Poesie personali


in Poesie (Poesie personali)

Il cavaliere della notte

In questa morsa di ghiaccio
combattuto
vedi passarti davanti
auto, persone, forme e colori
sei una piccola fiammella
appena accennata
un tremolio ardente di spirito
con il vento dell'inverno alle porte
sul tuo viso assonnato
vaghi con la tua matita
fra borghi e stazioni
fra pagine bianche e fogli stropicciati
ci vedi sogni, sentimenti, buffi personaggi e briciole di gomma.
sei un cavaliere nero
in una notte tempestata di scie luminose
le mani sporche d'inchiostro
sei luce in una città consumata dal tempo
e ti lasci trasportare
dal fumo del caffè e da una sigaretta ormai spenta.
una carezza, un brivido
nuova corrente
e di nuovo davanti alla grande tela
e lo sguardo perso
fra le dune
sconfinante e impenetrabili
della tua bizzarra fantasia
e tutto prende vita
tutto si anima, attorno
creatore di un disegno fantastico
maestro di ogni singola creatura che popola i tuoi sketch book.
a te mi pongo
e a te che mi ispiro
in questo pensiero scritto
a te disegnatore della notte.
ti vedo e ti osservo
come un piccolo pipistrello curioso
fuori dalla tua finestra.
lenzuola disfatte, qualche avventuriero in bici nella strada deserta, l'ululato di un cane in lontananza...
la notte ti sazia
la notte ti sfama
la notte ti carica
è casa, è magia
in chissà quale luogo di inoltri
trasportato da note malinconiche
nessuno può trovarti
solitario
la mano fra le onde dei capelli
la barba trasandata
i tuoi occhi cedono
la mano troppo pesante
e compiacimento sul tuo volto pallido
una nuova lampadina è pronta ad accendersi.
domani.
Composta giovedì 26 novembre 2015
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    Scritta da: MONIKA
    in Poesie (Poesie personali)

    Tu non mi conosci

    Aspetta, tu non mi conosci
    ascoltami una volta
    non parlare di ciò
    che non conosci
    ignoranza
    tutto ciò si chiama
    ignoranza
    continuare
    a parlare di ciò
    che non conosci
    prova a guardare
    tra i miei sogni e
    le aspirazioni
    prova a capire
    che si prova a
    vederli andare in frantumi
    tra pensieri corrotti
    e critiche distruttive
    io so... ho provato
    e lo so
    l'amicizia è musica
    che ci fa conoscere
    ascoltare il cuore
    è musica
    cercare la verità
    è musica
    abbracciare opinioni diverse
    è cantare in coro
    Aspetta, tu non mi conosci
    ascoltami una volta
    non parlare di ciò
    che non conosci
    altrimenti è solo
    pregiudizio
    altrimenti non vuoi capire
    vuoi solo giudicare
    non vuoi ballare
    nella mia anima
    resti fermo e
    preferisci stare a galla
    per non affondare nel mare
    della diversità
    ma non capisci
    che ti perdi un'opportunità.
    Composta mercoledì 20 gennaio 2016
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      in Poesie (Poesie personali)

      Dall'altro lato del viale di sempre

      Chi non vedo più da tempo
      mi si fa folla intorno.
      Uno,
      pochi,
      molti.
      Dipende da quanto apro gli occhi.
      In strade piene.
      In un posto dove siamo solo noi due.
      Io,
      e te che non vedo.
      Oppure in quei tanti posti dove sono solo.
      Nei visi di fretta
      del mattino presto,
      ed in quelli curiosi
      delle ore di sera,
      le ore da cerca.
      Faccio la strada intera
      per rivedere le sue mille età,
      e le mie.
      Dagli asili alle scuole,
      dai negozi per bimbi
      ai locali da vita di notte.
      Prigioniero della mia unica età sentita.
      Quella dall'altro lato di quella strada.
      Composta lunedì 18 gennaio 2016
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        in Poesie (Poesie personali)

        Nella parte alta d'Europa

        È il mattino dopo.
        Non so di che giorno.
        E non è presto,
        almeno per essere ancora buio.
        Fa freddo,
        come deve essere in novembre.
        Scendo per le strade ferite.
        Negozi chiusi.
        Fermè
        fermè
        fermè.
        Baguette listate a lutto
        nelle vetrine con i vetri ammazzati.
        Un verre de vin rouge
        al banco del bistrot che apre per primo al mattino,
        quello che si trova dopo la casa di qualcuno.
        Il vino per abbattermi un po'.
        Qualcosa di operaio e salato,
        per tenermi su.
        Colazione da inverno a nord,
        da freddo in corpo.
        La mano è rossa,
        la veste il bicchiere.
        Ricorda il sangue,
        riporta alla notte di lampi e di fughe,
        alla notte dei corpi distesi
        delle vite fermate.
        Alla notte purtroppo famosa.
        Il qualcosa di operaio e salato
        giace morto in fondo al cestino di plastica cinese.
        Mi si è chiuso lo stomaco.
        Bevo un altro bicchiere,
        in fretta,
        senza guardarmi la mano,
        ed esco.
        Non so chi c'è intorno a me
        e non voglio sapere.
        "Io non so, non so niente".
        Tengo la testa bassa
        e vado incontro alle strade ferite che sono dentro di me,
        sporche di vin rouge e di sangue.
        Composta lunedì 18 gennaio 2016
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          Scritta da: Rolando Attanasio
          in Poesie (Poesie personali)
          Inchiostro
          Dilaghi
          Ovunque
          Anche dove c'è fame
          Non solo dov'è morte e buio
          Dove c'è silenzio e notte
          Assenza - presenza sei
          Ti ho sempre rispettato
          Nero profondo, senza confini, immenso
          Mi hai sempre spaventato
          Incuriosito
          Qualche volta mi sono perso in te
          Completamente
          Senza ritrovarmi più
          Per alcuni istanti d'infinito
          Senza volti
          Senza colori
          Senza musica
          E con tutto l'universo
          Tra le mia braccia
          Ad abbracciarti
          E il peso era leggerissimo
          La profondità infinita.
          Composta domenica 10 ottobre 2010
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            Scritta da: Rolando Attanasio
            in Poesie (Poesie personali)

            Blu

            Solco immaginario di profondo abisso
            immagine di gelo
            notti profonde e chiare di concerti lontanissimi
            le note blu coprono i dormienti e le feste fatte
            sono ricordi
            le cupole d'oro si nascondono nel blu
            le pupille si dilatano all'inverosimile
            il blu ci percorre
            ci sfiora
            la nostra schiena è percorsa
            da una carezza gelida
            dove un brivido si prolunga
            e affoga nella pelle
            un velo trasparente, di cobalto, copre la notte
            immaginando di sfiorare a gran velocità
            le acque degli oceani, ad occhi spalancati
            mi disseto di blu.
            Composta giovedì 31 dicembre 2015
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              Scritta da: Stefano Medel
              in Poesie (Poesie personali)

              Elisabeth

              Elisabeth,
              ti ricordi
              gli anni verdi,
              quando eravamo giovani,
              ancora ti vedo cogli
              occhi sfocati della memoria,
              allora era facile amare,
              eravamo freschi,
              corpo sano,
              palpiti del cuore,
              ti ricordi la mia cotta per te,
              i mille fallimenti,
              il non riuscire a dirtelo,
              ti ricordi;
              poi ti ho persa tra la gente,
              e ti rivedo ogni tanto,
              matura e sicura,
              nei tuoi anni

              e la tua vita;
              andiamo ognuno per le nostre strade,
              dov'è finito,
              quell'amore,
              dove,
              quando eravamo giovani.
              Composta mercoledì 20 gennaio 2016
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