Poesie personali


Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
in Poesie (Poesie personali)
Ho visto dei prati verdi lungo il fiume
che scende lento baciando le sue rive
dove le tante pietre levigate dall'acqua
hanno forme strane guardando in alto.

Scendo anch'io lentamente e mi siedo
su un macigno mentre l'acqua mi lava
scivolando con dolcezza verso il mare
che la riceve baciando l'azzurro cielo.

Nel silenzio del mattino ascolto la brezza
che scivola sulle mie mani e sul mio viso
mentre gli occhi li ho fissi sul cormorano
con becco giallo e petto bianco che tace.

Il mattino si veste di colori e canti d'uccelli,
l'acqua scorre soave sul suo letto di sempre.
Il sole scintilla fisso nel suo specchio di onde
mentre prego che il giorno sia pieno di sogni.
Composta lunedì 17 settembre 2018
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    Scritta da: Alessandro Petrelli
    in Poesie (Poesie personali)
    Vorrei farti credere che la felicità sia dalla mia parte,
    tra le centinaia di acclamazioni ricevute,
    nelle opulente feste che mi vedono partecipe.

    Ma la verità è che molto probabilmente sta dalla tua,
    su quel divano,
    in quel film messo a caso,
    tra le braccia della tua compagna,
    negli occhi ingenui del tuo bambino.
    Composta sabato 24 aprile 2021
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      Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
      in Poesie (Poesie personali)
      Non sempre i nostri giorni
      si nutrono di amore e fantasia
      perché la vita avanza lenta
      ma con grandi ideali
      che nascono nel cuore dell'uomo
      durante la notte che non tace
      sognando un momento di pace.

      Siamo stati forgiati dal Creatore
      che ci dona la vita,
      la vista e l'udito
      per captare la bella musica
      del cielo infinito.
      La sua presenza è che ci spinge
      a raggiungere alte vette
      ricche di celeste silenzio.
      Spesso ci spingiamo solitari
      su strade sconosciute della vita
      in attesa che sgorghi d'improvviso
      una fonte di miele per addolcire i giorni
      pieni di chimere e sogni.

      Saper leggere questo cielo
      che ci copre e ci protegge
      è il dono più bello
      che l'uomo possa ricevere.
      Il cielo è una ricca biblioteca
      di libri antichi e voci nuove
      che leggono e scrivono i grandi versi
      sul vero, umano e intimo Amore.
      Composta martedì 21 dicembre 2021
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        Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
        in Poesie (Poesie personali)
        Ho scoperto ieri mattina una voce perduta
        quando l'aurora già riposava dietro l'orizzonte.
        Era una voce di persona adulta che cantava
        una canzone antica mentre il suo cuore palpitava
        nell'attesa di baciare una rosa rossa senza spine.

        La luce avanzava nel nuovo giorno già sveglio
        assaggiando una tazza di caffè a sorsi lenti.

        I miei occhi si aprivano alla luce del nuovo giorno
        cercando di captare le note che singhiozzavano
        in una malinconica canzone cantata da un uomo
        che da lontano ricordava l'amore della sua donna.
        Sicuramente viveva solo nella sua casetta verde.

        Era circondata da aiuole di rose di tutti i colori
        mancava la sua Rosa che amava e non c'era più.
        Composta mercoledì 6 novembre 2019
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          Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
          in Poesie (Poesie personali)
          Camminerò sul crepuscolo del tempo
          per sentire la voce dei morti in guerra
          l'eco dei pianti amari di tante mamme
          grida di comando di generali stanchi.

          Gli spari sepolti insieme a soldati morti
          coprono il loro sangue che irriga la terra
          dove spunteranno moltissimi fiori silvestri
          con mesta voce di morti sempre presenti.

          Il cammino del nostro tempo sta bloccato
          con le molte lapidi dove i nomi svaniscono
          sotto le lacrime e la molta nebbia della vita
          insieme alla pioggia che lava tutte le ferite.

          Il crepuscolo della vita ha capitoli e indici
          con messaggi umani di ricordi sprecati
          di anni appena sognati ma non vissuti
          perché il tempo non parla ma distrugge.
          Composta sabato 18 maggio 2019
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            Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
            in Poesie (Poesie personali)
            Sui nostri monti delle illusioni umane
            spuntano molti sogni perduti nella notte.
            Sentiamo delle grida nascoste negli echi,
            mentre molti uomini con voci di donna
            cantano alla loro luna che lontano dorme.

            Le illusioni umane nascono e muoiono sole
            quando la vita si accontenta di chiacchiere
            imitando le rane che gracidano contente
            sognando un messaggio perduto da tempo.

            Apriamo gli occhi guardando le lontane stelle
            perché in basso troviamo spesso la melma.
            Alziamo gli occhi al cielo con i piedi a terra
            sapendo che abbiamo divine radici in eterno.
            Composta lunedì 14 ottobre 2019
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              Scritta da: M. Ruvini
              in Poesie (Poesie personali)

              Beffardo

              S'era spenta la notte
              e già scherniva l'alba.
              Rise che fuggissi.
              Gridavano gli addii,
              esultavano i rancori,
              spaziavano i passi.
              mentre una valigia
              sobbalzava sui gradini
              appena lavati immacolati.
              Aggrappasti alla ringhiera
              il profumo della pelle,
              la ragnatela della mano
              che il pulsare del sangue
              voleva rubare alla luce
              gli arcigni rossi furibondi,
              il battito delle ali profumate
              dei rami di mimosa fiorita.
              Quella volta liberai gli occhi
              dietro la curva del tuo corpo
              che si piegava a disfare l'ombra,
              mi chiedevo se la strada
              potesse subire o lamentare
              l'interrogativo della mente
              che tutto fosse stato un vuoto
              amplesso di serrate porte.
              Il giorno ciondolava beffardo.
              Composta giovedì 15 aprile 2021
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                Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
                in Poesie (Poesie personali)
                Sentiremo il fremito dell'abbandono
                quando soli circoleremo sotto il sole.
                Il cuore batte forte per un abbraccio
                rimasto solo nella memoria del tempo
                perché i sogni veritieri solo sbocciano
                quando un cuore puro s'apre all'amore.

                Affacciamoci alle finestre aperte alla vita
                Affinché le rose rosse sboccino allegre
                quando un sorriso si trasforma in bacio
                un saluto da lontano ci entra negli occhi
                salpando mari procellosi o distanze corte:
                solo così sentiremo il fremito dell'amore.

                La vita passa leggiadra nell'adolescenza
                quando bollono le illusioni nello specchio
                dove fissiamo i nostri occhi d'innocenza
                aspettando che il tempo ci maturi dentro.
                Il tempo vola insieme ai canti delle sirene
                mentre gli anni passano e il cuore freme.

                Viviamo la vita vera da giovani e da adulti
                perché la vecchiaia sarà come Dio vuole
                secondo i canoni che noi ci siamo prefissi.
                Non basta ascoltare gli echi fatui della notte
                bisogna che maturiamo per capire la morte.
                La vita è bella se la viviamo con dolcezza.
                Composta venerdì 30 novembre 2018
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                  Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
                  in Poesie (Poesie personali)
                  Ci fermeremo a contemplare la bellezza
                  sul ciglio dei divini tramonti autunnali
                  quando l'anima riposa nella memoria
                  e si apre lenta come petali di rosa
                  baciati dalla purissima rugiada.

                  Gli occhi lanciati su fili di fuochi accesi
                  con colori che hanno messaggi personali
                  si fissano sul candore della natura
                  trafitta da voci ancestrali che palpitano
                  al suono di una musica celestiale.

                  Contemplare la luce che il buio inghiottisce
                  ci lascia nel cuore una scia che impallidisce
                  quando svegli dormiamo sulle scie notturne
                  udendo voci perdute in maschere a colori
                  che trafiggono la notte con splendori nuovi.
                  Composta venerdì 30 novembre 2018
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                    Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
                    in Poesie (Poesie personali)
                    Lungo un fiume sveglio e antico
                    dove Roma aveva portato
                    nuovi orizzonti, nacque Bilbilis
                    patria di un poeta ironico e sferzante
                    con lingua da staffile:
                    era Marziale
                    che apriva ferite e risate senza fine
                    non avendo peli sulla sua lingua.
                    Poi in questa terra oggi aragonese
                    arrivarono sceicchi musulmani
                    con turbanti, scimitarre e corano:
                    sorse così l'attuale Calatayud
                    cittadina senza troppo chiasso
                    dove frutta e cultura
                    sono finestre aperte
                    al futuro.

                    Antichi conventi di monaci cristiani
                    Sono ancora in piedi senza frati.
                    Strade strette per difendersi
                    conservano odori e sapori
                    di un tempo musulmano
                    lontano dalle rovine romane.
                    Vissi un anno in questa cittadina
                    quando mia figlia era bambina.

                    Oggi sono vecchio seduto a un banco
                    con accanto un signore di bronzo
                    accarezzando il suo cagnolino:
                    segno che uomini e animali
                    siamo nati con gli stessi guai.
                    Oggi viviamo e domani ce ne andiamo.
                    Composta venerdì 30 novembre 2018
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