Poesie personali


Scritta da: Aurora Sisi
in Poesie (Poesie personali)
Hai cercato
dentro di te,
ma invano,
non c'è altra
soluzione,
chiudere
definitivamente
con ciò che senti
a te ormai
estraneo,
con ciò che
non ti da più
nessuna sicurezza,
e, magari,
non te ne ha
mai data fino
in fondo,
ma speravi,
e continuavi
ad aggrapparti,
a non mollare
la presa,
perché per te
era vitale.
Ma adesso hai
come un nodo
in gola,
come una forte
sensazione
che non puoi
trascurare,
ti manca il respiro,
devi lasciarti andare,
fare quel salto
che ti farà
rinascere,
respirare aria nuova,
guardare da lontano
quello che,
rischiava di distruggerti.
Composta mercoledì 30 dicembre 2015
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    Scritta da: Aurora Sisi
    in Poesie (Poesie personali)
    In una notte silenziosa,
    osservandomi,
    notasti il mio sguardo
    leggermente assopito,
    capisti in quel momento,
    che stavo percorrendo
    uno dei miei tanti sentieri
    che mi avrebbe portata
    sollevata dal vento,
    in uno dei miei mondi incantati,
    dove solevo trovare rifugio.
    Affondata dolcemente nella
    morbidezza delle nuvole,
    cullata dai miei sogni,
    che, invadono la mia anima,
    liberandola da ogni paura,
    da ogni tristezza,
    delusione.

    Mi sussurrasti di scendere,
    portare con me i miei sogni,
    e, aggrapparmi al tuo cuore,
    realizzando così un unico
    grande sogno, il nostro,
    che avrebbe avuto più valore
    di tutti gli altri,
    poiché il mio cuore era
    Intrappolato nel tuo.
    Composta venerdì 20 marzo 2015
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      Scritta da: cuoredicane
      in Poesie (Poesie personali)

      Forte acquarello

      Soffici volatili,
      dal piumaggio elegante,
      sospesi sull'acqua
      increspata del lago;
      la brezza schiaffeggia
      le sponde riottose
      che assistono, inermi,
      al lento suicidio
      di un albero stanco.
      Un mulinello di solitudine
      mi avviluppa le membra
      e dolce riverbera
      e torna alla mente
      un ricordo lontano...
      Altro lago,
      altro profilo,
      di un altro orizzonte.
      Vento vigoroso,
      ebbrezza ormonale.
      Un forte acquarello
      regalo all'oblio.
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        Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
        in Poesie (Poesie personali)
        L'estate è arrivata carica di pioggia e di vento,
        di ore soffocanti con calore ardente.
        È l'anno che la terra ha bisogno di lavarsi
        dopo la siccità severa dell'anno precedente
        quando i fiumi erano letti senza sposa
        con ferite aperte al sole, lacrime di contadini
        cadute in solchi senza rose.

        È un'estate con tragedie umane e naturali:
        i fiumi in piena inondano paesi e campi arati
        distruggendo il cibo dell'anno
        le illusioni maturate con sudore
        famiglie intere passate a nuova vita
        ingoiate da acque da diluvio universale.
        Bambini rinchiusi in gallerie senza ossigeno
        senza cibo, né luce
        con la speranza di essere salvati
        da uomini di grande cuore
        vicini e lontani.

        Siamo esseri umani innamorati di avventure:
        scalare con passione le vette più alte
        per toccare il cielo con le mani.
        Scendere nelle viscere della terra
        per captare la quiete, il miracolo dei minerali
        scoprire il cuore caldo
        della terra in cui viviamo.
        Ci inabissiamo negli oceani in cerca di storia,
        di musei naturali, di animali mai visti,
        di navi ancestrali con tesori del passato
        con pagine di storia mai scritte né narrate.
        Composta giovedì 30 novembre 2017
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          Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
          in Poesie (Poesie personali)
          Siamo esseri inquieti per natura,
          ma la vita si vive solo con il cuore
          con mente fredda e occhi aperti al sole.
          Incontrare un uomo sapiente e giusto
          è come incontrare la retta via
          che trasforma i nostri giorni vuoti
          trasportandoci su vette incontaminate
          dove il silenzio è pieno di messaggi.

          Ogni tanto lungo la nostra vita bisogna usare
          il setaccio con accuratezza
          per separare l'inutile accumulato
          nel cuore, negli occhi e nella mente.
          La patina dei giorni appanna la luce che nasce
          limpida e allegra in ogni aurora.

          Quando siamo giovani corriamo
          come ghepardi nella savana.
          Quando siamo maturi riposiamo
          all'ombra soli a meditare.
          Nella vecchiaia, se ci arriviamo,
          rileggiamo piano piano
          il diario inciso nelle tremule mani.
          Allora potremo ancora correggere
          l'ultimo capitolo
          prima di consegnare la bozza
          per la vera stampa
          del nostro libro della vita.
          Composta giovedì 30 novembre 2017
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            Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
            in Poesie (Poesie personali)
            Il temporale si prepara lentamente lontano
            da dove si abbatterà con furore.
            Le nuvole da bianche diventano cenerine
            poi si vestono di lutto.
            Il vento le avvolge nel freddo e nel fuoco
            con lampi e tuoni da spavento.
            Tutti guardiamo in alto
            per vedere il volto e la rabbia
            di un cielo pieno di furore.

            D'improvviso si ode un grido di guerra:
            il cielo è squarciato da un fulmine
            la potente luce del tuono.
            È l'avviso che inizia la tempesta.
            Gli animali si sono intanati
            la gente si chiude in casa
            i poveri sotto i ponti
            o negli angoli dei portici.

            Cade rapida e con forza la pioggia d'estate
            con grandine che rompe frutta e raccolti.
            Il vento sradica alberi interi come fuscelli
            altri sono feriti perdendo le braccia
            e il bel vestito di foglie verdi.
            Le strade sono fiumi in piena
            travolgendo programmi e pensieri.

            Suonano sirene della polizia.
            I pompieri strillano per alleggerire
            paura, singhiozzi e vecchi brutti ricordi.
            La battaglia fra cielo e terra
            è durata un quarto d'ora
            ma le lacrime e i sospiri
            dureranno per ore ancora.
            Composta mercoledì 11 luglio 2018
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              Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
              in Poesie (Poesie personali)
              Dopo ogni tempesta appare sempre il sole
              per alleggerire il peso delle nuvole
              e dell'acqua caduta per lavare non solo l'aria
              ma la dura terra che pestiamo e amiamo.

              Gli alberi caduti domani ci daranno fuoco
              in un camino di fiamme accese
              dove lasceremo timori e tremori
              per costruire un nuovo domani
              ricco di ricordi e povero di orrori.

              In questo nostro mondo grande e bello
              apprendiamo ad essere padroni e servi.
              La tormenta ci richiama alla vita
              e alla morte, al lavoro e ricostruzione
              passando dalla debolezza umana
              a essere artisti del domani.

              Camminiamo in piedi fra cielo e terra.
              Noi siamo le antenne vigilanti.
              I fulmini regalano luce e forza
              all'aria che respiriamo
              per continuare ad abbellire
              la culla dove viviamo.
              Composta giovedì 30 novembre 2017
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