Poesie personali


Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
in Poesie (Poesie personali)
Siamo esseri viventi chiusi nel circolo del tempo
che non fugge mai perché non sa dove andare.
Il tempo non ha limiti, non ha frontiere né memoria
non ha calendari, anni, mesi, giorni, ore o minuti:
noi lo abbiamo imprigionato nella nostra storia.

Siamo noi che inchiodiamo il tempo negli orologi,
il tic tac delle lancette non marca il tempo che corre
segna il nostro battito del cuore che spinge a vivere,
a crescere sotto il sole e la luna, cantado con le stelle.

Il tempo non ha inizio, fine, cuore o testa che pensi;
siamo noi ad alimentarlo vedendo come invecchiamo
portandoci appresso i nostri ricordi e le strane rughe
per ricordarci che siamo passeggeri con certa paura.

Siamo uomini sbocciati dalla creta del gardino perduto:
la donna, nostra carne modellata da Dio, ci sta accanto.
Entriamo in questo mondo con un atto di amore eterno
per maturare tutti sotto il bel sole e le lucenti stelle.
Composta lunedì 15 agosto 2918
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    Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
    in Poesie (Poesie personali)
    Immergersi nella luce del giorno che avanza
    cantare insieme inni di lode e riconoscenza
    ascoltare voci di esseri invisibili nel mattino
    comprendere l'allegria degli uccelli all'aurora
    è iniziare il giorno pieno di misteri e candore.

    Ho passeggiato nel silenzio maturo del giorno
    con odore alla notte che lenta è sparita muta
    nascondendosi nella luce del sole che avanza
    nel cielo azzurro dove le stelle si nascondono
    per non essere oggetto di sguardi senza volto.

    Uomini, donne, animali visibili e tanti invisibili
    ci muoviamo in labirinti senza entrate e uscite.
    Luce e tenebre sono le due porte del cammino
    con l'avviso: vivi decente e sarai molto felice.
    Tutto si muove eppure stiamo fermi sulla terra.

    Questo è il vivere umano su un mondo di luci
    dove le tenebre servono per riposare tranquilli.
    Sognare un bel domani pieno di allegria e pace
    mentre tutto tace maturando il nostro domani.
    Siamo viventi e morendo rivivremo in eterno.
    Composta lunedì 27 agosto 2018
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      Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
      in Poesie (Poesie personali)
      Ho visto dei prati verdi lungo il fiume
      che scende lento baciando le sue rive
      dove le tante pietre levigate dall'acqua
      hanno forme strane guardando in alto.

      Scendo anch'io lentamente e mi siedo
      su un macigno mentre l'acqua mi lava
      scivolando con dolcezza verso il mare
      che la riceve baciando l'azzurro cielo.

      Nel silenzio del mattino ascolto la brezza
      che scivola sulle mie mani e sul mio viso
      mentre gli occhi li ho fissi sul cormorano
      con becco giallo e petto bianco che tace.

      Il mattino si veste di colori e canti d'uccelli,
      l'acqua scorre soave sul suo letto di sempre.
      Il sole scintilla fisso nel suo specchio di onde
      mentre prego che il giorno sia pieno di sogni.
      Composta lunedì 17 settembre 2018
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        Scritta da: Alessandro Petrelli
        in Poesie (Poesie personali)
        Vorrei farti credere che la felicità sia dalla mia parte,
        tra le centinaia di acclamazioni ricevute,
        nelle opulente feste che mi vedono partecipe.

        Ma la verità è che molto probabilmente sta dalla tua,
        su quel divano,
        in quel film messo a caso,
        tra le braccia della tua compagna,
        negli occhi ingenui del tuo bambino.
        Composta sabato 24 aprile 2021
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          Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
          in Poesie (Poesie personali)
          Non sempre i nostri giorni
          si nutrono di amore e fantasia
          perché la vita avanza lenta
          ma con grandi ideali
          che nascono nel cuore dell'uomo
          durante la notte che non tace
          sognando un momento di pace.

          Siamo stati forgiati dal Creatore
          che ci dona la vita,
          la vista e l'udito
          per captare la bella musica
          del cielo infinito.
          La sua presenza è che ci spinge
          a raggiungere alte vette
          ricche di celeste silenzio.
          Spesso ci spingiamo solitari
          su strade sconosciute della vita
          in attesa che sgorghi d'improvviso
          una fonte di miele per addolcire i giorni
          pieni di chimere e sogni.

          Saper leggere questo cielo
          che ci copre e ci protegge
          è il dono più bello
          che l'uomo possa ricevere.
          Il cielo è una ricca biblioteca
          di libri antichi e voci nuove
          che leggono e scrivono i grandi versi
          sul vero, umano e intimo Amore.
          Composta martedì 21 dicembre 2021
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            Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
            in Poesie (Poesie personali)
            Ho scoperto ieri mattina una voce perduta
            quando l'aurora già riposava dietro l'orizzonte.
            Era una voce di persona adulta che cantava
            una canzone antica mentre il suo cuore palpitava
            nell'attesa di baciare una rosa rossa senza spine.

            La luce avanzava nel nuovo giorno già sveglio
            assaggiando una tazza di caffè a sorsi lenti.

            I miei occhi si aprivano alla luce del nuovo giorno
            cercando di captare le note che singhiozzavano
            in una malinconica canzone cantata da un uomo
            che da lontano ricordava l'amore della sua donna.
            Sicuramente viveva solo nella sua casetta verde.

            Era circondata da aiuole di rose di tutti i colori
            mancava la sua Rosa che amava e non c'era più.
            Composta mercoledì 6 novembre 2019
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              Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
              in Poesie (Poesie personali)
              Camminerò sul crepuscolo del tempo
              per sentire la voce dei morti in guerra
              l'eco dei pianti amari di tante mamme
              grida di comando di generali stanchi.

              Gli spari sepolti insieme a soldati morti
              coprono il loro sangue che irriga la terra
              dove spunteranno moltissimi fiori silvestri
              con mesta voce di morti sempre presenti.

              Il cammino del nostro tempo sta bloccato
              con le molte lapidi dove i nomi svaniscono
              sotto le lacrime e la molta nebbia della vita
              insieme alla pioggia che lava tutte le ferite.

              Il crepuscolo della vita ha capitoli e indici
              con messaggi umani di ricordi sprecati
              di anni appena sognati ma non vissuti
              perché il tempo non parla ma distrugge.
              Composta sabato 18 maggio 2019
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                Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
                in Poesie (Poesie personali)
                Sui nostri monti delle illusioni umane
                spuntano molti sogni perduti nella notte.
                Sentiamo delle grida nascoste negli echi,
                mentre molti uomini con voci di donna
                cantano alla loro luna che lontano dorme.

                Le illusioni umane nascono e muoiono sole
                quando la vita si accontenta di chiacchiere
                imitando le rane che gracidano contente
                sognando un messaggio perduto da tempo.

                Apriamo gli occhi guardando le lontane stelle
                perché in basso troviamo spesso la melma.
                Alziamo gli occhi al cielo con i piedi a terra
                sapendo che abbiamo divine radici in eterno.
                Composta lunedì 14 ottobre 2019
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                  Scritta da: M. Ruvini
                  in Poesie (Poesie personali)

                  Beffardo

                  S'era spenta la notte
                  e già scherniva l'alba.
                  Rise che fuggissi.
                  Gridavano gli addii,
                  esultavano i rancori,
                  spaziavano i passi.
                  mentre una valigia
                  sobbalzava sui gradini
                  appena lavati immacolati.
                  Aggrappasti alla ringhiera
                  il profumo della pelle,
                  la ragnatela della mano
                  che il pulsare del sangue
                  voleva rubare alla luce
                  gli arcigni rossi furibondi,
                  il battito delle ali profumate
                  dei rami di mimosa fiorita.
                  Quella volta liberai gli occhi
                  dietro la curva del tuo corpo
                  che si piegava a disfare l'ombra,
                  mi chiedevo se la strada
                  potesse subire o lamentare
                  l'interrogativo della mente
                  che tutto fosse stato un vuoto
                  amplesso di serrate porte.
                  Il giorno ciondolava beffardo.
                  Composta giovedì 15 aprile 2021
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                    Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
                    in Poesie (Poesie personali)
                    Sentiremo il fremito dell'abbandono
                    quando soli circoleremo sotto il sole.
                    Il cuore batte forte per un abbraccio
                    rimasto solo nella memoria del tempo
                    perché i sogni veritieri solo sbocciano
                    quando un cuore puro s'apre all'amore.

                    Affacciamoci alle finestre aperte alla vita
                    Affinché le rose rosse sboccino allegre
                    quando un sorriso si trasforma in bacio
                    un saluto da lontano ci entra negli occhi
                    salpando mari procellosi o distanze corte:
                    solo così sentiremo il fremito dell'amore.

                    La vita passa leggiadra nell'adolescenza
                    quando bollono le illusioni nello specchio
                    dove fissiamo i nostri occhi d'innocenza
                    aspettando che il tempo ci maturi dentro.
                    Il tempo vola insieme ai canti delle sirene
                    mentre gli anni passano e il cuore freme.

                    Viviamo la vita vera da giovani e da adulti
                    perché la vecchiaia sarà come Dio vuole
                    secondo i canoni che noi ci siamo prefissi.
                    Non basta ascoltare gli echi fatui della notte
                    bisogna che maturiamo per capire la morte.
                    La vita è bella se la viviamo con dolcezza.
                    Composta venerdì 30 novembre 2018
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