Poesie personali


Scritta da: Elena Gavioli
in Poesie (Poesie personali)

Natale di oggi

Natale delle banche
ma i suicidati
quelli che a tasche vuote son lasciati.
Natale per le strade
di luccichi e colori
per le loro famiglie sono solo dolori.
Natale dei ricchi
e i disoccupati
loro sono stati abbandonati
promessa di un lavoro promessa di un futuro
così li abbiamo imbrogliati.
Natale dei privilegiati
dei bei regali firmati
non sono per i barboni
quelli se li sono scordati.
Natale dei governanti
seduti su seggi brillanti
le bocche piene di bugie
le loro infami strategie
finché la gente affonda nel mare
tutti stanno a guardare.
Natale degli interessati
fanno il gioco degli agiati
che va tutto bene perché ti conviene.
Natale delle guerre
non delle religioni
solo per fare tanti bei dollaroni.
Natale delle stragi
e qui non puoi parlare
se non vuoi farti arrestare.
Natale degli onesti
di tavole imbandite
di cosa son guarnite
verità o falsità
compromesso o dignità.
Natale d'amore
possiamo accettare il mondo di oggi
senza nulla fare.
Natale nei cuori
siam tutti più buoni
ma cosa vediamo
quando dentro ci guardiamo.
Vota la poesia: Commenta
    Scritta da: Aquilablu59
    in Poesie (Poesie personali)

    Essere

    Quella realtà che ci sfugge dalle mani,
    in cui a volte ci sentiamo stretti.
    Dove ci sembra di non provare più amore.
    E ci guardiamo intorno,
    per trovare qualcosa che non c'è,
    e crediamo in quel qualcosa che...
    che non esiste,
    che non ci soddisfa,
    che ci vuole diversi a tutti i costi
    diversi da quello che noi siamo,
    come la creta che si può plasmare,
    sentono e cercano di modificare,
    il nostro essere, in quello che non è.
    Io sono piena della mia essenza,
    è ciò che sono, è ciò che sento.
    E, gli altri vogliono e pretendono.
    In questo mondo dove nulla è,
    dove si vive di apparenza.
    Io non appaio, io sono,
    esisto e vivo,
    e non pretendo,
    di modificare ciò che è.
    E credo sempre,
    che ci può essere del vero e bello,
    nell'imperfezione,
    poiché, è il difetto che ci distingue,
    e ci rende unici nell'umanità.
    Vota la poesia: Commenta
      Scritta da: Giuseppe Donadei
      in Poesie (Poesie personali)
      Ci sono luoghi dai quali non puoi scappare
      Luoghi che ti hanno inciso l'anima
      Luoghi che sanno tutto di te, tutto ciò che tu non sai raccontare
      Luoghi che ti hanno dato la vita e allo stesso tempo te l'hanno tolta.
      Luoghi nel buio dei quali ti sei perso con gli occhi lucidi e ritrovato con lo sguardo fiero.
      Luoghi che ti hanno spezzato e allo stesso tempo forgiato
      Sono luoghi così lontani eppure tremendamente vicini
      Luoghi ormai radicati nell'abisso del tuo essere
      Luoghi che vivono in te vivono con te vivono in ogni tua lacrima che si infrange al suolo come cristallo e ritornano a vivere in ogni tuo respiro.
      Ci sono luoghi che non sono semplicemente luoghi della memoria
      ma sono la tua meravigliosa storia.
      Composta venerdì 8 gennaio 2016
      Vota la poesia: Commenta
        Scritta da: Ada Roggio
        in Poesie (Poesie personali)

        Le parole

        Alla tua domanda ti rispondo col cuore.
        Le parole del nostro cuore e della nostra anima sono imprigionate tra il quotidiano, e il vissuto.
        Le parole prima o poi riescono a svincolarsi e cominciano a comporre verità.
        Le parole hanno bisogno di stimoli.
        Le parole sono infinite, perché infiniti sono le emozioni del cuore.
        Le parole non sono altro che le carezze dell'anima.
        Scriverle mi porta pace.
        Composta venerdì 4 dicembre 2015
        Vota la poesia: Commenta
          Scritta da: Stefano Tini
          in Poesie (Poesie personali)

          Foglie gialle

          Si apre il sipario della notte
          sul nero intenso del giorno.
          Le foglie gialle scendono lente
          dalle chiome dei platani,
          e sul viale lungo e stretto
          cala un tappeto sfumato
          di colori d'autunno.

          Un silenzio surreale
          avvolge il grigio della nebbia.
          Nel deserto dell'animo,
          curva sui suoi piccoli passi,
          una vecchina a piedi nudi,
          con l'abito lacero della solitudine,
          calpesta il giallo delle foglie.
          Vota la poesia: Commenta
            in Poesie (Poesie personali)
            Eccoci, usciamo.
            Mani nelle tasche,
            braccia nelle braccia,
            cuori come sciarpe.
            Io naso da clown
            faccio il faro in questa nebbia,
            tu guance da bambola cinese
            mi fai fare cattivi pensieri.
            Ecco ci siamo persi...
            questa bruma non ha porte
            neanche una moneta per tirare a sorte.
            Invochi... parlami, stringimi,
            amami su questo respiro,
            dammi il tuo sole,
            sotto questo mantello che vaga.
            Composta giovedì 3 dicembre 2015
            Vota la poesia: Commenta
              in Poesie (Poesie personali)
              Il tuo viso non sento parlare,
              non vedo quella mano carezzarsi i capelli,
              gli occhi trovano solo il colore del tempo che va...
              Dove posso trovare l'acqua
              che di nuovo scenda nel tuo fiume?
              Dammi tu un indizio...
              sii la scintilla e
              io sarò fuoco.
              Guardati in quel riflesso,
              c'è bellezza ovunque.
              Non ascoltare quel silenzio...
              ombra non farne per il rettile della paura.
              Non rinunciare a te
              giacché sarai la cura
              che le tue gioie invocheranno.
              il cuore è ancora in salita,
              non lasciarlo da solo.
              Sono qui al tuo fianco.
              Composta mercoledì 2 dicembre 2015
              Vota la poesia: Commenta
                in Poesie (Poesie personali)
                Rasento il muro degli anni,
                mi sporco ancora di quell'anima.
                Ho aperto le mie finestre,
                a certe non mi sono affacciato,
                dal vetro, i palloncini delle feste,
                diventavano mongolfiere enormi,
                le vene d'alabastro del davanzale,
                i miei vicoli,
                le mie corse senza sudore.
                Ma conosco l'odore della terra,
                la brina che ti schiaffeggia,
                la voce del mare che ondeggia.
                Ho assaggiato la frusta del sole,
                il pane non era sempre lo stesso.
                Ho questo nelle mani,
                questo ho potuto dare.
                Sono uno di quei figli
                che ha vissuto il giorno nella notte,
                aspettando finisse la danza di altri cuori.
                Porto sul viso la calce dei ricordi,
                tra i capelli il vento di una fuga...
                che non c'è stata.
                Composta mercoledì 2 dicembre 2015
                Vota la poesia: Commenta