Poesie personali


Scritta da: ENRICO DANNA
in Poesie (Poesie personali)

Come concerto di rose

Sento
quel vacuo senso d'infinito
che alimenta la marea del nulla
come fiore di ciliegio in attesa
d'una primavera che più non rifiorisce.

È l'apnea
il rifugio delle mie utopie
mentre il mondo scopre nuovi boia
ed i giorni
sono uteri feroci
che del mestruo han fatto il grido di battaglia.

Non ci sono rose
non ci sono giardini
solo le verdi lusinghe del petrolio
ad alimentare oasi di cemento
e tutto attorno
in astinenza d'ossigeno
lo sciamare di rifiuti animati
e cervelli inermi
in file disadorne
su propaggini di coscienze mute.

Sento
le tue mani su di me
mi accorgo d'esser vivo
in un contesto di paralisi
e
tutto attorno rinasce
l'euforia d'un canto nuovo
come concerto di rose
allo scoccar di mezzanotte.
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    Scritta da: Horion Enky
    in Poesie (Poesie personali, Poesie in lingua straniera)

    Se per ogni parola

    Se per ogni parola che scrivo,
    riuscirò a fare sì che tu possa leggerla,
    posandovi sopra il tuo sguardo,
    avrò sempre la speranza
    di riuscire ad entrare nella tua anima
    e smuovere il tuo cuore.
    E, se da queste parole ne trarrai un'emozione
    che invada la tua vita,
    ti avrò narrato di me cose viste dai miei occhi
    che, con la complicità delle mani,
    ho scritto sopra un foglio di carta,
    per essere sempre disponibili a te,
    in ogni momento, quando avrai bisogno
    di sentire le mie parole.


    If every word I write,
    I can do so that you can read it,
    dirt with your eyes,
    I will always have hope
    to be able to get into your soul
    and move your heart.
    And, if these words shalt thou emotion
    that invades your life,
    you told me things I have seen from my eyes
    that, with the complicity of the hands,
    I wrote on a sheet of paper,
    to be always available to you,
    at any time when you need
    to hear my words.
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      in Poesie (Poesie personali)

      In letargo vorrei

      In letargo vorrei
      viver ed aver vissuto
      ogni freddo, ogni buio
      dell'inverno che in cuor mio sta.

      Rannicchiato in un luogo solo,
      e dormiente nel vuoto silenzio,
      sospeso nel nulla infinito,
      che tanta quiete reca all'anima.

      In letargo vorrei
      stare ed esser stato,
      ma i tormenti mi tengon legato
      alla triste catena del mondo.

      Cade la neve,
      e i sogni con lei.
      Si chiudono gli occhi,
      e il cuore con essi.

      In letargo vorrei
      nascondermi dal reale
      e starmene in pace,
      in un lontano pianeta.
      Composta sabato 26 dicembre 2015
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        Scritta da: Giuliana Z.
        in Poesie (Poesie personali)

        Magia di Natale

        Durante l'anno riposto in soffitta,
        un vecchio baule nero conserva quella magia
        che ogni anno viene rispolverata,
        per dar gioia ai bimbi
        e per ricordare ai grandi che:
        Natale non è racchiuso
        in quei piccoli e grandi doni
        e non è nemmeno l'attesa della mezzanotte
        per aprire quei pacchetti luccicanti
        riposti sotto lo scintillio di un albero.
        Natale è... quella meraviglia che cresce
        nel sorriso dei bimbi felici
        che credono ancora al vecchietto vestito di rosso,
        al loro stupore davanti ad una capanna
        di quel bambinello riposto nella mangiatoia.
        Natale è... nel gesto di quelle loro piccole mani
        che spostando le pecorelle del presepe
        e giocherellando con innocenza
        danno vita al paesaggio e ai pastori.
        Natale è... nella gioia e nella curiosità dei grandi
        che per poche ore tornano ad essere fanciulli
        e con stupore rivivono un clima magico
        ricordando e raccontando il tempo passato
        un piccolo miracolo nel cuore di ognuno di noi
        che ci trasforma durante le feste come d'incanto!
        Composta martedì 16 dicembre 2014
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          Scritta da: FRANCA COLOZZO
          in Poesie (Poesie personali)

          In morte di Diana

          In un giorno radioso
          passasti all'improvviso,
          al male tenebroso
          lasciasti il bel sorriso.

          Quel giorno luminoso
          affidasti al mare
          insieme al tuo sposo,
          mai stanca tu d'amare.

          La gioia già passata
          riaffiora alla memoria
          tra l'onda immacolata,
          rupi e d'alghe moria.

          Insenature e anse,
          rapite ad osservare,
          l'aria tua spensierata
          a fianco dell'amato.

          Mentre ignara bevevi
          dal calice del tempo,
          il filo della vita
          Atropo recideva.

          Serena allegria,
          o creatura solare,
          davanti a te spandevi
          per armonia afferrare.

          Nel ghiaccio or della morte
          di cui schivi l'abbraccio,
          canti l'inno alla vita
          più forte a lui in braccio.
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            Scritta da: FRANCA COLOZZO
            in Poesie (Poesie personali)

            Occhi innocenti

            Fuochi in buia notte,
            come tizzoni ardenti,
            ardono gli occhi tuoi,
            della paura ignari
            che l'oscuro male
            innalzi alte mura
            sul nostro cono d'ombre.

            Parlano innocenti occhi
            d'infiniti mondi,
            dove regna la luce
            e l'armonia dei colori
            trasognati sogni
            tinge di bocci.

            Gli occhi tuoi, Isabelle,
            pescano la purezza
            dell'innocenza persa,
            nelle pozze profonde
            d'un tempo finito
            d'allegria ed ebbrezza.

            Odo campane a festa
            suonar rintocchi
            in fondo a questo mare
            dal sapor aspro del sale,
            mentre ti levi,
            lieve, nella brezza.
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              Scritta da: FRANCA COLOZZO
              in Poesie (Poesie personali)
              Scritta di getto è la mia poesia,
              composta di parole,
              arse dal sole
              che ho in riva al mare
              colto in briciole di luce,
              in fiammelle di gioia in sospensione,
              libere da mercificazione.
              Neglette, povere scorie di pensieri,
              a volte in nuce
              a volte in forme vere,
              immagini dal tempo stemperate
              e mai obliterate
              da consumistico velo,
              sussultano in fondo
              ai pensieri che vado
              formulando sul mondo
              quando inorridisco e tremo
              nel mio viaggio errabondo
              senza ritorno,
              dove vera è la luce.
              Dove d'un verso il turbamento
              sento chiara la voce
              e non il tintinnio d'un soldo
              né l'essenza fallace
              di venditori di fumo
              che fan, della mielata lusinga
              al fatuo uomo, un'occasione.
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                Scritta da: Taurio Luigi soli
                in Poesie (Poesie personali)
                Sono l'ombra che oscura il sentiero
                giorno e notte rifletto maestosità su questo terreno
                mi ergo alto tra le lacrime degli amanti
                per tutti quanti porto di sera un alone di mistero
                filtro la tenue luce nella notte del lupo grigio
                fiero sempre, tempesta nebbiosa o ciel sereno
                sovrasto le piccole anime, le passioni degli amanti
                se mi guardi da vicino, sembro più vero
                se mi guardi dal basso, sembro ancor più maestoso.

                Ascoltami, vieni vicino, sfiora la mia solida pelle
                ascoltami lieve in una giornata di vento
                ascoltami fischiare, mentre le mie braccia muovono malinconica danza
                i miei abitanti fischiettano avvolte, nella calma mattutina.

                Sono colui che spunta dritto, al di là della siepe
                sono colui che ti protegge, quando s'infrange la pioggia
                sono colui che stende il tappeto giallo per terra, rinascita della vita
                sono colui che vedrà il mondo più di te, pur sempre da un altra prospettiva
                non posso camminare, non posso difendermi dalla stupidità dei tuoi simili.

                Sono grande e grosso, non so parlare ne posso vedere
                non potrò mai sentire il solletico, non potrò mai giocare con te
                immortale nel tempo, non smetterò mai di crescere.

                Sì l'hai capito dai
                io sono l'albero vivo, che sopra la tua testa fa capolino.
                Composta mercoledì 25 novembre 2015
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