Poesie personali


Scritta da: Michele Gentile
in Poesie (Poesie personali)

Clone

Troppe domande,
spasmi che non hanno suono.
Maturano strisciando tra i denti
stagionano le labbra,
riscrivono le regole
della buona educazione.
Il modo in cui sorrido,
come mi uccido
sono contrazioni di una lampada
allucinazioni ipnagogiche
di un miraggio qualsiasi
perché si sa...
l'istinto di sopravvivenza
è tipico di un clone,
la rara controindicazione
di un dolore
che ha smesso di nuocere.
Composta martedì 6 aprile 2021
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    Scritta da: Renzo Mazzetti
    in Poesie (Poesie personali)

    Nuovi paesaggi

    Non nelle apparenze
    di un fisico distrutto
    e neppure alla vista
    di due occhi smorti
    o di una bocca senza sorriso
    l'ombra di una vita
    che esigeva esser vissuta
    può ritornare ad essere
    quella che per essere tutto dette.
    Ieri mi dico...
    Ecco: Lontano galleggiava fluttuando.
    Meccanismi perfetti delle umane scoperte
    gettano segnalazioni, rilievi, ordini.
    E il non meccanismo uomo
    mai a stregua di macchina si adatta
    ché già nel vecchio superando periodo
    lotta cosciente-rabbia-contro sfruttamento
    per non essere morto pur vivendo.
    Ma vi era la prima conquista
    Come damigella vede la Luna
    Serva pure nell'imbellettarsi
    Feudo dalle alte torri delle megalopoli.
    A quell'Icaro che per sfuggire
    all'intricata realtà da battere e cambiare
    dimenticò se stesso all'infuori dagli altri
    giusta fu la morte albagica.
    Ma alla scienza che ricerca
    rinnovate la penna e le idee
    e l'essere sia per l'essere!
    Coscienze che si aprono...
    Mentalità che ragionano...
    Strette di mano fraterne.
    E nella lotta di pace
    conquista di umana civiltà
    nuovi paesaggi palpitano
    all'umano tocco rinnovatore.
    O Esseri che lassù
    ancora state a guardare
    sforzatevi un po' anche voi!
    Siamo troppo addietro nel 1971?
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      Scritta da: Renzo Mazzetti
      in Poesie (Poesie personali)

      Vaccino all'europea

      Noi commissari siamo tanto bravi
      risparmiamo sulla pelle degli altri.
      Quel vaccino costa poco?
      Iniettiamolo a tutti.
      Trombosi?
      Che cosa importa?
      Forse.
      Saranno pochi?
      Ma gli anziani?
      Allora?
      Nella Toscana italiana
      prima i più forti e i più giovani.
      Allora?
      Beffarda sospensione nazionale
      e poi?
      Tutto come prima.
      Allora?
      Il contatore segnala i vivi
      Nordico Sceso i rossi
      ma ancora più morti.
      Pipistrelli e draghi
      cambiano passo e voli.
      Allora?
      Chiudiamo tutto
      per la scuola apriamo
      poi vedremo.
      Per il turismo?
      All'estero andiamo
      ma da noi vedremo.
      Apriamo e non apriamo
      vedremo e non vedremo.
      Le braccia sono cadute da tempo
      con la febbre le gambe gonfiano
      i cervelli e i cuori scoppiano
      vagine e palle di brutto girano.
      Al governo e alle regioni
      nessuna testa cade.
      La rivoluzione francese
      in Italia è pesce d'Aprile.
      Suoneranno trombe o campane?
      Santa Pasqua di Resurrezione.
      Composta giovedì 1 aprile 2021
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        Scritta da: MauriDora
        in Poesie (Poesie personali)

        Origini

        Una goccia nell'oceano, un atomo nel cosmo,
        avevo le scarpe rotte e non lo sapevo.

        Il suono delle acque, odore di foglie morte, le corse sulle scale, pane e olio e la felicità.

        La neve e i cieli azzurri, le lucciole, il sorgere della luna, i prati fioriti.

        La semplicità della vita, pane e cioccolata, l'aranciata Fanta, il ghiacciolo alla menta.

        I ricordi dell'origine per non dimenticare la preziosità della vita, per rimanere bambini in un corpo di adulti.
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          Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
          in Poesie (Poesie personali)
          Il mattino s'illumina con canti di uccelli
          avvisando l'aurora che si svegli
          in questo mese di maggio fiorito
          profumando l'aria dell'umano
          cammino.

          Tordi, rondinelle, cicogne e merli
          insieme ai passerotti, colombe e tortorelle
          iniziano il concerto mattutino
          nel giardino verde pieno di margherite.
          Rose, gigli e gerani
          salutano l'aurora che lenta
          si veste di colori soavi
          per poi nascondersi
          in una rosa rossa
          immacolata.

          Il giorno ha aperto gli occhi alla luce
          le finestre si aprono salutando la vita.
          Il sole asciuga le lacrime notturne.
          La gente si dirige al suo lavoro
          mentre pochi si segnano
          con la croce.
          È nato anche oggi un nuovo giorno
          ricco di umane sorprese
          con nuovi sogni.
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            Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
            in Poesie (Poesie personali)
            Una macchia rossa di papaveri
            in un campo non arato da anni
            mi ha sorpreso in un mattino di maggio
            con un venticello birichino
            giocando con le onde rosse
            come se fossi sulla riva
            di un mare rosso.

            Il papavero, fiore gentile, soave ed elegante
            si bagna nel cielo azzurro
            salutando le farfalle innamorate
            le formiche che lo solleticano
            fino al tramonto quando si chiude
            nascondendo una stella della notte.

            Una macchia rossa nei miei occhi
            continua a danzare per ore
            mentre il mio cuore canta
            ascoltando una melodia
            di ninna nanna
            che i papaveri offrono
            alla luna nuova.
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              Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
              in Poesie (Poesie personali)
              Strilli di bimbi riempiono la sera
              che passeggia sotto gli ultimi raggi di sole
              mentre gli uccelli del paesino si richiamano
              per sentirsi poi uniti e tranquilli
              nel buio luccicante delle stelle.

              La sera scende lentamente con le ombre
              che avanzano silenziose sui muri
              mentre gli anziani chiacchierano
              seduti sulla muta panchina
              che tace e ascolta.

              Il sole si è nascosto dietro il tramonto
              la luce ha cambiato il suo volto
              nascondendo le sue rosse rughe
              negli allegri strilli
              di uccelli notturni.

              Un altro giorno è sparito dal calendario.
              Il vento spazza gli ultimi colori
              nascosti nei nostri occhi:
              luce e buio giocano a nascondiglio
              nei ritmici battiti del cuore
              di noi tutti figli dell'uomo.
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                Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
                in Poesie (Poesie personali)
                Il bacio della primavera
                si tuffa in mare di colori ardenti
                in fiori che spuntano rigogliosi
                dalle oscure zolle
                della terra.

                In questi mesi di esplosioni vitali
                la natura si veste di gala:
                è lei la prima donna che balla
                nel più bel festival
                di questo mondo.
                Il cielo la contempla commosso
                coprendola con nuvole rosse.

                Gli uccelli iniziano la loro sinfonia
                con toni alti e allegri.
                Iniziano la danza della vita
                inseguendo la compagna
                futura madre
                di nuovi cinguettii.
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                  Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
                  in Poesie (Poesie personali)
                  Si diverte il vento primaverile
                  giocando con le verdi e giovani foglie
                  di tutti gli alberi appena germogliati
                  dopo il sonno profondo
                  dei mesi invernali.

                  L'aria è piena di giovinezza
                  il giorno allunga le sue ore
                  l'uomo ha il cuore nelle mani
                  coltivando il suo giardino
                  con tanto amore.

                  La luce penetra nelle ombre
                  allontanando i giorni corti.
                  Gli uccelli iniziano il concerto
                  allo sbocciare dell'alba
                  quando uno si affaccia
                  alla finestra.

                  La primavera della nostra terra
                  è il sorriso dell'Eterno.
                  Dalle origini del tempo
                  non ci sono ore uguali
                  in questa sinfonia
                  celestiale.
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