Poesie personali


Scritta da: Alisia7
in Poesie (Poesie personali)

Benedetti...

Benedetti coloro che sanno portare le ferite dell'anima con l'eleganza della dignità.
Benedetti coloro che soffrono e hanno una parola gentile per gli altri.
Benedetti coloro che falliscono ma ci provano sempre, senza arrendersi mai.
Benedetti coloro che sono stati maltrattati dalla vita ma sono rimasti gentili.
Benedetti coloro che hanno gli occhi lucidi ma sanno guardare oltre.
Benedetti coloro che sono stati delusi ma hanno ancora un grande cuore.
Benedetti coloro che di ogni caduta hanno compreso la lezione della vita.
Benedetti coloro che nonostante tutto, ringraziano il buon Dio.
Composta mercoledì 17 marzo 2021
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    Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
    in Poesie (Poesie personali)
    Ognuno di noi porta nei suoi occhi la morte
    pur non conoscendo chi sia, né il tempo, né l'ora
    né dove, né quando ce la incontreremo
    faccia a faccia per scrivere FINE
    al breve indice della nostra vita.

    Ho accompagnato molti alla loro ultima dimora:
    bambini, giovani, adulti, vecchi, uomini e donne.
    Tutti finiamo a mani vuote e occhi spenti da altri.
    La morte tutti l'affrontiamo
    con occhi ben aperti.

    Quando nasciamo salutiamo la luce con il pianto
    perché è il nostro gran grido di giubilo e incanto.
    La vita è qualcosa di sublime, troppo grande e bella
    per questo mamma ci porta
    per nove mesi in grembo.

    Vita e morte
    due estremi d'un breve o lungo camminare.
    Tocca a noi riempire le due tasche
    della nostra bisaccia che carichiamo:
    quella sotto gli occhi la colmiamo
    durante gli anni vissuti
    quella sulle spalle la vedremo aperta
    solo quando spiriamo.
    Composta venerdì 30 novembre 2018
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      Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
      in Poesie (Poesie personali)
      Cinguettano le amiche colombe sul mio tetto
      perché il sole d'agosto si è nascosto
      dietro nuvoloni neri pieni di pioggia
      che aspettano di lavare il giorno
      sotto un cielo di polvere.

      Foglie al vento impazziscono nell'aria umida.
      L'orizzonte con nebbia copre le verdi colline
      mentre gli uomini incappucciati corrono
      per non essere raggiunti dalle grinfie
      di un vento che rimbomba.

      S'inchinano umiliate le cime di cipressi verdi
      che trafiggono l'aria piena di calde lacrime
      spuntate d'improvviso sul volto senz'occhi
      del cielo con polvere, aghi secchi e foglie morte
      che lacerano la faccia del giorno.
      Composta venerdì 30 novembre 2018
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        Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
        in Poesie (Poesie personali)
        Era sera tardi quando i pipistrelli strillavano
        rincorrendo fantasmi di insetti
        sotto le luci di una strada deserta.
        Pallide erano le ore di quel giorno senza voce
        passato in fretta nei miei occhi
        perduti dietro echi di voci morte,
        sospiri e lacrime di un amico
        che sentiva la morte galoppare.

        Fu un giorno di un calendario muto
        aprendo il mattino al capezzale
        di una donna che aveva vicino la morte
        in una silenziosa stanza d'ospedale.
        Soli marito e moglie:
        lei occhi chiusi e respiro profondo
        lui che le stringeva la mano
        cosciente che lei stava per viaggiare.

        Il silenzio nascondeva i ricordi di una vita:
        le lacrime e la bellezza di un'amore che finiva.
        Le ultime ore di un lungo viaggiare insieme
        pesavano come un macigno nel cuore.
        Siamo uomini che baciamo
        la vita e la morte
        superando i limiti dell'orizzonte
        dando un salto su un nuovo orizzonte.
        Composta venerdì 30 novembre 2018
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          Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
          in Poesie (Poesie personali)
          Le nuvole e il vento irrompono d'improvviso
          nei miei occhi azzurri pomeridiani
          di una domenica d'agosto spagnola
          al suono di musica universale
          e balli tipici popolari.

          Le note rimbalzano nel silenzio del cuore
          senza teatri né attori, ma solo note pure
          al ritmo di tuoni e lampi estivi
          che segnano il ritmo di danze esotiche
          in questi pomeriggi di lunghe ore.

          La musica rompe il silenzio attonito
          racchiuso nelle mura della stanza
          mentre dal balcone osservo
          un cielo cupo e borbottone
          che balla con nuvoloni neri
          con guizzi di luce nel cielo.

          Le note dei grandi maestri della musica
          inebriano l'atmosfera estiva.
          Le mie mani dirigono l'orchestra
          racchiusa nei miei occhi
          mentre il pomeriggio avanza
          galoppando sui cavalli bianchi
          al ritmo di maestri famosi.
          Composta venerdì 30 novembre 2018
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            Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
            in Poesie (Poesie personali)
            Ombra e luce giocano giorno e notte:
            in questi tardi pomeriggi pieni di luce
            quando il silenzio si veste di vento
            le foglie volano sui balconi
            dove il sole sta quasi morendo
            in attesa che spunti la luna
            per baciare le ombre.

            Le foglie degli alberi danzano allegre
            al ritmo inebriante di colori celesti.
            Le foglie dell'ulivo si vestono d'argento
            i rami del giovane gelso piangono
            scendendo fino a terra.
            La luce della sera trasforma le ore
            di un pomeriggio ricco di suoni.

            Sento nell'aria suoni di strumenti a fiato
            voci di festa allegra e popolare
            ritmo di tamburi si avvicinano
            rompendo il gioco delle poche ombre
            che lente si abbracciano al tramonto
            per varcare i limiti lontani
            di nuovi sorrisi umani.
            Composta sabato 30 giugno 2018
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              Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
              in Poesie (Poesie personali)
              Camminano le ore con occhi spenti
              su sentieri che sanno di nostalgia
              dove gli occhi socchiusi
              nascondono lacrime di allegria.
              Sono in attesa che si svegli l'uomo
              specchiandosi in acque chiare
              di un fiume che allegro
              scende da montagne lontane.

              È un viaggio senza stazioni né biglietti
              pieno di suoni di strumenti sconosciuti
              che mi trasportano su ali di farfalle
              posandosi su archi di fiori freschi
              depositati su arcobaleni.
              I colori si trasformano in volti
              di fanciulle senza corpo
              con capelli lunghi
              ornati con petali di fiori sconosciuti.

              Deposito i miei sospiri sperduti
              sui primi raggi di sole del mattino.
              Li seguo perdendomi nella luce
              mentre il giorno bussa dolcemente
              sulle mie palpebre chiuse.
              Composta venerdì 30 novembre 2018
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                Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
                in Poesie (Poesie personali)
                Con l'anima a passeggio lungo il fiume
                avanzo nel giorno pieno di fantasmi
                che danzano al ritmo di brezza estiva
                in cerca di due occhi pieni di speranza.

                Appare da lontano una chiazza bianca
                sembra una nuvola che avanza leggera
                invece sono gabbiani in cerca di cibo
                che vengono da lontano pieni di fame.

                Volo con le ali dei gabbiani nel cielo
                trafitto da raggi di una luce strana:
                sono gli occhi di uomini morti soli
                sognando pane oltre le onde del mare.

                Osservo immobile il volo dei gabbiani
                avanzare su sabbie sterili del fiume
                mentre i loro occhi leggono il futuro
                in nuove aurore sul fondo del mare.
                Composta venerdì 30 novembre 2018
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                  Scritta da: P. Metallo
                  in Poesie (Poesie personali)

                  Passeggeri distratti

                  Dietro uno schermo ad osservare,
                  momenti vuoti di una vita da colmare.
                  Palpebre di silicio graffiano gli occhi,
                  mentre saltano le storie con semplici tocchi.
                  Passeggeri distratti della storia
                  e attenti osservatori senza memoria,
                  giudicando dalle copertine con superficialità,
                  ci si circonda soltanto di piccole finte realtà.
                  Per non vivere di apparenze ci vuole coraggio,
                  affinché la vita non sia soltanto un assaggio.
                  Due occhi spalancati guardano nel profondo,
                  rendendo migliore questo posto nel mondo.
                  Composta mercoledì 3 marzo 2021
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