Poesie personali


Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
in Poesie (Poesie personali)
I misteri della propria vita ognuno li vive da solo
li matura lentamente sulla terra e sotto il cielo.
Li legge in silenzio da solo o anche in compagnia
sotto il sole cocente o al candore della luna nuova
sempre ascoltando le intime voci nate dal cuore.

Portiamo nelle nostre mani i misteri della vita.
Li laviamo ogni giorno con le lacrime della notte
quando le ombre della sera chiudono i nostri occhi
per poi giocare con una realtà fatta di puri ricordi.

Noi tutti siamo esseri fatti di carne, creta e cielo:
la nostra carne è crisalide che ci spinge a volare.
La creta vitale ci ricorda che siamo fatti di polvere
spinta da un soffio per volare maturando in alto.

Noi tutti siamo con i nostri misteri i pilastri naturali
chiamati a dare un senso al regalo della nostra vita.
Il cammino non è lungo, ma sufficiente per fiorire
nel giardino fatto di terra, pioggia e stelle infinite.
Composta sabato 30 giugno 2018
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    Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
    in Poesie (Poesie personali)
    La notte si nasconde dietro l'orizzonte
    avvolta in veli di soffici e caldi sogni
    mentre il giorno apre lento i suoi occhi
    lavati con le piccole lacrime del cielo
    trasformate in perline per ricordo.

    Avanza allegro questo giovane giorno
    con un fagotto di pensieri nuovi.
    La luce del mattino l'accompagna
    bisbigliando una dolce melodia
    fatta di vento che danza allegro
    con giovani fiori e foglie verdi.

    Sbadiglia lentamente la natura estiva
    vestita a festa con i primi raggi di sole.
    I suoi capelli odorano a profumo di rose
    che hanno aperto lentamente i loro petali
    in attesa che arrivino ospiti di onore.

    "Come rugiada ti ho generato"
    canta pregando un poeta millenario.
    Il nuovo Uomo è nato sotto le stelle.
    Adesso tocca a noi scalare la montagna
    per abbracciare il cielo, il mare e la terra.
    Composta giovedì 30 novembre 2017
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      Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
      in Poesie (Poesie personali)
      Tubano allegre le tortorelle sul tetto
      in attesa che il giorno si vesta di festa
      mentre il mattino apre le chiuse finestre
      per salutare l'aurora che lenta si sveglia.

      Galoppano sull'orizzonte cavalli alati
      trainando il carro della luce a colori
      mentre l'aurora coi capelli al vento
      saluta il nuovo giorno che splende.

      Terra e cielo si trasformano nella luce
      mentre l'aurora si nasconde silenziosa
      dietro un orizzonte che succhia i colori
      per dar passo al giorno pieno di fiori.

      La tortorella ha preso il volo con l'amico.
      Il giorno avanza a galoppo pieno di rumori
      uomini e donne si incamminano al lavoro
      mentre nuvole e voci passeggiano soli.
      Composta giovedì 30 novembre 2017
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        Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
        in Poesie (Poesie personali)
        Ho letto il messaggio del mattino
        con troppa fretta per uscire di casa
        in cerca di una voce perduta nel sonno
        che girovaga con passo lento
        con occhi tristi e testa china
        sui marciapiedi nudi di un borgo solitario
        che ancora dorme.

        La luce del giorno si sveglia:
        batte alle porte della vita
        illumina con dolcezza i miei pensieri
        frantuma l'ombra dei cipressi
        che mi seguono filtrando il sole
        mentre prosegue la sua rotta
        in un cielo limpido senza sosta.

        Cammino a passi lenti nel silenzio
        per decifrare il messaggio del giorno.
        L'acqua del fiume dove mi specchio
        capta la mia immagine
        che si frantuma sulle sue onde
        ricordandomi che non sono solo
        su questo mondo.

        Trafiggo il cielo con le mie pupille.
        L'azzurro dell'universo che mi avvolge
        si ferma scrutando i miei occhi:
        sono ospite di un incontro di pace
        fra l'eterno e il temporale.
        Composta giovedì 30 novembre 2017
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          Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
          in Poesie (Poesie personali)
          Luglio si sta divertendo baciando l'estate
          con i suoi riccioli d'oro e caldo infernale.
          Sento frinire le cicale lungo il viale di casa
          mentre le ombre degli alberi baciano il suolo
          per non ferire le nascoste radici
          che sono vene che spingono in alto.

          Chino ascolto attento il giorno che mi segue
          appeso alla mia ombra distesa sul marciapiede
          dove un bel passerotto caduto dal nido saltella
          scoprendo un mondo diverso
          dal caldo nido sotto le stelle.

          Il calore estivo aumenta di gradi mentre cammino.
          Chino poggiato sul bastone
          ritorno a casa asciugando il sudore.
          Mi fermo e supplico la mia ombra
          di non lasciarmi solo
          sotto il calore del giorno.
          Composta sabato 30 giugno 2018
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            Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
            in Poesie (Poesie personali)
            Dalla finestra parlo con una collina
            silenziosa e oscura distesa nel cielo
            che rompe la linea retta dell'orizzonte.
            Mi guarda e dice: sei un vagabondo!

            L'ascesa è andare incontro al divino
            con occhi rivolti al cielo e mani pulite.
            Camminerò su una linea immaginaria
            per toccare l'azzurro su in montagna.

            Volerò per non uccidere le mie illusioni
            nate sui monti conosciuti da bambino
            quando ascoltavo il sorriso del bosco
            giocare a nascondiglio mentre salivo.

            Ritorno ai tempi dell'innocenza infantile
            quando amavo l'eco chiusa nelle grotte.
            Oggi da vecchio gli echi sono tutti morti
            perché la scala della vita ha gradini rotti.
            Composta sabato 30 giugno 2018
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              Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
              in Poesie (Poesie personali)
              Oggi pomeriggio le foglie degli alberi
              sono immobili nell'afa di fine luglio
              in attesa della dolce ombra notturna
              ammirando la faccia rossa della luna.

              Il troppo calore diurno dell'ardente sole
              ipnotizza la memoria umana nel tempo.
              Stordisce i brevi pensieri nati dal cuore
              stupendo la memoria con grido di dolore.

              Le onde della vita umana s'inabissano
              nella nostra anima come quelle del mare
              quando la tempesta ci coglie di sorpresa
              sotto un cielo senza fiori e cuore acceso.

              Il calore dell'estate è il palpito della terra
              che riscalda il cuore degli esseri viventi:
              calore, amore, riposo, sogni e tenerezza
              sono i migliori frutti dell'estate in festa.
              Composta sabato 30 giugno 2018
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                Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
                in Poesie (Poesie personali)
                Con note di musica classica
                rinasce la mia vita sull'orizzonte
                dove carezze e vagiti
                profumano un mattino
                di pace.

                È un allegro moderato che aleggia
                insieme a una colomba bianca
                mentre il vento danza
                in un'aria carica di mistero
                con gocce di carezze.

                Rinascono in queste note perdute
                ricordi chiusi nel tempo
                dove l'anima ha aperto le sue ali
                per essere libera
                per volare.

                Non ci sono ostacoli in questo volo
                spinti da una fisarmonica
                che suona.
                Il corpo è leggero in un cielo
                pieno di tanti misteri.
                Composta giovedì 30 novembre 2017
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                  Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
                  in Poesie (Poesie personali)
                  Un agosto afoso brucia le ombre
                  della soave brezza mattutina
                  racchiusa nei miei occhi chiari
                  fissi su vespe che gironzolano
                  in cerca di acqua e nettare
                  nei fiori dell'estate.

                  Tremano di stupore i bei fiori di cactus
                  al ronzio delicato delle api
                  in livrea giallo nera
                  che delicatamente succhiano
                  il nettare che io non vedo
                  per riempire le cellette
                  di puro miele.

                  Ascolto il mattino che avanza veloce
                  incontro al sole che acceca
                  mentre il caldo stende
                  i suoi tentacoli di fuoco
                  facendomi rientrare in casa
                  in cerca di riposo.
                  Composta giovedì 30 novembre 2017
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                    Scritta da: Aurora Sisi
                    in Poesie (Poesie personali)
                    Scorrer del tempo,
                    miscuglio di gioie e dolori,
                    a riordinar la mia vita mi accingo,
                    affinché i giorni a venire
                    divengan più lievi.
                    Riordino,
                    trepidante,
                    senza indugio alcuno,
                    così, come la lucentezza
                    di un raggio di sole,
                    si attende dopo la tempesta,
                    come un dolce riposo si attende,
                    dopo un'improvvisa stanchezza.
                    Composta domenica 6 dicembre 2020
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