Poesie personali


Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
in Poesie (Poesie personali)
Porto negli occhi il dolore del tempo
nelle mani una creta da modellare
ai piedi ho le ali della primavera
nella bocca parole da salvare.

Il volto di un bambino non nato
matura in un'eco senza voce.
Lacrime di madre senza figlio
inaridiscono i suoi occhi.

La creta è la madre dell'uomo
manipolata da mani esperte,
indurita da parole non dette
ma scolpita da soffi celesti.

I miei piedi sono ali per volare
su cammini ai cigli del tramonto.
I cavalli trottano al mio fianco
insieme al cane che non molla.

Parlerò sulla cima della montagna
scolpendo sulla pietra del tempo
l'unico messaggio appreso dal vento:
cammina, respiri, non ti fermare.
Vota la poesia: Commenta
    Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
    in Poesie (Poesie personali)

    Ai libri della terra

    Felice l'uomo che ti ha per amico nella vita.
    Le tue copertine sono i miei occhi chiari,
    le tue pagine sono la mia mente aperta,
    le tue righe sono i miei pensiero vagabondi,
    il tuo titolo è il mio nome di oggi.

    Quanti sogni mi hai regalato nel giorno,
    quanti amori ho visto sotto la luna,
    quante avventure con volti senza nome.
    Terre visitate con le aquile del cielo,
    fiumi navigati con piroghe della storia.

    Tu mi hai insegnato a capire l'amicizia:
    un libro aperto è l'amico senza segreti,
    un libro sciupato è l'amico intimo,
    un libro chiuso è un amico perduto,
    un libro rotto è un amico ferito.

    Con te ho distrutto fantasmi e chimere,
    con te ho capito il giorno e la notte,
    insieme a te mi perdo nell'universo.
    Con te ho conosciuto il pianto e la gioia.
    Oggi sono quello che tu mi hai fatto.

    Grazie amico che mi doni la speranza.
    Composta mercoledì 13 gennaio 2016
    Vota la poesia: Commenta
      Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
      in Poesie (Poesie personali)
      Viaggiare è aprire una finestra
      capire gli uomini, carpire la bellezza.
      Prenotare un biglietto è iniziare
      la scoperta, captare un paesaggio
      di un mondo sempre aperto.

      Viaggiare è volare con l'aurora
      sfogliando sogni e leggende
      scaturite dal cuore.
      È offrire sorrisi impressi negli occhi,
      rinchiusi nel silenzio dell'anima.

      Viaggiare è bere l'acqua pura
      di una fonte di montagna,
      entrare in caverne nate nel tempo
      nel grembo maturo della terra.
      Viaggiare è rinascere nell'azzurro.

      Viaggiare è una valigia vuota
      da riempire giorno dopo giorno
      di volti e segreti senza nome.
      Viaggiare è stringere le mani
      di tanta gente ancora buona.

      Le stazioni sono piene di lacrime,
      di dialoghi tra la notte e il giorno.
      Nei viaggi ammutolisce il timore,
      svettano le cime dei monti
      in mani aperte alla memoria.
      Vota la poesia: Commenta
        Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
        in Poesie (Poesie personali)
        Accendiamo molte luci
        con la solitudine che portiamo addosso;
        gli occhi non sopportano
        il buio sputato da spettri della notte.
        Da voci e parole sussurrate appena
        nascono discorsi morti e senza pena.
        Generiamo mostri senz'occhi
        quando soli cerchiamo una risposta.
        Forse il tempo ci ha restituito l'enigma
        costruito in una foresta senza figli.

        Dove andiamo nelle lunghe ore morte
        quando il cuore piange e
        il corpo è rotto?

        Le poche luci accese nella notte
        illuminano il corridoio
        aperto dalla morte.
        Non possiamo vivere soli
        in un mondo con molti fantasmi,
        in una casa piena d'illusioni.
        Una manata sulla spalla,
        un sorriso pieno di futuro,
        un fiore lanciato nell'aria,
        uno sguardo pieno d'amore
        ci bastano per far sbocciare
        il silenzio che matura nel cuore.
        Composta domenica 22 novembre 2015
        Vota la poesia: Commenta
          Scritta da: Stefano Medel
          in Poesie (Poesie personali)

          Con questa faccia da poeta

          Con questa faccia da poeta,
          che non si fida di nessuno,
          come un gatto randagio,
          questa faccia da poeta,
          che ama più
          di quanto può,
          che sente e soffre,
          e scrive,
          perché tu sia,
          lettore di parole
          di magia;
          questa faccia da poeta,
          troppo solo,
          tra facce e bastardi che parlano male,
          ribelle ancora ribelle,
          .
          Composta lunedì 18 gennaio 2016
          Vota la poesia: Commenta
            Scritta da: Carmine De Masi
            in Poesie (Poesie personali)

            La neve

            Una festa tanta attesa,
            è gioia per i fanciulli,
            germi di cristalli svolazzano all'impazzata
            accarezzano visi sorridenti,
            i grandi ritornano bambini,
            la spensieratezza
            del colore che li circonda
            diventa neve
            il bianco diventa simbolo di purezza
            è forse l'abito del tanto amato Francesco?
            Composta lunedì 18 gennaio 2016
            Vota la poesia: Commenta
              Scritta da: Elena Gavioli
              in Poesie (Poesie personali)

              Un panino e via!

              Il sole una stuoia un panino
              un prato
              e io sono felice
              fuggita dalla nebbia in valle
              da quel paesaggio sperso in un sogno spento
              che tiene in ostaggio i miei sorrisi
              in gabbia la mia vitalità
              avvolta nel sole ora
              rinfrancata
              deposte le armi
              rincuorata dal riapparire dei colori
              dalla lucentezza di colori nitidi
              non ho bisogno di brillanti sfavillanti
              di ville con piscina
              di auto rombanti
              la semplicità e la pienezza
              di un picnic nel prato
              mi basta
              un uccellino curioso mi viene a guardare
              poi scappa tra le foglie secche
              e un minuscolo ragno sulla giacca
              conquista il mio sguardo
              è ora di andare
              lo giuro
              ci torno anche domani.
              Vota la poesia: Commenta