Poesie personali


Scritta da: Raffaele Pisani
in Poesie (Poesie personali)

Bentornate, rondinelle!

Nella bufera del Covid che ci tormenta siate messaggere di una nuova primavera -

Siete il dono del Signore,
le creature Sue più belle,
la dolcezza del Suo cuore:
bentornate, rondinelle.

Come può, colui che vede
queste magiche armonie
non restare affascinato
dalle vostre acrobazie?

Come può, chi guarda il cielo,
rimanere indifferente
al messaggio della festa
che gridate allegramente?

Come può la tenerezza
della nuova primavera
non entrare in ogni cuore,
non portare luce vera?

È un incanto il vostro volo,
nell'andare, nel tornare,
siete missili di gioia
che nessuno può fermare.

Come può l'essere umano
farsi schiavo del peccato
mentre voi donate al mondo
la dolcezza del Creato?

È possibile che ancora
ci sta gente che non vede
quanta grazia voi portate
rinnovando amore e fede?

Non lo so, io so soltanto
che voi siete le più belle
creature del Signore!
Bentornate, rondinelle!
Raffaele Pisani.
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    Scritta da: Pierluigi
    in Poesie (Poesie personali)

    Nella grotta

    È sempre,
    è sempre più complicato
    di così.
    Mica vorrai rifugiarti
    nella comoda cuccia
    degli slogan
    berciati,
    delle parabole
    infiltrate?
    È sempre
    è sempre più complicato
    di come ti dicono
    di ciò che ti viene dettato.
    Coloro che vedono
    ma non capiscono
    avanzano nella nebbia.
    Le menti superiori
    che vedono e non sanno
    fanno discorsi incomprensibili.
    Viviamo in fasi parallele
    impenetrabili,
    contemplando
    riflessi di riflessi.
    Composta sabato 20 marzo 2021
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      Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
      in Poesie (Poesie personali)
      Mentre compravamo il pane del giorno
      abbiamo sentito narrare in minuti
      come una signora d'improvviso
      è morta d'infarto intestinale
      arrivando tardi in ospedale.

      Si trovava in vacanza in Alquezar
      paesino aragonese stupendo e antico
      con chiostro romanico e fortezza medievale
      viuzze strette con sapore antico
      leggende di donzelle narrate
      con tanta nostalgia.

      Anche in paesi belli e ricchi di storia
      la morte è in agguato sulle torri.
      Non avvisa quando ci porta via
      perché ci vuole così come siamo
      quando lei arriva.

      Il pane comprato di mattina presto
      oggi avrà un sapore di tristezza
      ci darà forza per oggi meditare.

      La vita è un regalo grandioso
      che arriva con dolore e gioia
      ma sparisce senza preavviso
      accompagnata da lacrime
      un pizzico di timore
      e tanta nostalgia.
      Composta giovedì 30 novembre 2017
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        Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
        in Poesie (Poesie personali)
        Camminerò sempre sul filo della speranza
        nei giorni che si piegano come giunchi
        sotto questo sole che richiama alla vita
        spingendo sull'orizzonte un sorriso.

        La vita umana è un lungo camminare
        su questi duri selciati di pietre secolari
        dove la storia si vive senza essere scritta
        perché nasce e muore con ognuno di noi.

        Camminare vuol dire farsi uomo maturo
        saper ascoltare i messaggi scritti negli occhi
        leggere tanti umani silenzi umidi di lacrime
        quando colui che ti è vicino è rimasto solo.

        Camminerò su scie luminose di stelle cadenti
        quando arriverà l'ultimo respiro dei miei giorni.
        Bacerò in silenzio il volto sereno della morte
        guidando la mia barca nel porto che mi tocca.
        Composta giovedì 30 novembre 2017
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          Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
          in Poesie (Poesie personali)
          Oggi ho visto nascere il giorno con le lacrime
          mentre una dolce aurora a colori gli sorrideva
          dipingendo sul cielo un fondo di un rosso vivo
          su cui faceva danzare bolle di sapone e vita.

          È nato un nuovo giorno che si libera delle fasce
          di una lunga notte con poco sonno e birichina,
          mentre io ritorno all'infanzia di una vita vissuta
          in una piccola valle piena di querce e di olivi.

          Ritorno da un viaggio lungo con varie stazioni
          senza fermate e biglietto gratis di solo andata.
          I paesaggi sono impressi a colori nei miei occhi
          mentre moltissimi ritratti sono rimasti nel cuore.

          Le notti sono sale di musei viventi che visitiamo
          senza guida né biglietti d'entrata. Siamo noi soli.
          Grazie a queste notti possiamo realizzare i sogni
          quando l'aurora ci sveglia e ci guida al tramonto.
          Composta giovedì 30 novembre 2017
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            Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
            in Poesie (Poesie personali)
            I misteri della propria vita ognuno li vive da solo
            li matura lentamente sulla terra e sotto il cielo.
            Li legge in silenzio da solo o anche in compagnia
            sotto il sole cocente o al candore della luna nuova
            sempre ascoltando le intime voci nate dal cuore.

            Portiamo nelle nostre mani i misteri della vita.
            Li laviamo ogni giorno con le lacrime della notte
            quando le ombre della sera chiudono i nostri occhi
            per poi giocare con una realtà fatta di puri ricordi.

            Noi tutti siamo esseri fatti di carne, creta e cielo:
            la nostra carne è crisalide che ci spinge a volare.
            La creta vitale ci ricorda che siamo fatti di polvere
            spinta da un soffio per volare maturando in alto.

            Noi tutti siamo con i nostri misteri i pilastri naturali
            chiamati a dare un senso al regalo della nostra vita.
            Il cammino non è lungo, ma sufficiente per fiorire
            nel giardino fatto di terra, pioggia e stelle infinite.
            Composta sabato 30 giugno 2018
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              Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
              in Poesie (Poesie personali)
              La notte si nasconde dietro l'orizzonte
              avvolta in veli di soffici e caldi sogni
              mentre il giorno apre lento i suoi occhi
              lavati con le piccole lacrime del cielo
              trasformate in perline per ricordo.

              Avanza allegro questo giovane giorno
              con un fagotto di pensieri nuovi.
              La luce del mattino l'accompagna
              bisbigliando una dolce melodia
              fatta di vento che danza allegro
              con giovani fiori e foglie verdi.

              Sbadiglia lentamente la natura estiva
              vestita a festa con i primi raggi di sole.
              I suoi capelli odorano a profumo di rose
              che hanno aperto lentamente i loro petali
              in attesa che arrivino ospiti di onore.

              "Come rugiada ti ho generato"
              canta pregando un poeta millenario.
              Il nuovo Uomo è nato sotto le stelle.
              Adesso tocca a noi scalare la montagna
              per abbracciare il cielo, il mare e la terra.
              Composta giovedì 30 novembre 2017
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                Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
                in Poesie (Poesie personali)
                Tubano allegre le tortorelle sul tetto
                in attesa che il giorno si vesta di festa
                mentre il mattino apre le chiuse finestre
                per salutare l'aurora che lenta si sveglia.

                Galoppano sull'orizzonte cavalli alati
                trainando il carro della luce a colori
                mentre l'aurora coi capelli al vento
                saluta il nuovo giorno che splende.

                Terra e cielo si trasformano nella luce
                mentre l'aurora si nasconde silenziosa
                dietro un orizzonte che succhia i colori
                per dar passo al giorno pieno di fiori.

                La tortorella ha preso il volo con l'amico.
                Il giorno avanza a galoppo pieno di rumori
                uomini e donne si incamminano al lavoro
                mentre nuvole e voci passeggiano soli.
                Composta giovedì 30 novembre 2017
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                  Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
                  in Poesie (Poesie personali)
                  Ho letto il messaggio del mattino
                  con troppa fretta per uscire di casa
                  in cerca di una voce perduta nel sonno
                  che girovaga con passo lento
                  con occhi tristi e testa china
                  sui marciapiedi nudi di un borgo solitario
                  che ancora dorme.

                  La luce del giorno si sveglia:
                  batte alle porte della vita
                  illumina con dolcezza i miei pensieri
                  frantuma l'ombra dei cipressi
                  che mi seguono filtrando il sole
                  mentre prosegue la sua rotta
                  in un cielo limpido senza sosta.

                  Cammino a passi lenti nel silenzio
                  per decifrare il messaggio del giorno.
                  L'acqua del fiume dove mi specchio
                  capta la mia immagine
                  che si frantuma sulle sue onde
                  ricordandomi che non sono solo
                  su questo mondo.

                  Trafiggo il cielo con le mie pupille.
                  L'azzurro dell'universo che mi avvolge
                  si ferma scrutando i miei occhi:
                  sono ospite di un incontro di pace
                  fra l'eterno e il temporale.
                  Composta giovedì 30 novembre 2017
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                    Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
                    in Poesie (Poesie personali)
                    Luglio si sta divertendo baciando l'estate
                    con i suoi riccioli d'oro e caldo infernale.
                    Sento frinire le cicale lungo il viale di casa
                    mentre le ombre degli alberi baciano il suolo
                    per non ferire le nascoste radici
                    che sono vene che spingono in alto.

                    Chino ascolto attento il giorno che mi segue
                    appeso alla mia ombra distesa sul marciapiede
                    dove un bel passerotto caduto dal nido saltella
                    scoprendo un mondo diverso
                    dal caldo nido sotto le stelle.

                    Il calore estivo aumenta di gradi mentre cammino.
                    Chino poggiato sul bastone
                    ritorno a casa asciugando il sudore.
                    Mi fermo e supplico la mia ombra
                    di non lasciarmi solo
                    sotto il calore del giorno.
                    Composta sabato 30 giugno 2018
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