Poesie personali


Scritta da: geggio
in Poesie (Poesie personali)
Il pensiero che va e sfugge
questa serata è andata

la birra che tocca la mia bocca
mi porta in un mondo tutto suo

non smetterei mai di bere

un amico ha fatto gli anni e se ne andato a puttane

il pc pieno di virus
quell'altro non avuto il tempo ma soprattutto la voglia di sistemare

tutto se ne va
il tempo scorre ed ho sempre meno libertà

la cugina puttana si fa desiderare
io nel vuoto più totale continuo

bere alcool
svolta la mia serata
ho conosciuto uno zombie
continuava a offrirmi sigarette

si faceva comandare da una macchina
una slot
fottuta solt
rovina la vita
fa perdere
non i soldi
ma l'anima

tu viaggia a pieno nella serata

piano piano inizi a sbiadire
tremare
lo sguardo di una ragazza col cappello
ti ruba il momento
vado, le parlo
ma alla fine codardo

ti perdi nella situazione di ogni giorno
il tempo si muove
e tu
a premere un pulsante
ti perdi
non sai più cos'è l'amore
non sai più cos'è il desiderio
ti perdi nelle luci e colori
sognando ad occhi aperti
ti perdi
non hai più soldi
pensi a quella
pensi avrei potuto
ma rimani da solo

perso nei tuoi pensieri più bui

questa è la serata andata
questa
è la vita
amici infami figli di puttana
solo sei e solo muori
creati ciò che sogni
il resto non conta
ed io mi perdo

come al solito
davanti alla solita routine
io mi perdo.
Composta mercoledì 6 gennaio 2016
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    Scritta da: geggio
    in Poesie (Poesie personali)

    Inverno spento

    Sensazione di vuoto completo
    mi divora
    ansia stress tremori
    mi lacerano dentro

    cerco di sorridere ad un enigma
    senza soluzioni

    ti immagino qui con me persa nel mio io

    che pauroso vuoto
    il silenzio non mi emoziona più

    il disegno ansioso
    il bere traditore

    mi muovo strisciando nel buio
    non vedo nessuna luce se non quella della sigaretta accesa

    spero di non spegnermi così in fretta
    voglio riscaldarmi ancora
    questo freddo buio

    mi ha congelato i pensieri
    solo
    ibernato
    nella mia testa.
    Composta lunedì 4 gennaio 2016
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      Scritta da: Stefano Cardarelli
      in Poesie (Poesie personali)

      La grande bellezza

      Da Ponte Sant'Angelo
      vedo riflessa dentro lo scorrere del Tevere
      la croce del cupolone
      rimani reiterato dall'emozione
      lo sguardo segue il filare dei palazzi
      il susseguirsi di tetti e chiome di alberi
      tutto si fonde con l'accingersi del tramonto
      come questi pensieri
      che si tramutano in passi verso il Pantheon
      catturi l'occhio del ciclope in uno scatto
      poi ti ritrovi in volo sulla barocca piazza Navona
      dove tra i passanti scorgi in Agone l'anonimo atleta romano
      ma il bello sono tutte queste viuzze
      legate con il battesimo a vecchi mestieri
      con i loro inattesi portoni, le loro finestre sornione
      e nei volti che sfiori intravedi la storia
      e ti accorgi che è questa Roma
      poi ci sei tu, tra questi muri colorati
      tra i rami degli alberi verso il mattino
      tra i passi e i rumori del tempo
      alla prima volta che ti ho incontrata
      e ti accorgi che la grande bellezza
      era il tuo viso e il tuo sorriso.
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        Scritta da: Stefano Medel
        in Poesie (Poesie personali)

        Goccia di eternità

        Un minuto,
        una goccia di eternità,
        un secondo che va,
        una notte che vola,
        tra sogni infranti,
        sonno dileguato.
        Rabbia di ieri,
        dolori segreti,
        la notte va,
        va via,
        e ti lascia prono nel domani,
        da solo,
        silenzio.
        Vorresti venisse un tempo diverso,
        il tempo
        del perdono e dell'amicizia
        e della comprensione,
        dell'ascolto e della pazienza;
        ma il mondo è questo qua,
        che ci vuoi fare;
        bene e male,
        giusto sbagliato,
        una lotta,
        una corsa continua,
        verso il futuro.
        Composta mercoledì 6 gennaio 2016
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          Scritta da: Katia Bellaveduto
          in Poesie (Poesie personali)

          Il mio gatto

          Il mio gatto ha il pelo setoso,
          al mattino è carino e coccoloso.
          Fa le fusa e mi dà un bacetto
          avvicinandosi col suo bel musetto.
          Diventa un vero birbone
          dopo aver fatto colazione.
          Inizia a correre e saltare,
          con ogni cosa vorrebbe giocare.
          In casa lui dà il suo contributo,
          rotolandosi sul letto vuol essere d'aiuto.
          Anche quando io devo stirare,
          col cavo del ferro inizia a giocare.
          Di mosche e lucertole a caccia va,
          questi, i regalini che mi fa.
          In giardino vuol sempre andare
          e sull'erba potersi sdraiare.
          Se si sente sporco e vuol farsi il bagnetto,
          si accuccia sotto il rubinetto.
          Quando è ora di cena mi viene a chiamare
          e la sua pappa mi aiuta a preparare.
          La sera, è geloso della televisione,
          cerca sempre la mia attenzione.
          Con la pallina si diverte e fa il matto,
          il suo nome è Felix ed è il mio gatto.
          Composta martedì 5 gennaio 2016
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            Scritta da: Michele Gentile
            in Poesie (Poesie personali)

            4 gennaio

            Chiesi aiuto
            la quiete intorno
            suggeriva l'impossibile.
            Il solito crinale
            la solita finestra,
            un uomo già piccolo
            sulle spalle del mattino.
            Del cammino che mi ha lasciato tornare
            apprezzo la cinica, lucida
            esposizione dei fatti.
            Una mia parodia in scena
            appetibile tragedia
            si consumava
            alla luce del sole.
            Immune al domani
            divenni impalpabile,
            necessario.
            Erede al trono
            di una fine negata,
            raccolto di sterili regioni
            sono in pace con le mie catene.
            Composta lunedì 4 gennaio 2016
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              Scritta da: L. Orlandi
              in Poesie (Poesie personali)

              Speranza

              Una pianta minuscola che spunta sull'asfalto
              o tra le nevi genera speranza,
              o un arcobaleno dopo un temporale,
              una coccinella che si appoggia al vetro
              o una candela nel buio.

              Una lacrima di rimpianto,
              un bacio di bambino,
              il sole che sorge dietro il monte
              o il palloncino sfuggito di mano.

              La speranza è libera, la libertà è speranza.
              Non lasciamoci rubare la speranza.
              Composta sabato 2 gennaio 2016
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                Scritta da: Cristallina
                in Poesie (Poesie personali)

                Il sole di dicembre

                Non l'ho più rivisto
                quel sole,
                col suo splendore
                placava il mio timore

                La vita mettendomi a prova
                dopo lunga attesa,
                un prezioso ruolo mi dona
                che riscalda ed illumina.

                Uguagliando
                quel raggio di sole
                tu
                il mio sole diventavi

                Con un pianto gioioso
                la vita venivi ad abbracciare
                ed il mio cuore,
                d'amore facevi traboccare.
                Composta venerdì 1 gennaio 2016
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                  in Poesie (Poesie personali)

                  Canto stonato

                  Sfioriranno
                  le loro braccia
                  come rami cadenti,
                  mai più mi lascerò
                  trascinare
                  dal loro vento.
                  I miei occhi
                  non volgeranno
                  lo sguardo
                  a ciò che è stato.
                  I miei candidi voli
                  non toccheranno più
                  la loro perfida gioia.
                  Non hanno saputo assaporare
                  non hanno saputo amare.
                  E non mi importa
                  se quel giorno
                  non avranno più
                  il brillare della mia luce,
                  mi rimpiangeranno
                  tra quel loro sole
                  seminascosto,
                  senza un vero domani,
                  mentre io,
                  trasformerò i miei raggi
                  in foschie impenetrabili
                  dove, non offrirò visione.
                  Li lascerò muovere
                  nel vuoto
                  fra gli approdi
                  del nulla
                  ed aspetterò
                  di scandire il loro vento
                  che si disperderà
                  senza accordi
                  nella foresta
                  dei canti stonati
                  fra i loro alberi scheletriti!
                  Composta sabato 2 gennaio 2016
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                    in Poesie (Poesie personali)

                    E quella eri tu

                    L'hanno chiesto alla tv
                    a un attore: "ma tu,
                    se accadesse
                    che nella rete qualcuna lei conoscesse
                    e al primo incontro scoprisse
                    che quello un uomo fosse
                    cosa mai farebbe,
                    ancora gli parlerebbe?"
                    È quello pronto ha risposto:
                    "fossi in quel posto
                    io penso che un caffè gli offrirei
                    e a capire cercherei
                    perché ha mentito
                    non farei che in un minuto
                    tutto di colpo sparisse."
                    L'ha detto quell'attore
                    alla tv
                    forse l'ha detto solo perché era laggiù
                    forse lo ha detto perché davvero, lui, persona seria è.
                    Perché
                    è anche un pubblico personaggio,
                    e ha lanciato un messaggio
                    di rispettarci sempre, in ogni momento,
                    anche di fronte a una bugia, a un tradimento.
                    Io
                    che non ho mentito mai
                    io
                    l'ho trovato anch'io quella sorta di pubblico personaggio
                    che magari sembra persona seria in qualche tv
                    persona seria, tu!
                    Sono entrata in quel sentiero
                    per davvero l'avevo trovato
                    quel ricordo negato
                    potevi essere un fabbro, un calzolaio, un panettiere
                    potevi svolgere un qualsiasi altro fottutissimo mestiere
                    e non ti avrei mai trovato.
                    Una merda in quel sentiero,
                    mai precedentemente battuto,
                    subito ho pestato,
                    e quella
                    eri tu.
                    Lo sai, ci andrei anche io alla tv,
                    magari con il volto velato
                    quando questo mio libro avrei pubblicato
                    quando tutte le difficoltà tecniche che nello scriverlo ho trovato
                    avessi superato
                    io, che non ti ho mai mentito
                    il trattamento che da te ho avuto
                    non l'ho mai in nessun modo meritato!
                    Composta lunedì 20 ottobre 2014
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