Poesie personali


in Poesie (Poesie personali)

Il cimitero delle piccole grandi cose

Un regalo mai aperto
per non essere deluso.
Un biglietto mai inviato
per mancanza di coraggio.
Quella foto mai voltata
per vedere chi ci fosse.
Quell'odore da cucina
che non è solo mangiare.
Il profumo del mancato appuntamento.
Il rumore registrato
di un lontano batticuore.
E l'orecchio che rubò.
Una ciocca di capelli
con un pettine attaccato,
e la mano del barbiere
che non doveva osare tanto.
Tutto quanto seppellito
nel cassetto delle cose
rese inutili per forza.
E la chiave del cassetto
chiusa dentro con le cose.
Composta domenica 27 dicembre 2015
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    in Poesie (Poesie personali)

    Il nostro carnevale di Venezia

    Sta chiusa nel cassetto
    la tua stoffa per il carnevale.
    Ordinata,
    come i tuoi giorni tutti messi i fila.
    Vedrà la luce alla fine di novembre.
    Nelle tue mani
    diventerà costume poi per il febbraio.
    Nuova figura alla tua mutazione.
    Non so tu chi sarai da allora in poi,
    ma poco importa,
    ti riconoscerò dal tuo costume.
    Ammesso che abbia voglia di vederti.
    Oppure mi volterò da un'altra parte,
    ad osservare i mille stracci colorati
    uguali ai tuoi.
    Nascosto bene,
    irriconoscibile dentro ai miei.
    Composta martedì 22 dicembre 2015
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      in Poesie (Poesie personali)

      I vuoti di memoria a perdere

      Per quanti armadi apra,
      e tiri fuori vesti,
      divise o manti,
      per quanti me ne metta addosso
      io resto nudo.
      Non so più
      se voglio vestirmi,
      coprirmi
      o mascherarmi.
      Ma forse è mascherarmi.
      Non mi voglio riconoscere.
      Sì,
      è così,
      adesso è tutto chiaro.
      So cosa mettere
      ma ho dimenticato
      perché devo vestirmi
      e dove voglio andare.
      Composta martedì 22 dicembre 2015
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        in Poesie (Poesie personali)

        L'annodo confuso

        Mi rendo ridicolo.
        Faccio ridere gli altri,
        volutamente.
        Così la gente non mi fa stupide domande,
        costringendomi a risposte intelligenti
        che tradirebbero chi sono veramente.
        Ed anche per non stare a vedermi piangere da solo.
        Ma non mi viene sempre bene.
        Allora piango,
        perché niente mi fa ridere.
        E non ricordo perché mi capita di fare ridere gli altri.
        Composta martedì 22 dicembre 2015
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          in Poesie (Poesie personali)

          Fine corsa oltre 31

          Dicembre ha sempre l'affanno.
          Sarà per questo
          che arriva ultimo nell'anno.
          Dicono che sia più lento
          forse per quel 31 che si dice pesi molto.
          E poi non si fa un giorno di riposo,
          neppure il 25.
          Deve sobbarcarsi un sacco di feste e di vigilie,
          di gente scontenta,
          o che ha speso troppo.
          Che ha poco da spendere.
          o troppo da pretendere.
          Dicembre però ha l'ultima parola sull'anno,
          e si prende anche un po' di gennaio,
          per togliersi dalle orecchie i frastuoni,
          per smaltire le sbronze degli altri,
          mettere a posto le cose,
          fare pulizia.
          E ricominciare a correre,
          in coda all'anno che verrà.
          Composta mercoledì 16 dicembre 2015
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            in Poesie (Poesie personali)

            Una sera a novembre, che i pensieri hanno vinto (la serie dei bicchieri)

            C'è molta gente in sala.
            Anche se il fumo mi impedisce di contarla.
            Ci saranno anche dei ladri.
            Meglio che tenga stretto il mio bicchiere.
            Non posso farmelo rubare.
            Fuori dal mio bicchiere
            va tutto così male.
            Composta martedì 15 dicembre 2015
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              in Poesie (Poesie personali)
              La speranza del fedele
              il miraggio che lo induce
              a vedere il paradiso
              lo lascia senza freno
              alla meta illusoria
              di quel certo
              che è sostanza
              che lui tocca
              ma non gusta!
              Tutto è impuro
              quel che tocca
              solo ciò che non raggiunge
              lo rincorre senza presa.
              A quel Dio
              che non risponde
              lui rinnega l'evidenza
              la materia che lui tocca
              è un cancro alla vita.
              Ahimè
              povero illuso
              tu non guardi questa terra
              che tuo figlio
              avrà in vita
              esentarti al suo bene
              per un Dio che non si vede
              è un errore
              una bestemmia
              a quel Dio
              che è un fantasma!
              Composta lunedì 23 novembre 2015
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                in Poesie (Poesie personali)

                Il sasso in mente

                Il giorno comincia con la notte.
                Passano le immagini,
                e vedo quello che non ricordavo,
                quello che non volevo vedere,
                o rivedere.
                Si rompe
                il sasso che teneva dentro la memoria.
                Tutto si squaglia,
                mi soffoca,
                mi affoga....
                Eppure non ero in acqua,
                ero disteso nel letto.
                ... Adesso sono seduto.
                E sudo.
                Gocce di acqua di mare.
                Composta domenica 13 dicembre 2015
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                  in Poesie (Poesie personali)

                  Martedì mattina a Tintagel, Cornwall

                  Ha un cielo nero,
                  un cielo che tocca la terra.
                  Un cielo nero
                  come le scarpe della festa
                  che in fondo alle mie gambe bevono la nebbia.
                  Ho intorno l'Inghilterra.
                  Alle spalle i pochi passi fatti
                  lunghi negli anni,
                  e sotto di me c'è così tanto mare.
                  È tornare.
                  All'Inghilterra delle promesse tradite.
                  Quelle fatte davanti a me
                  e quelle fatte ad un viso rabbuiato.
                  Sera d'addio,
                  davanti ad una birra chiara.
                  Chiara come le mie scarpe da fuga
                  di allora.
                  Le stesse che ho sempre calzato,
                  fino a ieri.
                  Adesso sono in fondo all'acqua di Calais.
                  Con i sassi dentro
                  per non riaffiorare.
                  Ha un cielo nero il canale.
                  Quello che vedo di schiena.
                  Quello dell'andata di troppi ieri fa
                  e del ritorno di oggi.
                  E quasi mi avvolge
                  la mia nuvola di fiato
                  e mi sta ferma davanti agli occhi.
                  Succede,
                  è novembre a Tintagel
                  Ancora pochi attimi del mio benvenuto
                  dato da solo
                  e le mie scarpe da festa
                  potranno portarmi dove meritavo di tornare.
                  E sarà gioia,
                  per le mie scarpe e per me.
                  Ma non troppa,
                  non sono abituato.
                  Bentornato a una casa,
                  mi dico.
                  Composta sabato 12 dicembre 2015
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