Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
Affacciato sulla ringhiera del balcone della vita
osservo gli ultimi brividi di un vento fresco
in questa primavera piovigginosa
che gioca a "mosca cieca" con le nuvole e il sole
uccidendo illusioni racchiuse in fiori di plastica
perché i veri sono stati fucilati
dalla grandine caduta da un cielo pallido.

È stato il fracasso della bella primavera
signorina elegante e profumata
con una chioma allucinante
pettinata da una grande parrucchiera
per immortalarla insieme ai fiori di maggio.

Le stagioni sono come la vita umana
spesso i programmi diventano sogni
e i sogni diventano programmi.

Anche la natura umana odia la monotonia
il rintocco ritmico del pendolo
il lavoro sempre uguale
che uccide la fantasia
e mozza le ali dell'allegria
obbligando uomini e donne
a essere statue mute
come mummie di oggi.
Composta sabato 31 marzo 2012

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