Poesie personali


Scritta da: Micha Capriello
in Poesie (Poesie personali)

Solitario

Solitario, ti vedo giacere
in questa vasta collina,
temerario, come può spiegare le ali
chi non cammina?
Emerge dal cuore un'altra voragine,
precipiti tu, poi l'altra immagine.
Solitario, perché stai correndo?
Immaginario, è forse condanna questo tormento?

Ti vedo, mio frammento di luce,
si spegne il raggio e non il dolor truce,
quanto bramasti,
Io lo sapevo,
quante volte cadesti,
Io m'infrangevo.
Solitario, dove sono i tuoi occhi?
Frammentario, è forse macchia quello che tocchi?

Ti sfioro, mio frantume di cuore,
della mia statua sei adesso scultore,
perché lottasti,
Io ne ebbi cognizione,
perché fecero scempio di te,
Io mi sentivo maledizione.
Solitario, come sono le tue lacrime?
Sipario, è forse teatro il tuo parer esanime?

Solitario, ti vedo giacere
ancora in questa vasta collina,
avversario, come può morire di spada
chi ha vinto una spina?
Affiora dall'anima un lievissimo eco,
fremi tu, poi Io, teco.
Solitario, vuoi tu tentare ancora la sorte?
Ricorda: Non si danza con Vita se non si siede con Morte.
Composta sabato 7 dicembre 2013
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    Scritta da: Micha Capriello
    in Poesie (Poesie personali)

    Catene di fuoco

    Terra mia, sei terra
    di fuoco,
    il tuo sguardo arde,
    in cenere ti trovo.
    Spezzati e malati,
    siamo fiori
    recisi,
    avvelenati tra
    indifferenza e sospiri.

    Ti perdo tra le pagine
    di un libro
    stracciato,
    siamo anime lasciate
    in un Inferno
    improvvisato.
    Cerchiamo tra le macerie
    anche un solo
    respiro,
    mia amata terra,
    straziata
    ti ammiro.

    Le fiamme divampano
    fino a bruciare
    la vita,
    dai tuoi frutti
    ai tuoi figli,
    ogni cosa è
    colpita.
    Sollevo il velo
    assassino
    che crudelmente
    ti nuoce,
    ti dono il mio sguardo,
    le mie braccia
    e la mia voce.

    Tra i due focolai
    s'inseriscono le
    nostre mani di roccia,
    e delle tue lacrime
    raccogliamo
    ogni goccia,
    niente più fuoco,
    niente più grida,
    solo un nuovo
    germoglio
    tra le tue dita.
    Composta mercoledì 16 ottobre 2013
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      Scritta da: Micha Capriello
      in Poesie (Poesie personali)

      Ancora nulla

      Negli occhi
      niente,
      sguardo
      silente.

      Nella gola
      lo stelo
      d'un bocciolo
      di vetro.

      Sul torace
      rami,
      spine
      tra le mani.

      Il dolore l'ha preso,
      è disteso su un fianco
      lontano dalla collina,
      Solitario è stanco.

      Brucia la ferita
      o ciò che
      ne resta?
      Sanguina l'abbandono
      e il ricordo alza
      la testa.

      Fa rumore di pietre
      quell'agonia,
      persino per piangere
      si percorre una via.

      Non cerca altra
      mano
      mentre si spegne,
      ma se la morte si
      sconta,
      è alla vita che si rende.

      Sul torace
      sangue,
      poggiate sul cuore, quelle
      mani stanche.

      Nella gola appassisce
      ciò che nel cuore
      marcisce,

      è utile piangere
      prima di cercare l'ignoto:
      lo sguardo punta,
      ma riflette il vuoto.
      Composta lunedì 7 aprile 2014
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        Scritta da: Luigi Berti
        in Poesie (Poesie personali)

        Notte di Natale

        Cristalli scendono dal cielo,
        lo sguardo gela il pensiero,
        contemplo questa meraviglia,
        mentre l'aria fine si assottiglia.

        L'albero pieno d'incanto,
        ricopre di neve il manto,
        i sogni riposti nella mente,
        escono fuori questa notte.

        Sembra un sogno non vero,
        di luce si riempie il pensiero,
        lo scintillio invade la gente
        e riaccende le stelle spente.

        Un faro illumina la notte,
        un fruscio di onde che sbatte,
        le stelle riflesse sul mare,
        riempiono gli occhi d'amore.

        Notte piena di meraviglie,
        notte colma di sorprese,
        dove tutti vogliono scartare,
        i regali di Babbo Natale.
        Composta domenica 27 dicembre 2015
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          Scritta da: Terry Di Vetta
          in Poesie (Poesie personali)

          Adolescenti

          Ieri, accanto alla culla
          con amore cantava la mamma
          la ninna nanna.
          "Si guarda intorno il pargoletto
          abbracciando un pupazzetto
          guarda il muro che è di fronte
          che produce strane forme:
          il lume posto sulla scrivania
          crea una zona d'ombra
          sulla parete bianca
          magia che accende la fantasia
          basta muovere le mani
          e sembra di veder i sette nani
          un mondo surreale
          che impara a sognare.
          Fuori un ramo di ginestra
          fa capolino dentro la finestra
          saluta quel bimbetto
          che sgambetta nel suo letto.
          Nella stanza si sprigionano
          odori, sensazioni, emozioni...
          un input importante
          per quando sarà grande."

          Oggi, accanto al lettino
          c'è un bel libricino
          suona e canta
          e al posto della mamma
          racconta.
          Per ogni giocattolo c'è un "play"
          è il giocattolo che gioca
          ah la "tecnologia"... fa tutto lei
          ma è il giocattolo più in voga!
          Non importa se poi la fantasia
          si spegne e vola via
          è lo status symbol che conta
          che da preziosa impronta.
          E ci si meraviglia
          se un figlio o una figlia
          cresciuti coi pulsanti
          con genitori assenti
          con demotivati insegnanti
          con una società
          che li imbottisce di pubblicità
          di compromessi e falsità
          diventano aggressivi e violenti?
          Cresciuti in balia dei venti
          senza esempi convincenti
          l'anima è atrofizzata
          annichilita, malata
          va curata
          ma soprattutto amata!
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            Scritta da: Terry Di Vetta
            in Poesie (Poesie personali)

            Meravigliosamente donna

            Fin dai tempi delle nonne
            storie di tante donne
            troppo spesso defraudate
            della dignità private
            pronte a comprendere
            a coprire, soffrire
            senza mai reagire.
            Silenzi voluti
            per uomini mal cresciuti
            salvare la famiglia, i figli.

            Oggi il rosso dilaga
            si allarga sempre più la piaga
            un gioco perverso:
            "schiaffi e carezze
            minacce e tenerezze
            custodite nella fortezza
            costruita con destrezza.
            Si oscura l'universo
            addio donna, il paradiso
            perde il tuo sorriso!
            Fragilità e disistima
            crescono a dismisura
            aumenta la paura
            e sei sola..."

            Per te meravigliosa creatura
            che hai trovato la forza di reagire
            di vivere e non di morire
            difendi il trionfar della natura
            combatti il seme marcio che distrugge
            se alzi il tono il vigliacco fugge...
            Senza timore alcuno donna
            come nell'immagine della Madonna
            schiaccia la testa del serpente
            ormai è chiaro "lui" non si pente
            mente e mentirà per sempre.

            Azzurro e mai più rosso
            per te donna il futuro percorso
            sola o in compagnia
            dividi la tua allegria
            con chi con amore e affetto
            sa coniugare onore e rispetto.
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              Scritta da: Terry Di Vetta
              in Poesie (Poesie personali)

              Specchio delle mie brame

              Ti guardi riflessa nella vetrina
              ti chiedi: chi è quella signora?
              Ti senti ragazzina
              la tua "reception" la ignora
              l'immagine non la riconosce
              non corrisponde
              la mente si confonde
              e le emozioni sono tante.
              Lo sguardo,
              no, non è più quello di allora
              non c'è la primavera
              flash di tante visioni
              hanno offuscato il cristallino
              un tempo limpido e trasparente
              in sintonia, corpo e mente.
              Il corpo invecchia
              l'anima non ha età
              tempo di una saetta
              e del cammino sei già a metà.
              Riflessa nel vetro
              anima, non ti vedo
              ma ti sento palpitare
              come il riflusso del mare.
              Lo specchio brama?
              La cambio codesta trama
              il sole tramonta?
              Io resto gioconda
              non mi guardo in vetrina
              e resto ragazzina!
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                Scritta da: Terry Di Vetta
                in Poesie (Poesie personali)

                Noi gente di primavera

                Ho perso al gioco delle carte
                ma la partita non è ancor finita
                sfido la sorte
                e vivo la vita.
                Ho perso il punto di riferimento
                ma l'ho trovato nel firmamento
                un quotidiano appuntamento
                dove sogno e desiderio
                svelano il mistero.
                Le malsane regole
                come un tetto di tegole
                appesantisce il cammino
                nega il passo al sole
                che vorrei a me vicino
                per riscaldare il cuore.
                Cosa mi manca,
                cos'è che allora c'era?
                L'anima canta:
                "era la primavera!"
                Insieme a stormi di uccelli
                lo sciacquio dell'acqua dei ruscelli
                primavera tu torni
                ancora pochi giorni
                ricordo di un passo prolungato
                il cuore rimasto senza fiato
                in un respiro solo...
                noi, gente di primavera!
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                  Scritta da: Terry Di Vetta
                  in Poesie (Poesie personali)

                  La goccia

                  Goccia dopo goccia
                  dove non c'è drenaggio
                  affoga il messaggio
                  e il bocciolo non sboccia.
                  Goccia dopo goccia
                  senza un attimo di sosta
                  tumultuosa sommossa
                  che scalfisce la roccia.
                  Goccia,
                  il tuo continuo plin plin
                  indebolisce la mente
                  il corpo è qui
                  ma l'anima è distante
                  me ne volo leggera leggera
                  abbracciando la primavera.
                  Il plin plin ora si confonde
                  col tubar delle colombe!
                  Goccia, hai ragione
                  la vita non è un mare calmo
                  nemmeno una prigione
                  tra un gioco e un salmo
                  si recita il copione.
                  Una commedia, tanti attori
                  amore, gioia,
                  sempre di più i dolori.
                  Goccia,
                  tu che con ferrea costanza
                  ti lasci lentamente cadere
                  un po' di tregua per piacere
                  riposati, vai in vacanza...
                  Un eco nella stanza
                  una forte risonanza
                  poi silenzio vellutato
                  il plin plin se n'è andato!
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                    Scritta da: Terry Di Vetta
                    in Poesie (Poesie personali)

                    Il mio tempo

                    Il tempo è passato
                    Il presente è ora e già non è più
                    Il futuro è l'avvenire
                    che spalanca le braccia
                    e del passato lascia una traccia.
                    Il tempo, mutevole e soggettivo
                    Inafferrabile scorre veloce
                    quando il cuore palpita felice
                    se l'attesa è trepidante e agognata
                    dell'amato e dell'amata
                    un ora è un eternità sconfinata.
                    Questo mio tempo è passato
                    un ciclo si chiude
                    all'orizzonte una luce nuova
                    per un tempo che si rinnova.
                    Questo tempo, senza confine
                    dice addio alle rime
                    emozioni vissute
                    odiate o tanto amate
                    secondo le diverse tappe dell'età.
                    Non è più tempo nel mio tempo
                    il cuore mio contento
                    affida il mio saluto al vento...
                    A tutti i poetanti
                    vicini e distanti
                    ciao!
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