Scritta da: Pietro Colucciello
in Poesie (Poesie personali)
La scossa
Scossa travolgente,
simultanea,
intensa,
forte e impetuosa,
occhi che entrarono negli occhi,
cuore trafitto da cuore,
anime che si intrecciarono in unica catena.
Commenta
Scossa travolgente,
simultanea,
intensa,
forte e impetuosa,
occhi che entrarono negli occhi,
cuore trafitto da cuore,
anime che si intrecciarono in unica catena.
Il bacio,
quale mistero,
qualche alchimia,
le labbra si avvicinano lentamente
come magneti fino a sentire il respiro dell'anima e il battito del cuore.
E poi gli occhi chiusi che accompagnano
quella soave melodia d'amore fino ad accendere un unico fuoco che da solo calore,
un dolce fremito che pervade ogni senso.
Ò mio bacio dolce, ma crudele.
Le note di una chitarra spagnola
si perdono nella luce della sera
solcando nel silenzio del cuore
il caldo terreno del primo amore.
Non ci sono parole perdute nel vento
solo il pigolio di passerotti sul tetto
accompagnano le note della chitarra
mentre le mie dita pizzicano il tempo.
È un giovane a rompere il silenzio
con la sua chitarra piena di sogni
racchiusi negli occhi della ragazza
la cui sagoma danza nei suoi occhi.
Le note della chitarra tremano nella luce
racchiusa nelle calde note del ragazzo
sospirando che la sua anima gemella
ritorni a cantare al chiarore delle stelle.
Aprendo il balcone sul mattino illuminato
una bella sorpresa colpisce i miei occhi chiari:
un cactus che da anni pende sul vuoto
offre ai raggi del sole mattutino
un lungo stelo con petali chiusi
un fiore delicato e perfetto
chiuso in fasce di lanugine
che aspetta i raggi del sole
per aprire il suo calice
alla luce.
È stato uno spettacolo sorto nell'oscurità della notte
dove la bellezza della nascita è pura
perfetta nella geometria dei petali che si apriranno
come un calice pieno di lucignoli di luce
rivolto al cielo limpido e in attesa
che sbocci completo alla vita
il suo unico fiore passeggero
ultimo sospiro del cactus
che trema.
La bellezza e delicatezza di un fiore di cactus
è un bel regalo che mi fa la primavera
alla vigilia della sua scomparsa
offrendomi prima di sparire
l'unico fiore dopo anni di spine
di un cactus appeso al balcone
curato ogni giorno con cura
per non cadere nel vuoto.
Sarà forse l'unico e ultimo suo parto
prima che il sole d'estate
lo riduca in polvere
di una stella fugace.
Aspetterò che maturino i bei frutti della terra
in questi mesi estivi pieni di raggi di luce
di sudori umani ancora non asciugati
che grondano dai solchi della fronte
di uomini e donne rivolti al cielo
in attesa del frutto del loro lavoro.
Il ciclo della vita su questa terra nostra
benedetta da Dio e dal cielo
è un orologio perfetto
di materiali umani e divini,
di intuizioni nati nella notte feconda,
di uomini che sognano come abbellire
i doni nati dalla sapienza divina
affidati alle mani e intelligenza
di noi esseri mortali:
guardiani e signori della terra
casa in affitto della coppia umana.
Matureranno i nostri frutti in questi mesi
mieteremo anche i nostri sogni
fasciandoli come neonati
nei covoni di grano maturo.
Li conserveremo al fresco
li invieremo in paesi lontani
scambiandoli con frutta
tropicale.
Facciamo di questa nostra Terra Madre
il nido perfetto dell'amore e della pace.
In questo mondo di acqua e di stelle.
c'è cibo per tutti noi fratelli umani,
animali terrestri e del mare.
Un giorno viaggeremo sulle stelle lontane
volando come le rondini con lunghe ali.
Scopriremo colori di galassie
che tingeranno di colori strani
i nostri volti e i nostri occhi
aperti ad altri orizzonti
senza confini e molta storia.
Conosceremo le nostre origini celesti:
saremo esseri con corpi leggeri
senza peso né zavorre.
Basterà leggere i nostri occhi
libri aperti pieni di vita
di giardini con fiori perenni
pieni di profumi e panorami eterni.
Apprenderemo a volare con la mente
i sogni diventeranno realtà:
non avremo dubbi sul domani
perché il tempo non ha fine
quando il corpo non ha peso.
Tutto vola senza sforzo
non ci saranno né stagioni
né mesi né giorni.
Vivremo per sempre nell'Eden celeste:
saremo scintille di lucciole
libere nell'immenso universo.
Basterà essere fedeli a se stessi
per diventare domani
esseri celesti.
Il cammino della nostra corta o lunga vita
è pieno di luci e ombre, rumori e solitudine
pianti e sorrisi, gioie e dolori
vizi e virtù.
Siamo nati per AMARE.
Abbiamo appreso a camminare
con i piedi e con le mani
rivolgendo lo sguardo in alto
negli occhi di mamma
e braccia di papà.
Finalmente retti nel cielo azzurro
piedi sulla terra dura, mani libere per
ABBRACCIARE.
Il cammino umano cresce con gli anni
leggendo occhi e labbra della gente
silenzi, pianti, allegria e assenze.
Rivolgiamo lo sguardo in alto
quando le nuvole sono oscure
nel cuore e nel cielo, chiedendo di:
MATURARE
La nostra vita è una rosa multicolore
con petali aperti all'azzurro
profumi che inebriano qualcuno
per essere due persone in una.
Siamo stati cotti in creta celeste
per essere padre e madre di altri esseri:
MOLTIPLICARE
Ricordiamoci che siamo rose del giardino
creati per spargere profumi e petali
con un colore e firma personale.
I petali lentamente baceranno la terra
ricordandoci che siamo polvere
di questo mondo per ritornare a brillare
CON LE STELLE.
Salutiamo il giorno più lungo dell'anno
con occhi aperti alla luce e alla speranza:
osservando la volta celeste
la paura della fragilità umana
il sole che allontana la notte,
grotta di misteri e paure,
racchiusi nel cuore.
L'uomo ha creato fantasmi
bruciandoli nel fuoco.
Sono i passi della nostra intelligenza
a tracciare le piste di comunione
fra la terra, tomba umana,
il cielo con le sue luci lontane
culla dei nostri sogni
con la fede nell'unico
Signore del mondo.
I solstizi sia d'inverno che d'estate
dedicati ai due San Giovanni:
uno precursore di una nuova aurora
dei nuovi figli dell'Uomo,
l'altro profeta della nostra storia futura
teatro finale di noi esseri divini.
Luce e ombra fanno sempre paura:
come il giorno e la notte, il bello e il brutto
giusto e ingiusto, fantasmi e defunti
inferno e paradiso, vita e morte.
Ricordiamoci che il filo della nostra vita
non è legato al tempo
ma all'essenza dell'uomo:
"Voi siete dei!".
Quest'anno di molta acqua e poca primavera
apre le porte all'estate con cielo limpido
sole con raggi di fuoco acceso
con un bacio d'amore
della notte al nuovo giorno.
Si aprono lente le finestre alla luce
sul borgo pieno di cicogne
dirette sulle rive del fiume
ai primi gemiti della luce.
Mi alzo per salutare il nuovo giorno
ricco di colori e silenzio
con i primi canti di uccelli
saltellando sul mio tetto.
Il cane ancora sonnolento
mi saluta quando scendo
mentre una tortorella
si ferma sul davanzale
della finestra.
Un uomo, un quadrupede e un bipide
tre esseri vivi nel primo mattino d'estate
programmiamo il diario del giorno
per iniziare ad amare.
Esco insieme al cane quando il sole
non scotta sulla mia calva
mentre il cane ha visto un coniglio
e corre per abbracciarlo.
La tortorella continua ad aspettare
in attesa di sentire il tubare
del compagno:
Tu. Tuu. Tu
Verrà...?
Pensieri deserti e parole silenziose
attraversano la mente
Che al vento profumano l'aria tiepida
Tra sguardi sfiorati ti fai spazio
Insinuandoti nei desideri più fitti
che si nascondono al centro del mio cuore.