Poesie d'Autore


Scritta da: Ludovico Criacci
in Poesie (Poesie d'Autore)

Innamorarsi cos'è

Innamorarsi cos'è
pensavo l'altro giorno dentro di me.
Siamo io e te che diventiamo noi
un solo soggetto, non due.
Un noi che si ama
senza bisogno d'inciderlo sulla
corteccia degli alberi,
senza apporre lucchetti sulle
ringhiere dei ponti,
senza cuori disegnati sulla sabbia
del mare.
Un noi che non ostenta
che non fa rumore
che non si promette amore
perché si ama già.
Composta domenica 20 ottobre 2013
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    Scritta da: Antonino Gatto
    in Poesie (Poesie d'Autore)
    Abbi cura di te,
    quando il vento gelido dell'inverno sfiorerà la tua pelle,
    ed io sarò troppo lontano per scaldarti col mio corpo.

    Abbi cura di te,
    quando altri occhi, assetati di miele, ti staranno addosso,
    e tu vedrai in quel bagliore una luce, ma sarà solo fuoco.

    Abbi cura di te,
    quando la solitudine ti farà paura,
    e cercherai in qualcuno, quello che ti manca, senza mai trovarlo.

    Abbi cura del tuo sorriso, e non spegnerlo mai col pianto,
    perché anche nel silenzio, non sarò mai stanco,
    di alimentarlo di emozioni, anche senza poterti stare accanto!
    Composta sabato 19 ottobre 2013
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      Scritta da: Antonio Prencipe
      in Poesie (Poesie d'Autore)

      Quando decidi di morire

      Preferivo morire sai...
      Non senti dolore quando la pelle
      si scarta da sola e le vene
      si aprono come vento a Dicembre.
      Il dolore non lo senti quando
      il cuore sparisce dal ventre e la voglia
      di morire divora gli occhi, le palpebre
      si squartano come gigli a Novembre
      e la voce non la si sente più,
      è solo un ricordo lontano.
      Non senti dolore quando la lama
      del pugnale preme sulla pelle
      e un sorriso accarezza il sangue.
      Non è dolore lo scegliere di morire
      ridendo, bestemmiando Dio a bassa voce
      con la paura di piangere e non portarsi
      con se le mille lacrime di catrame.
      Quando decidi di morire non senti
      dolore masticando la lama fredda
      del pugnale tenuto stretto fra i denti,
      la lingua porta i segni della sconfitta,
      il palato si lacera e non fa male.
      Il corpo che balbetta nel pianto
      di una carezza mutilata fa ridere.
      Si ha bisogno di tutto,
      si ha bisogno di morire per vivere.
      Quando si decide di togliersi la vita
      il dolore non esiste,
      l'amore non esiste e il corpo
      è solo un ostacolo da abbattere.
      Ci si ammazza anche l'angelo più bello,
      lo troverò a terra accanto al mio
      spoglio ricordo di vita come uno scheletro
      senza ossa, sconfitto dal dolore,
      sconfitto da tutto semplicemente
      perché aveva bisogno di tutto.
      Composta venerdì 18 ottobre 2013
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        Scritta da: Claudio De Lutio
        in Poesie (Poesie d'Autore)

        Le Città dell'Est

        Non son là
        che nei freddi mattini
        tra i silenzi smorzati dal vento
        quando sembran al chiarore di brine
        ormai nuove alla notte solenne.

        Non son là
        che nei geli e nevischi
        tra le luci sommerse dal manto
        dei più fitti misteri e dei rischi
        per assumerne il prezzo e mai il vanto.

        Non son là
        che nei volti sicuri
        tra i dolori sofferti del parto
        nelle immense fatiche e sudori
        di chi serve dal basso il più Alto (Dio).

        Non son là
        che nei corpi senili
        tra gli acciacchi causati dal tempo
        o nel pianto di tutti i bambini
        che al sorriso si alterna in un lampo.

        Non son là
        che nei loculi oscuri
        tra le effigie sacrali del tempio
        sugli altari di eroi e caduti
        non restie a mostrarne l'esempio.

        Non son là
        ma son là con la mente
        quando uomini donne e bambini
        lascian loro per luoghi e destini
        per chissà, per chissà, per chissà!
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          Scritta da: Angela MORI
          in Poesie (Poesie d'Autore)

          Lingua

          Disgusto mi dai
          Aspide vermiglio,
          Fermati e muori
          In quella sporca prigione
          Che odora di fumo e liquore
          Non dimenarti più
          Cercando di sputar rancore.
          Raggrinzito e livido
          Prova a gustar
          Il sapore del miele
          Non solo fiele
          Deve esser tuo vitto,
          Della crudeltà dei tuoi pensieri,
          Io voglio fuggire.
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            Scritta da: Giancarlo Modarelli
            in Poesie (Poesie d'Autore)

            L'avrei voluta nuda la sposa

            Fiori d'arancio bugiardo il paese in un mese triste da ricordare.
            Serata disperata messa a nudo da una sposa nella rosa di fuoco.
            Il genero rigenero al cuore dello sposo.
            A cucinare la frittata con la cipolla d'insalata.
            Nuda è la sposa-nuda la rosa di cicatrice si sposa.
            Composta domenica 13 ottobre 2013
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              Scritta da: Ludovico Criacci
              in Poesie (Poesie d'Autore)

              Grammatical-mente mia

              Tu sei tutto per me. Punto!
              Sei perfetta, non fai una Virgola,
              rappresenti il Periodo più bello della mia vita
              un Legamento saldo, il Ritmo giusto,
              il Passato, il Presente, il Futuro,
              sei l'Espressione del mio Essere e Avere,
              l'Aggettivo più dolce che io conosca,
              lo Stile più raffinato che esista,
              il Soggetto più interessante
              che mi sia capitato nella vita,
              non esistono Similitudini
              la tua bellezza è solo un Complemento,
              non è Singolare ch'io sia innamorato di te.
              È per questo che con sincerità ti dico:
              "Sei il mio Verbo".
              Composta sabato 12 ottobre 2013
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                in Poesie (Poesie d'Autore)

                Dietro una rete che non c'era

                E cammino e ricammino sull'asfalto
                Le mie mani nella rete a fissare la villetta abbandonata
                Il cancello era aperto era casa mia
                C'è un terzo piano con le scale
                Fuori c'era la festa ieri ci sono stata
                Ora solo un tubo verde attorcigliato sporco
                Le piante ancora in fiore
                la luce accesa... c'erano i fantasmi ed io li vedevo
                Avevo come la sensazione di non avere i miei occhi
                Ma quelli di mia madre
                C'era una anziana signora in buona salute che mi aspettava
                Mi guardava commossa
                Io meravigliata
                Occhi così belli di storia
                Solo nelle sue pupille potevo leggerla
                Di come abbandonata fu la città
                Tra le rovine e la gente con torce e forconi
                E noi due unici al mondo
                Ritrovati per caso mentre me ne andavo via
                Rimasta per amore vicino a lei
                A partire nel risveglio in mezzo al mio letto
                Mentre il sole formeggiava la luce
                Di un gioco di illusioni a terra e sugli armadi
                Ancora qui nel presente di uno sguardo alla finestra
                Le lacrime scendevano per la gioia e per commozione
                Un ricordo mi entra toccandomi ancora adesso
                Mentre lo racconto ai cuori dei miei cuori
                Ciò che in un'altra dimensione accadde
                Quando nessuno fu sopravvissuto
                Ad eccezione di due anime gemelle
                Vissute ancora dentro, dopo nove mesi di villeggiatura.
                Composta lunedì 14 ottobre 2013
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