Poesie d'Autore


in Poesie (Poesie d'Autore)

Una goccia del mare

Una goccia del mare
Sono una goccia del mare,
una goccia dell'oceano.
Una piuma al vento
sereno, contento,
come il pensiero
seguo il mio sentiero,
a passi corti,
a passi larghi,
fino in fondo alla via.
Un gabbiano
svolazzo libera sull'oceano.
La mia voce, le mie emozioni
custodite nel mio cuore,
se espandono tra le altre gocce
di questo immenso mare
inondandolo di tenerezza,
dolcezza.
Luce scintillante di gioia
è l'alba.
Luce opaca di nostalgia
luce del tramonto,
malinconia,
Sono serena...
A passi corsi, a passi larghi
Sui gradini,
sulla sabbia...
... fino in fondo la via.
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    Scritta da: Marco Giannetti
    in Poesie (Poesie d'Autore)

    distonie

    Quanti ricordi spremuti
    in un succo d arancia
    bevuto troppo in fretta
    di cui a malapena
    assaporo il gusto.
    E quando spalanco la finestra su di loro,
    riaffiorano un p0' sfocati
    ma identici a come avrei voluto
    fossero stati e non a come invece
    realmente sono
    Quante distome in questa musica
    difficile da interpretare
    Variazioni sul tema tante
    ma nessuna significativa
    e tutte concepite per un solo scopo
    vivere infinite illusioni
    Ho provato a crederci
    anche quando ho incontrato te,
    unica vera gioia
    consumata troppo tardi
    E il fuori tempò diventa
    il tormentone della mia esistenza.
    Composta martedì 23 luglio 2013
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      Scritta da: Ludovico Criacci
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      Nessuna come te

      Nessuna donna è come te
      capace di animare le mie giornate tristi e buie
      con parole tenui ed essenziali
      piacevole sensazione che cura le ferite dell'anima.
      Quando ti avvicini desiderosa di attenzioni
      sfiori il record della compostezza
      perché sai essere delicata e sensibile
      fresco venticello di erba appena tagliata...
      Sei incredibile quando ti lasci toccare
      tenere smorfie di piacere compaiono sulle tue guance arrossite
      e mentre svaniscono le ultime tracce d'incertezza
      vagano liberamente i miei pensieri...
      Quando, infine, ti concedi, è bello sentire i tuoi bisbigli e gemiti
      frantumare quel complice silenzio
      e pervasi da fremiti d'eccitazione e dolcezza
      nessuna come te sa farmi dire: "Ti amo!"
      Composta sabato 20 luglio 2013
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        Scritta da: Marco Giannetti
        in Poesie (Poesie d'Autore)
        L'amore arpionato non trova la nostalgia di sciogliersi nel pianto
        e vive di un'emozione che potrebbe essere l'ultima nell'infinità arcana di baci che riparano le ore vuote e inutili da gelida solitudine.
        Un giro di valzer scandisce il ricordo del tempo già vissuto mentre l'illusione stesa sotto fili di pioggia disseta gli acerbi domani, come una fonte d'acqua ritempra il bibulo e stremato viandante.
        Introduci i tuoi giorni di esitante presente come perle crumate dentro un filo ininterrotto. E attendi il giorno, con estrema fatica, dove tutto apparirà lontano
        ma puro, inesplorato come se un miraggio s'avvicinasse
        un'avventura propizia si apprestasse.
        La morte raffrignerà il tuo corpo lacerato dalla vita!
        Composta venerdì 19 luglio 2013
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          Scritta da: Marco Giannetti
          in Poesie (Poesie d'Autore)

          Al risveglio una mattina di primavera

          AI risveglio una mattina di primavera inoltrata vedo foschia mentale addensarsi intorno a me e nessun vento o brezza diradarla. Neanche il nuo cane esprime vendetta, come sarebbe giusto chiedersi a questo punto perché la vita ha un senso verticale dalla mattina alla sera, mentre di notte arrendersi all'oblio orizzontale
          [del sonno
          che tutto fa apparire più placato.
          L'aria rarefatta abbassa le mie già tenui difese
          [immunitarie
          che hanno sfrondato la soglia minima di resistenza.
          Così niente è perduto, e la quercia centenaria del cortile dovrà attendere ancora tempo prima di avermi appesa ad uno dei suoi solidi arbusti.
          Composta venerdì 19 luglio 2013
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            Scritta da: Michele Gentile
            in Poesie (Poesie d'Autore)

            Incontro

            Tra le fiamme di un vespro
            nel vorticoso danzar di foglie spente
            ti vidi.
            Quando infine il furente mare
            fagocitò il dì soave
            ti pensai.
            Forte, di amori tramontati e mai anelati
            a disegnar il volto tuo tra stelle e luna
            mi ritrovai.
            Ora torno fin su alla rocca
            all'ombra di bastioni in lotta
            con un tempo avido di rovine
            vittima predestinata d'ignara fiera.
            Ti cerco vita mia
            ti supplico...
            spettro amabile
            in un effluvio di limoni e pioggia
            forse, d'invidiata Siris
            fosti tu la più inclemente tra le dee.
            Composta giovedì 18 luglio 2013
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              Scritta da: Michele Gentile
              in Poesie (Poesie d'Autore)

              In fondo al mare

              Quante creature strane,
              particolari
              nel ventre del mare.
              Una
              più di tante altre
              mantiene un vivido colore
              una sostanza oramai
              assuefatta alla mancanza di luce,
              alla prepotente pressione
              che deve patire.
              Senza lisca, squamato
              ancorato agli abissi...
              laggiù riposa il cuore mio
              da quando l'hai lasciato.
              Composta giovedì 18 luglio 2013
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                Scritta da: Michele Gentile
                in Poesie (Poesie d'Autore)

                Nel vento

                E giungesti a me
                come di brezze un capriccio,
                arrendevole sorriso
                quando ti donai una rosa.
                Rossa
                come i vespri
                come sangue...
                il cuore mio.
                Accettasti le mie promesse
                fremente di vita,
                all'ombra di un abbraccio
                le tue labbra si schiusero.
                Nel vento, ora
                come petali
                le tue carezze volan via
                e quella rosa
                rossa
                come i vespri
                come sangue
                a nessuna mai
                più donerò.
                Composta giovedì 18 luglio 2013
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                  Scritta da: Gabriella Stigliano
                  in Poesie (Poesie d'Autore)

                  IO

                  Son forestiera in questa terra
                  che giace profonda sotto il mare pressante,
                  lo sguardo del sole penetra con raggi spirali
                  e l'aria mi scorre tra le mani.
                  Mi dissero che ero nata in cattività -
                  qui non c'è nessun volto familiare.
                  Ero forse un sasso che qualcuno ha gettato qui sul fondo?
                  Ero forse un frutto troppo pesante per il ramo che lo sosteneva?
                  Sono qui in agguato ai piedi dell'albero che mormora,
                  come fare per risalire i lubrici tronchi?
                  Lì in cima convergono le ondeggianti corone,
                  lì voglio sedermi e sbirciare
                  il fumo che sale dai comignoli della mia terra.
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