
E un sonno dolce mi prende a guardarti
Luce di vita che dormi con me.
L'età degli anni
Ha di bianco i capelli
Di scuro la sera
Un letto che è vuoto
Del mosto di sesso
Che affini all'amore
Speranze di sogni
Bagagli ingombranti
Una donna a cui credi
Nel "ti voglio bene"
La certezza volante
Di cosa vuoi tu.
Piovono i giorni
Il passato è remoto
Anche coi figli
Ci stai quasi più
E allora allora allora
Dove è che sei tu?
(tanti auguri Gaetano
Buon compleanno a me).
Come quando speri che piova
e si bagni quell'arida terra.
Come quando fai sogni di gioia,
ma dentro di te sta scoppiando la guerra.
È un'attesa.
È un'ansia perenne
o solo bisogno che cambi qualcosa.
È solo ferita
e non è la Morte,
e sanguini in vita
ma non vivi forte.
È agonia
sorridere al mondo
che di sorriderti finge soltanto.
È notte infinita
dove i tuoi occhi pregano orientamento.
È giorno che non fa luce mai
o è buio in cui limpido è solo un momento.
Come quando ti svegli al mattino
cercando tua madre nel letto,
e ritorni bambino.
Ti sembra d'avere ogni cosa
ma non far altro che attendere.
Ed è una straziante ed isterica attesa,
una lotta con te
e non fai altro che perdere.
È Disperazione la tua
ma non è smarrire speranza.
È amore puro
che attende di esplodere.
È rosa rara
che attende d'essere colta
da chi di cuore s'intende.
Cammino per strade affollate di noi,
riguardo i colori e le ore che passano:
sono più vuote di me.
Sai cerco la forza su tanti sorrisi
ma è negli abbracci del cuore che trovo sostanza.
Io sono il bianco, incontro di ogni sfumatura.
Ripudio un po' il buio, fuggo la paura.
Ti ho lasciato scrivere, Nero
ho lasciato che le tue parole mi piovessero addosso,
ma sono piovute anche gocce di male
che mi han seccato l'anima... E di piovere ha smesso.
Stringo più forte al mio petto canzoni di lacrime,
poi guardo nel vuoto e cerco confuso le anime nuove:
non ho bisogno di te. Di te che hai pregato baci alla mia bocca
come un terreno arido prega al suo cielo un po' di acqua.
Nero, continua a macchiarmi se vuoi
ma delle tue rughe il mio vento non lascerà traccia.
Sarai solo cenere Nera che si perde
nel rosso brillante di un cuore.
È il cuore del bianco che è salvo da te
e cerca un po' più disperato il suo nuovo colore.
Le pareti di questa stanza
bloccano i miei sogni
non mi permettono di vedere
non mi lasciano volare.
Guardo il mio braccio
e osservo le gocce della flebo
che scendono copiose
entrano in me
goccia per goccia
bruciandomi dentro
lasciandomi vuoto.
Vorrei urlare
ma non ne ho più la forza
Ho smesso di guardare con gli occhi
ho imparato a vedere con il Cuore
Ma non basta...
Forse un giorno...
quando i miei occhi vedranno il buio
forse in quel momento...
ricomincerò a sognare
sarà un sogno meraviglioso
un sogno infinito.
Il colore selvaggio dei tuoi occhi
occhi di cerbiatta radiosi
Nuda corri nel bosco
ridendo tra gli alberi
che t'abbracciano con i loro
verdi rami coprendo
scoprendo la tua nudità acerba
Nel bosco corri felice
saltando fossi tronchi caduti
ridendo illusa dalla felicità
Gioventù che corri nel bosco
del tempo ignara del futuro
mia povera gioventù sciupata
dimenticata nel bosco ombroso della vita.