Poesie d'Autore


Scritta da: Gabriella Stigliano
in Poesie (Poesie d'Autore)

Non solo il fuoco

Ahi, sì, ricordo,
ahi, i tuoi occhi chiusi
come pieni dentro di luce nera,
tutto il tuo corpo come una mano aperta,
come un grappolo bianco della luna,
e l'estasi,
quando un fulmine ci uccide,
quando un pugnale ci ferisce nelle radici
e una luce ci spezza la chioma,
e quando
di nuovo
torniamo alla vita,
come uscissimo dall'oceano,
come tornassimo feriti
dal naufragio
tra le pietre e l'alghe rosse.
Ahi, vita mia,
non solo il fuoco tra noi arde,
ma tutta la vita,
la semplice storia,
l'amore semplice
di una donna e d'un uomo
uguali a tutti gli altri.
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    Scritta da: Gabriella Stigliano
    in Poesie (Poesie d'Autore)

    L'eterna scintilla d'amore

    Amore mio,
    In un mattino umido dal buono odore dei tuoi respiri
    Il miracolo consuma il vino dei miei dispiaceri
    Così tutti i sogni spenti si sono svegliati dall'oblio
    Infiammando la memoria dello spirito
    Con il desiderio ardente che è tuo
    Dall'eterna scintilla d'amore!
    Io oltrepasso le vie segrete del paradiso
    Seminando perline luminose
    Nei giardini delle parole sparite
    Nutrendo il mio amore
    Per te e per la nostra storia.
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      in Poesie (Poesie d'Autore)

      Se

      Se (Lettera al figlio, 1910)

      Se riesci a conservare il controllo quando tutti
      Intorno a te lo perdono e te ne fanno una colpa;
      Se riesci ad aver fiducia in te quando tutti
      Ne dubitano, ma anche a tener conto del dubbio;
      Se riesci ad aspettare e non stancarti di aspettare,
      O se mentono a tuo riguardo, a non ricambiare in menzogne,
      O se ti odiano, a non lasciarti prendere dall'odio,
      E tuttavia a non sembrare troppo buono e a non parlare troppo saggio;

      Se riesci a sognare e a non fare del sogno il tuo padrone;
      Se riesci a pensare e a non fare del pensiero il tuo scopo;
      Se riesci a far fronte al Trionfo e alla Rovina
      E trattare allo stesso modo quei due impostori;
      Se riesci a sopportare di udire la verità che hai detto
      Distorta da furfanti per ingannare gli sciocchi
      O a contemplare le cose cui hai dedicato la vita, infrante,
      E piegarti a ricostruirle con strumenti logori;

      Se riesci a fare un mucchio di tutte le tue vincite
      E rischiarle in un colpo solo a testa e croce,
      E perdere e ricominciare di nuovo dal principio
      E non dire una parola sulla perdita;
      Se riesci a costringere cuore, tendini e nervi
      A servire al tuo scopo quando sono da tempo sfiniti,
      E a tener duro quando in te non resta altro
      Tranne la Volontà che dice loro: "Tieni duro!".

      Se riesci a parlare con la folla e a conservare la tua virtù,
      E a camminare con i Re senza perdere il contatto con la gente,
      Se non riesce a ferirti il nemico né l'amico più caro,
      Se tutti contano per te, ma nessuno troppo;
      Se riesci a occupare il minuto inesorabile
      Dando valore a ogni minuto che passa,
      Tua è la Terra e tutto ciò che è in essa,
      E - quel che è di più - sei un Uomo, figlio mio!

      Rudyard Kipling.
      Composta sabato 31 agosto 2013
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        Scritta da: SergioGlauco
        in Poesie (Poesie d'Autore)

        Notte

        Il vento impetuoso del Maestrale
        che fa tremare le finestre
        i cani che abbaiano
        per chiamarsi in lontananza
        i gatti che miagolano
        nel loro contorto accoppiarsi.
        Mi alzo dal letto
        ed accendo la stufa.
        Apro la finestra
        e mi affaccio ad ammirare
        le miriadi di stelle
        che popolano il cielo.
        Cerco il carro dell'orsa maggiore.
        Accendo una sigaretta
        e rimango assorto.
        Ascolto lo stridere
        delle gomme di un auto
        che fa la gimkana
        per le vie della città.
        Poi, quando tutto
        pare ritornare tranquillo
        chiudo la finestra
        e spengo la stufa.
        Rientro nelle lenzuola ghiacciate.
        Guardo le lancette fosforescenti della sveglia:
        le tre del mattino.
        Penso al gallo
        che fra poco canterà
        a voce spiegata.
        Chiudo gli occhi
        e mi addormento.
        Composta domenica 14 maggio 1989
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          Scritta da: Mariella Buscemi
          in Poesie (Poesie d'Autore)
          Tuareg nel Sahara.
          Lo scatto dell'antilope trafitta dalla lancia nello scenario di caccia.
          Libere anime prigioniere della schiavitù eterna.
          Riti ed arti.
          Danze tribali tra il piumaggio purpureo che ruba ai tramonti del Suez.
          TAM - TAM
          Lucertole camaleontiche.
          Miniera di diamanti.
          Il bambino stretto ai seni cadenti, pesanti di latte,
          avvolto, legato dai drappi etnici come in utero
          a condividere cibo, sonno e vita.
          Il gusto della papaia.
          I bambini africani, da piccoli, non piangono molto, piangono di più da grandi per le file lunghe con le scodelle di riso in mano che gonfiano lo stomaco smisuratamente, correre a piedi nudi tra le sterpaglie che pungono, ma hanno meno ferite. Le mosche, irriverenti, si posano sulla pelle.
          Ricca povertà.
          TAM - TAM
          Giocano con la natura e quando sorridono, il bianco dei loro denti fa contrasto e si vede di più.
          Stracci, corde e sassi tra le loro mani.
          Pelle nera di un dio scuro; ad immagine e somiglianza.
          Bambini strappati al gioco, bambini soldato, reclutati, prigionieri.
          Milizia in fasce senza fasce per le ferite.
          Bambini adulti, a mietere nei campi per rifocillare gli immensi granai.
          Bambini pescatori, per mangiare e far mangiare.
          Vecchio sciamano guaritore che fa tremare i palmi contro la pelle sottile dei tamburi nei ritmi notturni attorno agli antichi fuochi, raccontami le tue favole Yoruba.
          TAM - TAM
          Ipnotismo di intere tribù.
          Villaggi come santuari.
          Culto della Madre Terra.
          Corno d'Africa civile che si attacca al mondo incivile.
          Ascolto le leggende dei Griot al suono dell'oboe.
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            Scritta da: Angela MORI
            in Poesie (Poesie d'Autore)

            Bambola

            Abbigliata di pizzi e merletti,
            Nel tuo splendore di porcellana
            Coltivi disprezzo e nutri invidia...
            Gradiresti forse esser vera?
            Silente e immobile mi scruti
            Non posso non adorare il tuo sguardo
            Impenetrabile, cieca magnificenza...
            Nella tua chioma, cestino di grano,
            come bambina io mi perdo;
            mi tendi le mani attraente,
            non posso negarti un abbraccio
            Tu... cosi splendida e malinconica,
            artica come neve tra le mie mani
            non hai ne pianto ne sorriso...
            Ti ammiro contemplo e penso...
            Tu cosi bella, come puoi non aver un anima?
            Come puoi fare innamorare,
            se amore non puoi dare?
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              in Poesie (Poesie d'Autore)

              Tu, corri!

              Tu corri, quanto più veloce puoi andare,
              quante cose che potrai arrivare a fare.
              Tu corri, corri più che puoi
              perché la vita è troppo breve
              per lasciare tutto in sospeso.
              Perché oramai si sa, basta un attimo e
              potresti non esserci più;
              perché quando decidi di chiarire qualcosa con qualcuno,
              quel qualcuno,
              hai già deciso che non vuole più avere a che fare con te.
              Corri perché, quell'occasione che ti si è presentata adesso
              forse non l'avrai mai più.
              E che importa se va male,
              almeno ci avrai provato.
              Tu corri, lo stesso
              anche quando pensi che andrà peggio.
              La vita va così, prendi quello che viene,
              prendilo col sorriso.
              Corri. tu, corri!
              Composta giovedì 22 agosto 2013
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