Poesie personali


Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
in Poesie (Poesie personali)
Le verdi foglie insieme ai fiori
cantano allegri l'inno della vita
accogliendo sui loro teneri rami
una sinfonia di canti di uccelli
sotto i primi raggi di un tenue sole
che veste d'oro i mesi primaverili.

In questo ambiente di luce e colore
la terra invita l'uomo a essere signore
per vestirsi di luce ogni mattina
salutando il sole che nasce
le ombre che si dileguano
nel cielo che si veste di azzurro.

Tutti noi esseri viventi
leggiamo ogni giorno il nostro libro della vita
ma a sera quando ci avvolge il buio
spesso scriviamo in fretta solo l'indice
per paura che quel tal capitolo
vissuto in fretta
sia uno schiaffo a noi stessi.
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    Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
    in Poesie (Poesie personali)

    Concerto de Aranguez

    Nella quiete di un giardino di città
    all'ombra di un salice piangente
    con un cielo prossimo al tramonto
    un giovane con occhi chiusi
    abbracciando una chitarra
    riempie la sera con musica
    per abbellire la notte.

    Chiudo gli occhi per captare le note:
    rivedo il maestro Rodrigo
    meditando nel suo silenzio
    ascoltare il canto degli uccelli
    l'acqua che zampilla sulle sue mani
    la tristezza della natura
    cullando un bambino non nato.

    Le note della chitarra penetrano nel cuore
    mentre la sera scende lentamente
    insieme alle note che cullano
    tristezza, gioia, serenità
    amore e silenzio.
    I fiori del giardino
    odorano a incanto
    di magia in festa.

    Si nasconde lenta la luce dietro l'orizzonte:
    la melodia l'accompagna sommessa
    nascosta in una chitarra
    accompagnando un cieco contento
    verso l'eterna luce di una musica celeste.
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      Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
      in Poesie (Poesie personali)
      La luce del giorno che muore
      s'inabissa nei colori del tramonto.
      Spariscono le ombre della mente
      mentre l'uomo rimasto solo
      s'incammina verso casa
      con un messaggio
      pieno di ricordi.

      Gli ultimi sospiri del giorno
      si perdono nella luna che appare
      da una nuvola nera vagante
      in attesa di salutare una stella
      che aprirà la finestra
      su una notte chiara.

      È una tavolozza in bianco e nero
      la notte che avanza leggera
      con il suo velo trapunto
      di lontane stelle
      su una terra con esseri viventi
      in attesa di una pace fraterna.
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        Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
        in Poesie (Poesie personali)
        Una sinfonia di note musicali
        trasforma i nostri sogni
        in petali leggeri
        in voci perdute nel cielo
        aspirando gli odori dei fiori
        di un giardino multicolore.

        S'innalza nell'aria
        su ali di mistica ebbrezza
        la voce di un canto gregoriano
        captando le note celesti
        di esseri senza peso terrestre.

        La musica continua il suo ritmo
        aprendo varchi tra gocce di rugiada
        mentre voci bianche
        maturano il silenzio celeste
        in occhi umidi
        di uomini vecchi.
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          Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
          in Poesie (Poesie personali)
          Si sgretolano le illusioni nate nella notte
          quando la luna comanda sotto le stelle
          il cuore viene trafitto da sguardi di civette
          mentre negli occhi sboccia
          un silenzio umano senza parole
          rimpiangendo il tempo che ci divora.

          Nella notte senza sonno in attesa dell'aurora
          i tarli nascosti nel buio
          perforano le ore corte
          dove la luce riposa
          per aprire le finestre
          al nuovo sole.

          La vera voce della notte parla sommessa
          non ama il chiasso del giorno
          né il sole che brucia le idee
          sotto un cappello oscuro
          che nasconde il cielo
          con le idee perdute
          fra nuvole nere.
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            Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
            in Poesie (Poesie personali)
            Il sorriso di un bambino è un fiore che sboccia
            spontaneo nel giardino della famiglia.
            È sempre una medicina senza ricetta
            che il cuore sempre accetta.
            È un regalo aperto senza cartone
            non ha bisogno di lacci e fronzoli
            per aprire tutte le porte dei cuori.

            Un sorriso puro e schietto è un dono
            che solo i bambini sanno regalare
            anche all'uomo più burbero
            che maledice tutto il bello e il brutto.
            Davanti a un volto sorridente
            di un bambino senza storia
            ci si scioglie come un gelato
            sotto il sorriso innocente
            di un neonato.

            Si nasce alla vita per sorridere e amare:
            per ascoltare i canti degli uccelli
            la libertà di tutti gli animali
            per specchiarsi nel volto della mamma
            camminare mano nella mano
            di un papà fiero
            ascoltando le fiabe della nonna
            insieme alla storia della vita del nonno.

            Il sorriso spontaneo di un bimbo
            elimina gli ostacoli di gente adulta e triste.
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              Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
              in Poesie (Poesie personali)
              La tormenta di grandine e acqua
              ha rotto la mia ombra
              insieme ai fiori del giardino
              vestiti di primavera
              con colori caduti
              dal cielo.

              Dieci minuti di raffiche di invisibili fucili
              caricati dal freddo
              racchiuso in grandine
              bianca e violenta
              sono bastati per uccidere
              la bellezza
              racchiusa in gigli
              offerti dalla madre terra.

              Una breve tormenta primaverile
              saluta l'inizio di giugno
              trasformando in pozzanghera
              un'aiuola fiorita
              baciata dai vivi colori
              della vita.

              Toccherà a tutti noi gli Adamo ed Eva
              usciti a testa bassa dall'Eden
              riprendere il cammino
              lavorando con le mani
              e con la testa
              per rifare il mondo
              sempre più onesto
              e bello.
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                Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
                in Poesie (Poesie personali)
                Vorremmo essere come gli aironi azzurri o cenerini
                per sfilare alteri ed eleganti sulle piste della moda
                accompagnati da fenicotteri rosa come dame di compagnia
                per vivere tranquilli in comunione fraterna
                in acque tranquille.

                Alcuni giorni restiamo soli sul ramo della vita
                osservando un martin pescatore
                con le sue chiazze azzurre tuffarsi da campione
                nelle acque correnti del fiume
                ingoiando un pesce per sopravvivere nella vita.

                Spesso i nostri sogni di esseri uccelli
                si chiudono nel canto monotono
                di un cuculo dalla lunga coda nera
                vivendo come un eremita solitario
                con le note ritmate del cu-cu-cu.

                Quand'ero bambino insieme al nonno
                contavamo il ritmo monotono del suo canto
                per sapere quanti anni di vita avremmo avuto:
                lui ha superato i novant'anni.
                Io ancora aspetto l'ultimo avviso
                del mio cuculo che un giorno canterà.
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                  Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
                  in Poesie (Poesie personali)
                  Anche oggi ci visita il vento
                  padrone assoluto dei nostri giorni
                  in questa terra aragonese
                  piena di bei panorami
                  di fiumi che serpeggiano
                  dai monti al mare.

                  Il vento chiamato "cierzo" in aragonese
                  è stato lo scultore prediletto
                  di questa natura austera
                  di rocce levigate come torri
                  superando gli scultori
                  dal romanico ad oggi.

                  Il vento taglia e pota come vuole
                  alberi vecchi e giovani
                  scaraventando in faccia
                  fiori e foglie.

                  Gli occhi degli aragonesi sono abituati
                  a convivere con questo amico
                  che culla i loro sogni
                  nelle lunghe ore del giorno
                  mentre di notte
                  si cena e beve per maturare
                  il nuovo giorno.
                  Composta lunedì 30 aprile 2018
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                    Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
                    in Poesie (Poesie personali)
                    Affacciato sulla ringhiera del balcone della vita
                    osservo gli ultimi brividi di un vento fresco
                    in questa primavera piovigginosa
                    che gioca a "mosca cieca" con le nuvole e il sole
                    uccidendo illusioni racchiuse in fiori di plastica
                    perché i veri sono stati fucilati
                    dalla grandine caduta da un cielo pallido.

                    È stato il fracasso della bella primavera
                    signorina elegante e profumata
                    con una chioma allucinante
                    pettinata da una grande parrucchiera
                    per immortalarla insieme ai fiori di maggio.

                    Le stagioni sono come la vita umana
                    spesso i programmi diventano sogni
                    e i sogni diventano programmi.

                    Anche la natura umana odia la monotonia
                    il rintocco ritmico del pendolo
                    il lavoro sempre uguale
                    che uccide la fantasia
                    e mozza le ali dell'allegria
                    obbligando uomini e donne
                    a essere statue mute
                    come mummie di oggi.
                    Composta sabato 31 marzo 2012
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