Poesie personali


Scritta da: Gabriella Stigliano
in Poesie (Poesie personali)

Voglio guardarti ancora

Voglio guardarti ancora,
mentre aspetto l'ultimo treno
che perderò,
mentre una nostalgia
mi attraversa la schiena
e mi preme sul cuore.
Voglio guardarti
senza portarti dolore,
non riesco a non amare
la profondità dei tuoi occhi
e delle tue parole.
Andrò verso la curva
più nascosta del mondo,
andrò e forse mi fermerò
a ricordare i nostri sogni,
i nostri angoli bui,
le nostre verità,
a ricordare il cielo che diventavi
nella mia anima,
che non aveva più cielo.
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    Scritta da: Gabriella Stigliano
    in Poesie (Poesie personali)

    Eravamo nel vento

    Eravamo nel vento,
    senza più traccia,
    senza un lamento.
    Tutto era silenzioso,
    tutto il nostro amore
    era dentro di noi,
    con un dolore addormentato
    e solo noi lo sapevamo,
    eravamo in ascolto
    di un qualcosa
    che proveniva dal cielo,
    eravamo noi davanti
    al nostro stesso mistero.
    La vita dimenticava i sogni,
    noi i sogni li scrivevamo
    per ricordarli
    e diventavano vita
    nei nostri sguardi,
    soltanto noi li vedevamo
    e forse qualche angelo
    ci è stato testimone.
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      Scritta da: Laura Lapietra
      in Poesie (Poesie personali)

      Corruccio

      Il tempo conta
      i miei respiri
      pianti per te.
      Un abisso mi trae
      nelle sue mani
      per indurmi nelle sue
      amarore viscere,
      lasciandomi divorare
      da quell'acre limbo
      nel suo fosco fine!
      Ma non sarà mai
      tempo di morir
      d'amore per te,
      poiché il corruccio
      per quanto faccia male
      quando sgorga spinoso
      dal mio cuor ferito
      spezzato dalla
      crudele tradigione,
      quel cuore
      vuol sempre
      sentirsi rinascere
      alla speranza
      del potere dell'amore,
      che pulsa palpitante
      ancora per esso.
      Composta venerdì 23 aprile 2021
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        Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
        in Poesie (Poesie personali)
        Ancora sentiamo le grida della morte
        racchiuse in occhi di vecchi della guerra
        che oggi novantenni tremano di spavento.
        Portano stampato a fuoco nel loro cuore
        violenza e cinismo dei soldati delle SS
        uomini senza nessuna pietà e timore.

        L'esaltazione della violenza umana
        diventa bandiera della nuova religione
        di una nazione il cui capo non ha fede
        ma è satana che domina i suoi pensieri.
        Milioni di morti nel secolo scorso
        per aumentare frontiere e sepolcri.

        Nemmeno i bambini venivano risparmiati
        per questa nefasta filosofia di menti malate:
        "I bambini non sono il nemico;
        il nemico è il sangue che portano dentro.
        Il nemico è il bambino che cresce,
        l'ebreo che sarà il futuro
        che può essere pericoloso".
        Questa l'orribile e satanica spiegazione
        dei responsabili dei forni crematori.

        Un secolo di miseria e di atroci guerre
        distruzioni di cultura e morti innocenti.
        Fantasmi del potere e della vigliaccheria
        esaltati dalla prepotenza e dall'ipocrisia.

        Chi semina la morte raccoglie vendetta
        riducendo l'uomo da dio a brutta bestia.
        Ci sono molte spine nel cuore dell'uomo:
        speriamo che pronto nascano dei bei fiori.
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          Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
          in Poesie (Poesie personali)
          L'allegria sboccia quando un bambino ride
          quando il sole riscalda con dolcezza la vita
          mentre la mamma ci fa grandi con i sorrisi.
          La vera allegria nasce con un cuore sincero
          senza rimorsi, malumori o strani malintesi.

          L'allegria è il vero volto sorridente del cuore
          che scandisce bene i veri passi dell'amore.
          Non ha spine sulla sua lingua quando parla
          perché i suoi fiori sono di un velluto soffice
          che non ferisce la delicatezza né ha rancore.

          La nostra allegria spesso nasconde il volto
          quando l'amico piange e ha in casa un morto
          o quando le ingiustizie umane sono così tante
          che le lacrime sgorgano amare dai nostri occhi
          perché il cuore batte così forte e poi scoppia.

          Chi ha il dono della vera allegria nella sua vita
          la faccia crescere, la coltivi con amore e sorrisi.
          È meglio regalare agli amici e ai poveri nemici
          il più bel sorriso pieno di educazione e rispetto
          che spezzare il filo dell'amicizia e dell'affetto.
          Composta giovedì 6 settembre 2018
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            Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
            in Poesie (Poesie personali)
            Adesso che abbiamo ancora tempo
            togliamoci la nostra ridicola maschera
            sia di pulcinella che di altri farsanti.
            Le pezze a colori non ci serviranno:
            saremo noi stessi quando moriremo
            a leggere quello che abbiamo fatto!

            Su tessuti di lino in attesa che sboccino
            rose rosse d'amore e gigli di pio pudore
            scriviamo la nostra corta storia personale
            imparando a rispettare la vita che abbiamo.

            Potremo depositare il nostro calice pieno
            di programmi, giustizia, dolcezza e amore
            aiutando i poveri vecchi che si svegliano soli
            negli angoli oscuri sui marciapiedi del dolore.
            Composta giovedì 16 agosto 2018
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              Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
              in Poesie (Poesie personali)
              Cactus e spine un binomio vitale
              dove vita e morte si danno la mano
              per non distruggere la primavera
              racchiusa nei fiori aperti al cielo.

              Uomo e donna vanno a braccetto
              ricordando che uno è fatto di creta
              l'altra di carne e di bellezza divina
              formando una bella coppia felice.

              Le spine pungono anche gli umani
              ferendo spesso il cuore e le mani.
              Cactus e fiori sono marito e moglie
              le spine ci svegliano per lavorare,
              mentre i fiori sono i figli da amare.

              La coppia della vita su questa terra
              matura col vento, pioggia e tempesta.
              Quando le spine ci pungono e cantano
              ricordiamoci che potremo essere santi.
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