Poesie d'Autore


in Poesie (Poesie d'Autore)

Auto-invitati

E va bene, mettimi le mutande al contrario, telefona in Cina,
fai volar via gli uccelli,
compra un quadro di una colomba rossa e ricordati
di Herbert Hoover.
Quel che cerco di dire è che 6 delle ultime
8 sere abbiamo avuto ospiti, tutti auto-invitati,
e come dice mia moglie: "non vogliamo farli restar male".
Sicché ci sediamo e li ascoltiamo, certuni famosi
e certuni mica tanto, certuni piuttosto svegli
e divertenti, certuni mica tanto
ma finisce tutto in chiacchiera, chiacchiera, chiacchiera,
parole, parole, parole, un garbato mulinello di suoni
che rivela innanzitutto solitudine: in un modo o nell'altro
chiedono tutti di essere accettati,
di essere ascoltati, e ciò è comprensibile,
ma io sono uno di quelli che preferirebbe
starsene tranquillo a casa con la moglie e i suoi 6 gatti
(o di sopra da solo a fare niente).
L'impressione è che sia un egoista
e mi senta sminuito dalla gente
ma non ho l'impressione che loro
si sentano vuoti, ho l'impressione
che li diletti il movimento
delle loro bocche.
E quando se ne vanno quasi tutti accennano
a un'altra visitina.
Mia moglie è carina, li saluta con calore,
ha un cuore d'oro, così d'oro che quando, che so,
andiamo al ristorante e scegliamo un tavolo
lei prende il posto da cui si può "veder la gente"
e io quello da cui non è possibile.
D'accordo, sono un figlio del demonio;
l'intera umanità mi annoia e no, non è
paura, sebbene qualcosa in loro mi spaventi,
e non è invidia perché non voglio nulla
di ciò che loro vogliono, è solo che
in tutte quelle ore di
parole parole parole
non sento niente di davvero buono coraggioso o nobile,
e che valga un briciolo del tempo in cui mi hanno impallinato
le cervella.
Te lo ricordi quando avevi l'abitudine di buttarli fuori
dalla porta invece di fargli scaricar le batterie
sui tuoi divani,
quei tipi malinconici sempre a caccia di compagnia,
e ti vergogni di te stesso per esserti arreso
alle loro insane fesserie
ma altrimenti tua moglie direbbe:
"pensi di essere forse l'unico essere umano
sulla terra?"
Vedete, ecco come il diavolo
mi acchiappa.
Perciò io ascolto e loro si sentiranno
realizzati.
Composta mercoledì 25 settembre 2013
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    Rimpatriata

    Il gatto m'ha spruzzato
    il computer
    e lo ha messo
    ko.

    Così rieccomi
    alla mia vecchia
    macchina da scrivere.
    È più
    resistente.
    Sopporta
    piscio di gatto,
    birra vino
    rovesciati,
    cenere di sigaro
    e sigaretta,
    praticamente ogni cazzo
    di cosa.
    Mi ricorda
    me stesso.
    Bentornata
    vecchia mia,
    dal vecchio
    tuo.
    Composta mercoledì 25 settembre 2013
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      in Poesie (Poesie d'Autore)

      Aspetta, e ti troverà

      Una giornata alle corse,
      seguita da un tuffo
      in piscina,
      seguito da 5 minuti
      nella sauna,
      seguita da una doccia,
      seguita dalla lettura della posta
      (non molto interessante)
      poi la mogliettina
      racconta qualcosa della sua
      giornata,
      i miei sette gatti mi accolgono
      uno alla volta
      e la serata
      comincia.
      Dal puro inferno a questo.
      Riuscirò a sopportarlo?
      Ci riuscireste voi?
      Ma non preoccupatevi,
      l'inferno tornerà,
      rinvigorito,
      mi troverà
      di nuovo
      più vecchio, più grasso
      e io ti farò rapporto,
      caro lettore,
      nello stile a cui
      ti sei
      abituato.
      Composta mercoledì 25 settembre 2013
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        Posta

        La posta aumenta.
        lettere su lettere per dirmi
        che grande scrittore
        che sono,
        e poesie, romanzi, novelle,
        racconti, ritratti.
        qualcuno chiede solo un autografo,
        un disegno, una parola.
        altri propongono una corrispondenza
        permanente.
        io leggo tutto, butto tutto,
        faccio i miei
        affari.
        so bene che nessuno è
        un "grande" scrittore.
        può esserlo
        stato,
        ma scrivere è un'impresa
        che ricomincia da capo
        ogni volta
        e tutti gli elogi,
        i sigari, le bottiglie
        di vino inviate
        in tuo onore
        non garantiscono
        come sarà la riga successiva,
        e soltanto quella conta,
        il passato è
        inutile,
        siede sulle ginocchia
        degli dei
        mentre i secoli
        svaniscono
        nel loro marcio
        celere
        sfarzo.
        Composta mercoledì 25 settembre 2013
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          in Poesie (Poesie d'Autore)

          I fiori morti di me stesso

          Tori bulleggiano in gloria di girandole,
          missili tramortiscono i cieli,
          ma io non so
          proprio che cosa fare
          dei fiori morti
          di me stesso,
          se buttarli via
          fuori dal vaso
          oppure
          schiaffarli in mezzo a queste
          pagine bianche
          e andare avanti:
          massì, tutto il dolore si riduce
          a cruda morte
          e finalmente si smette di piangere.
          grazie al dio
          che lo ha
          fatto.
          Composta mercoledì 25 settembre 2013
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            Le ragazze

            Contemplo
            lo stesso
            paralume
            da
            5 anni
            e s'è coperto
            d'una polvere da scapolo,
            e
            le ragazze che entrano qui
            sono troppo
            indaffarate
            per pulirlo.

            Ma io non ci bado,
            anch'io sono stato troppo
            indaffarato
            per accorgermi
            finora.

            Che la luce
            balugina
            fioca
            dietro questi
            5 anni
            di vita.
            Composta mercoledì 25 settembre 2013
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              Le ossa di mio zio

              Le ossa di mio Zio
              montavano una moto ad Arcadia
              e violentarono una casalinga
              dentro un garage
              pieno di tubi e rastrelli,
              le ossa di mio Zio
              si lasciarono dietro
              1. un vaso di burro d'arachidi
              e
              2. due bambine chiamate
              Katherine &
              Betsy e
              3. una moglie stracciata che piangeva
              continuamente.
              Le ossa di mio Zio
              scommettevano anche
              sui cavalli
              e
              fabbricavano moneta falsa -
              per lo più nichelini, e l'F. B. I. lo ricercava
              per qualcosa di più grave
              anche se da allora
              ho dimenticato cosa fosse.
              Le ossa di mio Zio tirate per il lungo
              sembravano troppo corte
              e guardate
              mentre venivano verso di te
              si curvavano come archi
              sotto le ginocchia.

              Le ossa di mio Zio
              fumavano e bestemmiavano
              e sono state sepolte
              dove si seppelliscono le ossa
              che non hanno
              quattrini.
              Quasi quasi scordavo di dirvi:
              le sue ossa si chiamavano - John -
              e
              avevano occhi verdi
              che non
              durarono.
              Composta mercoledì 25 settembre 2013
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                in Poesie (Poesie d'Autore)

                Una minaccia alla mia immortalità

                Si spogliò davanti a me
                con la figa dall'altra parte
                mentre io stavo a letto con la bottiglia
                di birra.

                Cos'è quella verruca che hai
                sul culo? Chiesi.

                Non è una verruca, disse lei,
                è un neo, una specie
                di voglia.

                Quel coso mi spaventa, dissi,
                lasciamo
                stare.

                Scesi dal letto
                e andai nell'altra stanza
                e mi sedetti sulla sedia a dondolo
                e mi dondolai.

                Mi raggiunse dì un po',
                vecchia scoreggia. Sei pieno di verruche e cicatrici
                e bitorzoli d'ogni genere
                dappertutto. Credo proprio che tu sia il vecchio
                più brutto
                che abbia mai visto.

                Lascia perdere, dissi, dimmi qualcosa di più
                di quel neo
                che hai sul culo.

                Lei andò nell'altra stanza
                si vestì e poi mi passò davanti
                sbattè l'uscio
                e
                sparì.

                E pensare
                che aveva anche letto
                tutti i miei libri di poesie.

                Spero solo che non dica a nessuno
                che non sono stato
                carino.
                Composta mercoledì 25 settembre 2013
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                  in Poesie (Poesie d'Autore)

                  Peggio e meglio

                  Negli ospedali e nelle galere
                  è il peggio
                  nei manicomi
                  è il peggio
                  negli attici
                  è il peggio
                  in strade di tuguri che si sfanno
                  è il peggio
                  alle letture poetiche
                  ai concerti rock
                  alle fiere di beneficenza per gli inabili
                  è il peggio
                  ai funerali
                  ai matrimoni
                  è il peggio
                  alle parate
                  nelle piste di pattinaggio
                  alle orgie
                  è il peggio
                  a mezzanotte
                  alle 3 del mattino
                  alle 5.45 del pomeriggio
                  è il peggio

                  la squadra di pompieri
                  che cade dal cielo
                  questo è il meglio

                  pensare all'India
                  guardare i chioschi di popcorn
                  osservare il toro che prende il matador
                  questo è il meglio

                  lampioni ingabbiati
                  un vecchio cane che gratta
                  noccioline in un sacchetto di celluloide
                  questo è il meglio

                  spruzzare gli scarafaggi
                  un paio di calze pulite
                  viscere naturali che battono il naturale talento
                  questo è il meglio

                  di fronte a squadre di pompieri
                  gettare molliche ai gabbiani
                  affettare i pomodori
                  questo è il meglio

                  tappeti bucati da sigarette
                  buchi nei marciapiedi
                  cameriere ancora sane
                  questo è il meglio

                  le mie mani morte
                  il mio cuore morto
                  il silenzio
                  adagio di rock
                  il mondo che s'infiamma
                  questo è il meglio
                  per me.
                  Composta lunedì 21 ottobre 2013
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