Poesie personali


Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
in Poesie (Poesie personali)
Agosto di calore e feste patronali
nelle terre del regno di Aragona
pieno di storia, orgoglio e nostalgia
dove las vaquillas
non possono mai mancare
per far germogliare ricordi del passato
qualche lacrima per chi manca all'appello
ma presenti nel cuore della gente.
Autentiche feste popolari
dove i grandi rivivono l'infanzia
e i giovani diventano grandi.

Ho trascorso un giorno comunitario
nella terra delle cinque ville
festeggiando a Bardenas
un gran pranzo all'aperto
all'ombra di pini e con molta gente onesta.
Un'immensa paella per quattrocento persone,
un buon vino rosso e delizie dell'orto.
Giornata di allegria campestre
una buona e lunga tertulia
parlando di tutto, passato e presente.

In questi giorni sbocciano fiori di amicizia
dove non esistono frontiere di età e paesi.
Le feste sono per viverle insieme
dove tutti siamo fratelli e sorelle
sotto il sole e sotto le stelle.
Composta venerdì 3 agosto 2018
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    Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
    in Poesie (Poesie personali)
    Spari di festa paesana festeggiano la sera
    vestita di stupendi fuochi artificiali
    con profumo di stelle e buon vino
    con lontani balli senza fine.

    Passeggiano ragazze immaginando baci
    con abbracci d'innamorati.
    Le ore passano lente nel giorno afoso
    in attesa che spunti la notte
    per aprire le porte dell'amore.
    Molte ballano con le ombre
    che indossano pantaloni
    di ragazzi ancora in fiore.

    Ogni tanto uno sparo rompe il silenzio:
    chiama a raccolta i danzanti
    riempiendo di tipico folklore
    le lunghe ore morte della notte.

    Le feste dei santi sono ormai secolarizzate:
    restano i nomi sui nudi calendari:
    alcool, sesso e ubriachezza
    sono le nuove mete
    della gente in festa.
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      Scritta da: Alisia7
      in Poesie (Poesie personali)

      Benedetti...

      Benedetti coloro che sanno portare le ferite dell'anima con l'eleganza della dignità.
      Benedetti coloro che soffrono e hanno una parola gentile per gli altri.
      Benedetti coloro che falliscono ma ci provano sempre, senza arrendersi mai.
      Benedetti coloro che sono stati maltrattati dalla vita ma sono rimasti gentili.
      Benedetti coloro che hanno gli occhi lucidi ma sanno guardare oltre.
      Benedetti coloro che sono stati delusi ma hanno ancora un grande cuore.
      Benedetti coloro che di ogni caduta hanno compreso la lezione della vita.
      Benedetti coloro che nonostante tutto, ringraziano il buon Dio.
      Composta mercoledì 17 marzo 2021
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        Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
        in Poesie (Poesie personali)
        Ognuno di noi porta nei suoi occhi la morte
        pur non conoscendo chi sia, né il tempo, né l'ora
        né dove, né quando ce la incontreremo
        faccia a faccia per scrivere FINE
        al breve indice della nostra vita.

        Ho accompagnato molti alla loro ultima dimora:
        bambini, giovani, adulti, vecchi, uomini e donne.
        Tutti finiamo a mani vuote e occhi spenti da altri.
        La morte tutti l'affrontiamo
        con occhi ben aperti.

        Quando nasciamo salutiamo la luce con il pianto
        perché è il nostro gran grido di giubilo e incanto.
        La vita è qualcosa di sublime, troppo grande e bella
        per questo mamma ci porta
        per nove mesi in grembo.

        Vita e morte
        due estremi d'un breve o lungo camminare.
        Tocca a noi riempire le due tasche
        della nostra bisaccia che carichiamo:
        quella sotto gli occhi la colmiamo
        durante gli anni vissuti
        quella sulle spalle la vedremo aperta
        solo quando spiriamo.
        Composta venerdì 30 novembre 2018
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          Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
          in Poesie (Poesie personali)
          Cinguettano le amiche colombe sul mio tetto
          perché il sole d'agosto si è nascosto
          dietro nuvoloni neri pieni di pioggia
          che aspettano di lavare il giorno
          sotto un cielo di polvere.

          Foglie al vento impazziscono nell'aria umida.
          L'orizzonte con nebbia copre le verdi colline
          mentre gli uomini incappucciati corrono
          per non essere raggiunti dalle grinfie
          di un vento che rimbomba.

          S'inchinano umiliate le cime di cipressi verdi
          che trafiggono l'aria piena di calde lacrime
          spuntate d'improvviso sul volto senz'occhi
          del cielo con polvere, aghi secchi e foglie morte
          che lacerano la faccia del giorno.
          Composta venerdì 30 novembre 2018
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            Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
            in Poesie (Poesie personali)
            Era sera tardi quando i pipistrelli strillavano
            rincorrendo fantasmi di insetti
            sotto le luci di una strada deserta.
            Pallide erano le ore di quel giorno senza voce
            passato in fretta nei miei occhi
            perduti dietro echi di voci morte,
            sospiri e lacrime di un amico
            che sentiva la morte galoppare.

            Fu un giorno di un calendario muto
            aprendo il mattino al capezzale
            di una donna che aveva vicino la morte
            in una silenziosa stanza d'ospedale.
            Soli marito e moglie:
            lei occhi chiusi e respiro profondo
            lui che le stringeva la mano
            cosciente che lei stava per viaggiare.

            Il silenzio nascondeva i ricordi di una vita:
            le lacrime e la bellezza di un'amore che finiva.
            Le ultime ore di un lungo viaggiare insieme
            pesavano come un macigno nel cuore.
            Siamo uomini che baciamo
            la vita e la morte
            superando i limiti dell'orizzonte
            dando un salto su un nuovo orizzonte.
            Composta venerdì 30 novembre 2018
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              Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
              in Poesie (Poesie personali)
              Le nuvole e il vento irrompono d'improvviso
              nei miei occhi azzurri pomeridiani
              di una domenica d'agosto spagnola
              al suono di musica universale
              e balli tipici popolari.

              Le note rimbalzano nel silenzio del cuore
              senza teatri né attori, ma solo note pure
              al ritmo di tuoni e lampi estivi
              che segnano il ritmo di danze esotiche
              in questi pomeriggi di lunghe ore.

              La musica rompe il silenzio attonito
              racchiuso nelle mura della stanza
              mentre dal balcone osservo
              un cielo cupo e borbottone
              che balla con nuvoloni neri
              con guizzi di luce nel cielo.

              Le note dei grandi maestri della musica
              inebriano l'atmosfera estiva.
              Le mie mani dirigono l'orchestra
              racchiusa nei miei occhi
              mentre il pomeriggio avanza
              galoppando sui cavalli bianchi
              al ritmo di maestri famosi.
              Composta venerdì 30 novembre 2018
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                Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
                in Poesie (Poesie personali)
                Ombra e luce giocano giorno e notte:
                in questi tardi pomeriggi pieni di luce
                quando il silenzio si veste di vento
                le foglie volano sui balconi
                dove il sole sta quasi morendo
                in attesa che spunti la luna
                per baciare le ombre.

                Le foglie degli alberi danzano allegre
                al ritmo inebriante di colori celesti.
                Le foglie dell'ulivo si vestono d'argento
                i rami del giovane gelso piangono
                scendendo fino a terra.
                La luce della sera trasforma le ore
                di un pomeriggio ricco di suoni.

                Sento nell'aria suoni di strumenti a fiato
                voci di festa allegra e popolare
                ritmo di tamburi si avvicinano
                rompendo il gioco delle poche ombre
                che lente si abbracciano al tramonto
                per varcare i limiti lontani
                di nuovi sorrisi umani.
                Composta sabato 30 giugno 2018
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                  Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
                  in Poesie (Poesie personali)
                  Camminano le ore con occhi spenti
                  su sentieri che sanno di nostalgia
                  dove gli occhi socchiusi
                  nascondono lacrime di allegria.
                  Sono in attesa che si svegli l'uomo
                  specchiandosi in acque chiare
                  di un fiume che allegro
                  scende da montagne lontane.

                  È un viaggio senza stazioni né biglietti
                  pieno di suoni di strumenti sconosciuti
                  che mi trasportano su ali di farfalle
                  posandosi su archi di fiori freschi
                  depositati su arcobaleni.
                  I colori si trasformano in volti
                  di fanciulle senza corpo
                  con capelli lunghi
                  ornati con petali di fiori sconosciuti.

                  Deposito i miei sospiri sperduti
                  sui primi raggi di sole del mattino.
                  Li seguo perdendomi nella luce
                  mentre il giorno bussa dolcemente
                  sulle mie palpebre chiuse.
                  Composta venerdì 30 novembre 2018
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