Poesie personali


Scritta da: Pietro Colucciello
in Poesie (Poesie personali)

Il bacio

Il bacio,
quale mistero,
qualche alchimia,
le labbra si avvicinano lentamente
come magneti fino a sentire il respiro dell'anima e il battito del cuore.
E poi gli occhi chiusi che accompagnano
quella soave melodia d'amore fino ad accendere un unico fuoco che da solo calore,
un dolce fremito che pervade ogni senso.
Ò mio bacio dolce, ma crudele.
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    Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
    in Poesie (Poesie personali)
    Le note di una chitarra spagnola
    si perdono nella luce della sera
    solcando nel silenzio del cuore
    il caldo terreno del primo amore.

    Non ci sono parole perdute nel vento
    solo il pigolio di passerotti sul tetto
    accompagnano le note della chitarra
    mentre le mie dita pizzicano il tempo.

    È un giovane a rompere il silenzio
    con la sua chitarra piena di sogni
    racchiusi negli occhi della ragazza
    la cui sagoma danza nei suoi occhi.

    Le note della chitarra tremano nella luce
    racchiusa nelle calde note del ragazzo
    sospirando che la sua anima gemella
    ritorni a cantare al chiarore delle stelle.
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      Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
      in Poesie (Poesie personali)
      Aprendo il balcone sul mattino illuminato
      una bella sorpresa colpisce i miei occhi chiari:
      un cactus che da anni pende sul vuoto
      offre ai raggi del sole mattutino
      un lungo stelo con petali chiusi
      un fiore delicato e perfetto
      chiuso in fasce di lanugine
      che aspetta i raggi del sole
      per aprire il suo calice
      alla luce.

      È stato uno spettacolo sorto nell'oscurità della notte
      dove la bellezza della nascita è pura
      perfetta nella geometria dei petali che si apriranno
      come un calice pieno di lucignoli di luce
      rivolto al cielo limpido e in attesa
      che sbocci completo alla vita
      il suo unico fiore passeggero
      ultimo sospiro del cactus
      che trema.

      La bellezza e delicatezza di un fiore di cactus
      è un bel regalo che mi fa la primavera
      alla vigilia della sua scomparsa
      offrendomi prima di sparire
      l'unico fiore dopo anni di spine
      di un cactus appeso al balcone
      curato ogni giorno con cura
      per non cadere nel vuoto.

      Sarà forse l'unico e ultimo suo parto
      prima che il sole d'estate
      lo riduca in polvere
      di una stella fugace.
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        Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
        in Poesie (Poesie personali)
        Aspetterò che maturino i bei frutti della terra
        in questi mesi estivi pieni di raggi di luce
        di sudori umani ancora non asciugati
        che grondano dai solchi della fronte
        di uomini e donne rivolti al cielo
        in attesa del frutto del loro lavoro.

        Il ciclo della vita su questa terra nostra
        benedetta da Dio e dal cielo
        è un orologio perfetto
        di materiali umani e divini,
        di intuizioni nati nella notte feconda,
        di uomini che sognano come abbellire
        i doni nati dalla sapienza divina
        affidati alle mani e intelligenza
        di noi esseri mortali:
        guardiani e signori della terra
        casa in affitto della coppia umana.

        Matureranno i nostri frutti in questi mesi
        mieteremo anche i nostri sogni
        fasciandoli come neonati
        nei covoni di grano maturo.
        Li conserveremo al fresco
        li invieremo in paesi lontani
        scambiandoli con frutta
        tropicale.

        Facciamo di questa nostra Terra Madre
        il nido perfetto dell'amore e della pace.
        In questo mondo di acqua e di stelle.
        c'è cibo per tutti noi fratelli umani,
        animali terrestri e del mare.
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          Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
          in Poesie (Poesie personali)
          Un giorno viaggeremo sulle stelle lontane
          volando come le rondini con lunghe ali.
          Scopriremo colori di galassie
          che tingeranno di colori strani
          i nostri volti e i nostri occhi
          aperti ad altri orizzonti
          senza confini e molta storia.

          Conosceremo le nostre origini celesti:
          saremo esseri con corpi leggeri
          senza peso né zavorre.
          Basterà leggere i nostri occhi
          libri aperti pieni di vita
          di giardini con fiori perenni
          pieni di profumi e panorami eterni.

          Apprenderemo a volare con la mente
          i sogni diventeranno realtà:
          non avremo dubbi sul domani
          perché il tempo non ha fine
          quando il corpo non ha peso.
          Tutto vola senza sforzo
          non ci saranno né stagioni
          né mesi né giorni.

          Vivremo per sempre nell'Eden celeste:
          saremo scintille di lucciole
          libere nell'immenso universo.
          Basterà essere fedeli a se stessi
          per diventare domani
          esseri celesti.
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            Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
            in Poesie (Poesie personali)
            Il cammino della nostra corta o lunga vita
            è pieno di luci e ombre, rumori e solitudine
            pianti e sorrisi, gioie e dolori
            vizi e virtù.
            Siamo nati per AMARE.

            Abbiamo appreso a camminare
            con i piedi e con le mani
            rivolgendo lo sguardo in alto
            negli occhi di mamma
            e braccia di papà.
            Finalmente retti nel cielo azzurro
            piedi sulla terra dura, mani libere per
            ABBRACCIARE.

            Il cammino umano cresce con gli anni
            leggendo occhi e labbra della gente
            silenzi, pianti, allegria e assenze.
            Rivolgiamo lo sguardo in alto
            quando le nuvole sono oscure
            nel cuore e nel cielo, chiedendo di:
            MATURARE

            La nostra vita è una rosa multicolore
            con petali aperti all'azzurro
            profumi che inebriano qualcuno
            per essere due persone in una.
            Siamo stati cotti in creta celeste
            per essere padre e madre di altri esseri:
            MOLTIPLICARE

            Ricordiamoci che siamo rose del giardino
            creati per spargere profumi e petali
            con un colore e firma personale.
            I petali lentamente baceranno la terra
            ricordandoci che siamo polvere
            di questo mondo per ritornare a brillare
            CON LE STELLE.
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              Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
              in Poesie (Poesie personali)
              Salutiamo il giorno più lungo dell'anno
              con occhi aperti alla luce e alla speranza:
              osservando la volta celeste
              la paura della fragilità umana
              il sole che allontana la notte,
              grotta di misteri e paure,
              racchiusi nel cuore.
              L'uomo ha creato fantasmi
              bruciandoli nel fuoco.

              Sono i passi della nostra intelligenza
              a tracciare le piste di comunione
              fra la terra, tomba umana,
              il cielo con le sue luci lontane
              culla dei nostri sogni
              con la fede nell'unico
              Signore del mondo.

              I solstizi sia d'inverno che d'estate
              dedicati ai due San Giovanni:
              uno precursore di una nuova aurora
              dei nuovi figli dell'Uomo,
              l'altro profeta della nostra storia futura
              teatro finale di noi esseri divini.

              Luce e ombra fanno sempre paura:
              come il giorno e la notte, il bello e il brutto
              giusto e ingiusto, fantasmi e defunti
              inferno e paradiso, vita e morte.

              Ricordiamoci che il filo della nostra vita
              non è legato al tempo
              ma all'essenza dell'uomo:
              "Voi siete dei!".
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                Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
                in Poesie (Poesie personali)
                Quest'anno di molta acqua e poca primavera
                apre le porte all'estate con cielo limpido
                sole con raggi di fuoco acceso
                con un bacio d'amore
                della notte al nuovo giorno.
                Si aprono lente le finestre alla luce
                sul borgo pieno di cicogne
                dirette sulle rive del fiume
                ai primi gemiti della luce.

                Mi alzo per salutare il nuovo giorno
                ricco di colori e silenzio
                con i primi canti di uccelli
                saltellando sul mio tetto.
                Il cane ancora sonnolento
                mi saluta quando scendo
                mentre una tortorella
                si ferma sul davanzale
                della finestra.

                Un uomo, un quadrupede e un bipide
                tre esseri vivi nel primo mattino d'estate
                programmiamo il diario del giorno
                per iniziare ad amare.

                Esco insieme al cane quando il sole
                non scotta sulla mia calva
                mentre il cane ha visto un coniglio
                e corre per abbracciarlo.
                La tortorella continua ad aspettare
                in attesa di sentire il tubare
                del compagno:
                Tu. Tuu. Tu
                Verrà...?
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