Poesie personali


Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
in Poesie (Poesie personali)
Il bacio della primavera
si tuffa in mare di colori ardenti
in fiori che spuntano rigogliosi
dalle oscure zolle
della terra.

In questi mesi di esplosioni vitali
la natura si veste di gala:
è lei la prima donna che balla
nel più bel festival
di questo mondo.
Il cielo la contempla commosso
coprendola con nuvole rosse.

Gli uccelli iniziano la loro sinfonia
con toni alti e allegri.
Iniziano la danza della vita
inseguendo la compagna
futura madre
di nuovi cinguettii.
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    Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
    in Poesie (Poesie personali)
    Si diverte il vento primaverile
    giocando con le verdi e giovani foglie
    di tutti gli alberi appena germogliati
    dopo il sonno profondo
    dei mesi invernali.

    L'aria è piena di giovinezza
    il giorno allunga le sue ore
    l'uomo ha il cuore nelle mani
    coltivando il suo giardino
    con tanto amore.

    La luce penetra nelle ombre
    allontanando i giorni corti.
    Gli uccelli iniziano il concerto
    allo sbocciare dell'alba
    quando uno si affaccia
    alla finestra.

    La primavera della nostra terra
    è il sorriso dell'Eterno.
    Dalle origini del tempo
    non ci sono ore uguali
    in questa sinfonia
    celestiale.
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      Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
      in Poesie (Poesie personali)
      Il silenzio brucia le ore
      quando al tempo non si dà importanza
      dicendo che "il tempo matura le nespole"
      cercando di ingannare noi stessi!

      Il vero silenzio matura le ore
      meditando messaggi nati dal cuore
      rispondendo agli strilli dei poveri
      gettati negli angoli oscuri
      della nostra storia.

      L'essere umano
      germoglia nell'oscuro silenzio del seno
      mentre la mamma accoglie il mistero
      della nuova vita che sboccia
      fino al giorno del grande dolore
      che darà vita al suo fiore.

      Il silenzio riempie l'universo
      come i sogni che maturano le notti.
      Non ci resta che saperlo ascoltare
      per rinascere liberi e volare
      sempre più in alto
      per sentirlo cantare.
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        Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
        in Poesie (Poesie personali)
        Il linguaggio del bosco
        è fatto di silenzi, aromi, venti, uragani
        lacrime che cadono nella notte
        su radici nascoste sottoterra
        sepolcri vivi di futuri fiori
        alberi ed erbe.

        Ascoltare il suo secolare linguaggio
        richiede cuori puri e occhi attenti
        per scrutare l'armonia
        dell'ombra e della luce
        il ballo delle foglie
        il fruscio dei raggi di sole
        che il muschio attutisce.

        Il linguaggio eterno del bosco
        è il grande cuore della terra che vive
        irrorato dalle lacrime del cielo
        dal brulicare dei numerosi animali
        dai rami secchi che cadono
        per far rinascere la vita.

        Sappiamo ascoltare il suo silenzio
        noi piccoli alberi viventi
        chiamati a rispettare la vita
        sotto un cielo notturno
        bosco vivente
        del grande universo.
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          Scritta da: Rosa Bartolucci
          in Poesie (Poesie personali)

          La primavera è tornata

          E proprio così, la primavera è tornata,
          con i suoi colori che spaziano
          in sfumature tra i verdi campi,
          con i suoi profumi che inebriano i sensi
          con i suoi canti delicati alati.
          Nell'ebrezza fresca del mattino
          nel sole tiepido al dolce sorgere
          al magico tramonto al calar della sera.
          Nel sussurro leggero del vento
          che danza tra le nuvole
          nei gioiosi sorrisi del cielo.
          È proprio così
          la primavera è tornata
          negli occhi gentili
          di un cuore che ama
          come una nuova vita
          Una nuova promessa
          una nuova speranza.
          Composta mercoledì 31 marzo 2021
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            Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
            in Poesie (Poesie personali)
            Mattino di fine maggio senza sole
            si veste di umana malinconia
            con il pigolio di uccelli sul tetto.
            Bussano al cuore degli uomini
            per svegliarli al nuovo giorno
            perché lavino con un sorriso
            il cielo che piange
            con lacrime di rugiada
            che non brilla.

            Una persiana si apre al nuovo giorno
            rompendo il silenzio della natura.
            Due occhi di ragazza sonnolenta
            ricevono la luce racchiusa
            in una goccia di rugiada.
            Un sorriso maturato nei sogni
            sboccia da labbra innamorate.

            Il mattino di maggio
            apre i suoi petali al sole
            per riempirli di luce.
            Le rose del giardino si aprono
            per allontanare la notte oscura.
            Le carezze e i sorrisi umani
            svegliano la natura
            che ci saluta e ama.
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              Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
              in Poesie (Poesie personali)
              Alla fine di maggio il cielo del mattino
              si presenta vestito di seta pura.
              Un venticello pieno di eleganza
              muove con delicatezza le tante pieghe
              dell’eleganza femminile.

              Il pomeriggio arriva vestito da marinaio
              con nuvole bianche e azzurro oscuro.
              In poche ore il cielo è nero:
              cadono goccioloni dal cielo.

              Sui vetri limpidi del balcone
              iniziano fuochi d’artificio.
              Raffiche di mitra con palline di ghiaccio
              uccidono foglie, rami e fiori
              trasformando il mio bel giardino
              in cimitero di fiori muti.

              I petali dei gerani di vari colori
              hanno formato un tappeto macchiaiolo
              insieme alle foglie verdi e a bacche gialle
              di alberi che non conosco chi sono.
              Non avevo immaginato
              che la dolce fanciulla primavera
              mi avrebbe distrutto l’incanto
              dei colori dei suoi fiori
              per uno scatto di ira
              con un forte raffreddore!
              Composta sabato 26 maggio 2018
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                Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
                in Poesie (Poesie personali)
                Le verdi foglie insieme ai fiori
                cantano allegri l'inno della vita
                accogliendo sui loro teneri rami
                una sinfonia di canti di uccelli
                sotto i primi raggi di un tenue sole
                che veste d'oro i mesi primaverili.

                In questo ambiente di luce e colore
                la terra invita l'uomo a essere signore
                per vestirsi di luce ogni mattina
                salutando il sole che nasce
                le ombre che si dileguano
                nel cielo che si veste di azzurro.

                Tutti noi esseri viventi
                leggiamo ogni giorno il nostro libro della vita
                ma a sera quando ci avvolge il buio
                spesso scriviamo in fretta solo l'indice
                per paura che quel tal capitolo
                vissuto in fretta
                sia uno schiaffo a noi stessi.
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                  Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
                  in Poesie (Poesie personali)

                  Concerto de Aranguez

                  Nella quiete di un giardino di città
                  all'ombra di un salice piangente
                  con un cielo prossimo al tramonto
                  un giovane con occhi chiusi
                  abbracciando una chitarra
                  riempie la sera con musica
                  per abbellire la notte.

                  Chiudo gli occhi per captare le note:
                  rivedo il maestro Rodrigo
                  meditando nel suo silenzio
                  ascoltare il canto degli uccelli
                  l'acqua che zampilla sulle sue mani
                  la tristezza della natura
                  cullando un bambino non nato.

                  Le note della chitarra penetrano nel cuore
                  mentre la sera scende lentamente
                  insieme alle note che cullano
                  tristezza, gioia, serenità
                  amore e silenzio.
                  I fiori del giardino
                  odorano a incanto
                  di magia in festa.

                  Si nasconde lenta la luce dietro l'orizzonte:
                  la melodia l'accompagna sommessa
                  nascosta in una chitarra
                  accompagnando un cieco contento
                  verso l'eterna luce di una musica celeste.
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                    Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
                    in Poesie (Poesie personali)
                    La luce del giorno che muore
                    s'inabissa nei colori del tramonto.
                    Spariscono le ombre della mente
                    mentre l'uomo rimasto solo
                    s'incammina verso casa
                    con un messaggio
                    pieno di ricordi.

                    Gli ultimi sospiri del giorno
                    si perdono nella luna che appare
                    da una nuvola nera vagante
                    in attesa di salutare una stella
                    che aprirà la finestra
                    su una notte chiara.

                    È una tavolozza in bianco e nero
                    la notte che avanza leggera
                    con il suo velo trapunto
                    di lontane stelle
                    su una terra con esseri viventi
                    in attesa di una pace fraterna.
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