Poesie personali


Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
in Poesie (Poesie personali)
Sulle dolci onde del Mediterraneo
viaggiano voci appese a raggi di sole
piene di messaggi nati lungo la storia
dove uomini, donne bambini e anziani
sognano un giardino di aiuole e ricordi.

Oggi molti su gommoni senza padroni
si abbracciano per raggiungere la terra
ma molti finiscono morti sotto le onde
perdendo speranze, futuro e sogni.

Seduto su dei grossi massi sulla riva
prego la vergine del Carmelo per loro
che giacciono perduti sotto le onde
nascondendo lacrime e speranze.

Fra le onde di questo grande mare cimitero
gli angeli raccolgono varie anime incagliate
nelle nere mire di tanti delinquenti assassini
che per sporchi soldi uccidono tante vite.
Composta giovedì 13 luglio 2017
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    Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
    in Poesie (Poesie personali)
    Andiamo maturando salendo montagne e colline
    per ritrovare la tenerezza della mamma che sorride,
    i baci a odore di pipa dei papà e nonni che vanno via
    mentre la vita passa e la vecchiaia veloce si avvicina.

    La tenerezza materna è il sorriso nascosto di Dio
    che culla con amore e nostalgia il frutto del parto
    facendo sorgere un nuovo sole in casa e nella vita.
    Un bambino nella culla è il più bel fiore che si ammira.

    Teneri sono gli sguardi pieni di fremiti e tanti sorrisi
    di bambini che non parlano ma sanno bene cosa dire.
    La tenerezza ritorna lungo gli anni nei momenti felici
    mentre da vecchi regaliamo i sorrisi con nostalgia.
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      Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
      in Poesie (Poesie personali)
      Il piccolo giardino che puliamo e amiamo
      è la nostra gioia del cuore e degli occhi
      che nella primavera ci regala tanti colori
      racchiusi in svariati e variopinti bei fiori.

      È lo specchio del cielo che fornisce i colori
      è l'allegria che resta nel cuore della gente
      la visita costante del ronzio delle belle api
      che trasformano i tanti bei fiori in bellezza.

      La nostra terra è il più grandioso giardino
      pieno di fiori, opere di arte e musei infiniti.
      Le verdi foreste, savane, prati e piante varie
      abbellscono il creato dove tutti noi viviamo.

      Amiamo questa nostra terra madre e giardino
      dove gli uccelli e miriadi di insetti vi giocano
      per darci allegria, musica, incanti e vari colori
      che portiamo nei nostri occhi e in tanti cuori.
      Composta sabato 15 aprile 2017
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        Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
        in Poesie (Poesie personali)
        Camminare sui sentieri della speranza
        seminare sorrisi in aiuole con rugiada
        cantare dei ritornelli d'amore all'aurora
        ascoltare in silenzio messaggi del cuore
        sono sogni dei genitori e frutti dell'amore.

        L'amore sboccia come le rose del giardino
        quando l'uomo e la donna captano la vita
        nascosta nella luce degli occhi che brillano
        in un attimo di un flash che illumina la via
        di due cuori nati lontano e vicini per vivere.

        Maturare in due nel cammino di una coppia
        significa apprendere a scalare prima la collina
        poi alzare gli occhi alla cima della montagna
        osservare la purezza del cielo e la sua voce
        per dare alla luce la stella alpina dei due cuori.

        Iniziamo così la marcia in tre su questo mondo
        apprendendo a camminare allegri e con gioia
        alzando gli occhi al cielo per ringraziare il dono
        di prolungare la nostra vita nata da baci e amore.
        È nata la speranza che illumina il nostro cuore.
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          Scritta da: Vincenzo Elefante
          in Poesie (Poesie personali)

          Terra nostra

          Alza lo sguardo, un giorno mi dicesti,
          e osserva bene: "Questa è la mia terra.
          Qui anche il vento ascolta la mia voce,
          non soffia dove vuole."

          e l'alma terra replicò nel vento
          tuonando forte dalle sue foreste:
          "Forse che l'erba non diventa terra?
          E tu, vali di più del filo d'erba

          che veste le mie valli e i miei sentieri?"
          E perché dici: "Questa è la mia terra?
          Non dormirai anche tu sotto le stelle
          come un qualunque insetto?"

          Piccolo uomo, ascolta: "Questa terra
          che hai conquistato con le baionette,
          per nulla ti appartiene, ma sei tu
          che appartieni alla terra come l'ultimo
          lombrico che oggi striscia sulla terra."
          Composta giovedì 10 settembre 2015
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            Scritta da: Paolo Delladio
            in Poesie (Poesie personali)

            Nel mondo dei balocchi

            Approdo da lontano sull'altalena della vita
            compagni di avventura pupazzi sulla neve
            bolle di sapone sospese nell'aria rarefatta
            accompagnano un aquilone nel cielo terso

            piccoli indiani a cavallo assaltano un trenino
            biglie di vetro colorato son occhi di bambola
            un soldatino di stagno regge la sua mano
            la russa matrioska sogna un viaggio nello spazio

            la trottola leggera compie un'allegra giravolta
            gira libera la palla per poi entrare nella rete
            la girandola volteggia su un balcone floreale
            l'orsacchiotto divertito saluta con un dito.
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              Scritta da: Michele Gentile
              in Poesie (Poesie personali)

              Al quinto giorno di vento

              Me ne andai senza una scusa.
              Sull'orlo delle labbra
              si strapparono parole d'addio.
              Volarono via come foglie secche
              dal ramo. Un foglio ingiallito
              rimbalzava per il vicolo
              oroscopi e defunti.
              Ero dove mi ero lasciato,
              in verticale attesa di un brivido
              che ricucisse il mio intimo abbandono.
              Composta lunedì 3 maggio 2021
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                Scritta da: Michele Gentile
                in Poesie (Poesie personali)

                Relitto

                Accanto a me giace
                il pallore disperso del cielo
                nel muto richiamo del vento.
                È di chi resta,
                di chi scampa al naufragio
                l'aspro suolo che vacilla,
                l'assiepata solitudine di veglie
                strappate alla sera.
                In questa notte a venire
                trovo riparo,
                nel farmi bastare il passato
                prima d'esser divorato
                dal silenzio.
                Composta venerdì 30 aprile 2021
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                  Scritta da: Gabriella Stigliano
                  in Poesie (Poesie personali)

                  Nei miei occhi c'era il blu di ogni sera

                  Versai del vino
                  nella coppa della solitudine
                  e il sangue nei miei polsi
                  ti chiamava,
                  il sogno sembrava vicino,
                  ma il mio dolore sotto pelle
                  non dimenticavo,
                  ero sbiadita dalla scena reale,
                  ero presente nel mio amore
                  senza rimedio,
                  nei miei occhi c'era il blu
                  di ogni sera,
                  dove sempre te cercavo
                  e quando ti trovavo
                  non parlavi quasi mai,
                  ma nel tuo silenzio
                  io d'amore vivevo.
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