Poesie d'Autore


Scritta da: Marco Giannetti
in Poesie (Poesie d'Autore)
Se il tuo Dio è bambino di strada
umiliato, maltrattato, assassinato,
bambina, ragazza, donna violentata, venduta, usata,
omosessuale che si dà fuoco senza diritto di esistere,
handicappato fisico, mentale, compatito,
prostituta dell'Africa, dei Paesi dell'est,
che tenta di sfuggire la fame e la miseriac reata dai nostri stessi Paesi,
transessuale deriso e perseguitato,
emigrato sfruttato e senza diritti,
barbone senza casa né considerazione,
popolo del Terzo mondo al di sotto della soglia di povertà,
ragazza mai baciata, giovane senza amore,
donna e uomo cancellati in carcere,
prigioniero politico che non svende i suoi ideali,
ammalato di Aids accantonato,
vittima di sacre inquisizioni,
roghi, guerre, intolleranze religiose,
indigeno sterminato dall'invasione cattolica dell'America,
africano venduto come schiavo a padroni cristiani,
ebreo, rom, omosessuale o altro dissidente
sterminato ad Auschwitz e negli altri lager nazisti
o nei gulag sovietici,
morto sul lavoro sacrificato alla produzione,
palestinese, maya o indigeno derubato della sua terra,
vittima della globalizzazione;
se il tuo Dio ti spinge a condividere con loro
ciò che hai e ciò che sei,
a difendere i diritti degli omosessuali e degli handicappati,
a rispettare quelli che hanno altre religioni e opinioni,
a stare dalla parte degli ultimi
a preferire loro all'oppressore
che vive nei fasti di palazzi profani o sacri,
viaggia con aerei privati,
viene ricevuto con gli onori militari
e osannato dalle folle;
se egli considera la terra e i beni
non come privilegio di alcuni, ma come proprietà di tutti,
se ama ricchi e oppressori
strappando loro le ingiustizie che li divorano come cancro
togliendo il superfluo rubato
e rovesciando i potenti dai loro troni sacri o profani,
se non gli piacciono le armi, le guerre e le gerarchie,
se non fa gravare, come i farisei,
pesi sugli altri che lui stesso non può portare,
se non proibisce il preservativo che ostacola la diffusione dell'Aids,
se ha rispetto per chi vive delle gravidanze non desiderate,
se non impone alle donne le sue convinzioni sull'aborto
ma sta loro vicino con amore e solidarietà,
se non è maschilista e non discrimina le donne,
se non toglie alle persone non sposate il diritto di amare,
se non consacra la loro subordinazione,
se non impone nulla, ma favorisce la libertà di coscienza,
se rispetta gli altri dei e le altre dee,
se non pensa di essere il solo vero Dio,
se non è convinto di avere la verità in tasca e cerca con gli altri;
se è umile, tenero, dolce, a volte smarrito e incerto,
se si arrabbia quando è necessario
e butta fuori dal tempio commercianti e sacri banchieri,
se ama madre terra, piante, animali, fiori e stelle;
se è povero tra i poveri,
se annuncia a tutti il vangelo di liberazione degli oppressi
e ci libera da tutte le religioni degli oppressori;
allora qualunque sia il suo nome, il suo sesso, la sua etnia
il colore della pelle, nera, gialla, rossa o pallida,
qualunque sia la sua religione, animista, cattolica, protestante,
induista, musulmana, maya, valdese, shintoista,
ebrea, buddista, dei testimoni di Geova,
Chiesa dei santi degli ultimi giorni,
di qualsiasi Chiesa o setta
non m'importa
egli sarà anche il mio Dio
perché manifestandosi negli ultimi
è Amore con l'universo delle donne e degli uomini,
nello spazio e nel tempo
e con la totalità dell'essere,
amore cosmico
che era, sta e viene
nell'amore di tutte le donne e di tutti gli uomini,
nei loro sforzi per la giustizia, la libertà, la felicità e la pace.
Composta martedì 16 luglio 2013
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    Scritta da: Gabriella Stigliano
    in Poesie (Poesie d'Autore)

    La semplicità-vento

    La semplicità è mettersi nudi davanti agli altri.
    E noi abbiamo tanta difficoltà ad essere veri con gli altri.
    Abbiamo timore di essere fraintesi, di apparire fragili,
    di finire alla mercé di chi ci sta di fronte.
    Non ci esponiamo mai.
    Perché ci manca la forza di essere uomini,
    quella che ci fa accettare i nostri limiti,
    che ce li fa comprendere, dandogli senso e trasformandoli in energia, in forza appunto.
    Io amo la semplicità che si accompagna con l'umiltà.
    Mi piacciono i barboni.
    Mi piace la gente che sa ascoltare il vento sulla propria pelle,
    sentire gli odori delle cose,
    catturarne l'anima.
    Quelli che hanno la carne a contatto con la carne del mondo.
    Perché lì c'è verità, lì c'è dolcezza, lì c'è sensibilità, lì c'è ancora amore.
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      Scritta da: Gabriella Stigliano
      in Poesie (Poesie d'Autore)

      L'anima in attesa

      Sono sola tra gli alberi al lago,
      vivo in amicizia con i vecchi abeti a riva
      e in segreta intesa con tutti i giovani sorbi.
      Sola, sto distesa ad aspettare,
      non ho visto passare nessuno.
      Grandi fiori mi guardano dall'alto di
      lunghi steli,
      pungenti rampicanti mi strisciano sul grembo,
      ho un solo nome per tutto, ed è amore.
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        Scritta da: Gabriella Stigliano
        in Poesie (Poesie d'Autore)

        QUEI TUOI CAPELLI

        Quei tuoi capelli d'arance nel vuoto del mondo,
        Nel vuoto dei vetri grevi di silenzio e
        D'ombra dove con nude mani cerco i tuoi riflessi,

        Chimerica è la forma del tuo cuore
        E al mio desiderio perduto il tuo amore somiglia.
        O sospiri di ambra, sogni, sguardi.

        Ma non sempre sei stata con me, tu. La memoria
        Mia oscurata è ancora d'averti vista giungere
        E sparire. Ha parole il tempo, come l'amore.
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          Scritta da: Salvatore Orefice
          in Poesie (Poesie d'Autore)

          Il mio canto soave

          Socchiudi  le tue palpebre
          ora che il vento
          come stanco viandante
          ha allentato la sua morsa,
          e nel cielo striato sembra  
          tornare di nuovo il sereno.
           
          Ascolta  il percepibile rumore 
          del transitare del tempo,
          e tra il cinguettio mattutino
          il  canto soave di chi pervicace
          non ha mai smesso d'amarti.
           
          Gusta questi brevi attimi
          Che sono poco piu del nulla
          Ma hanno in bocca
          la dolce sapidità dell'amore.
           
          Adesso apri lentamente
          i tuoi occhi e la porta del cuore
          ecco è di nuovo giorno amore.
          Composta lunedì 8 luglio 2013
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            Scritta da: Silvana Stremiz
            in Poesie (Poesie d'Autore)
            È strano come giunga la pace
            dopo tanto tempo
            e tanto tormento,
            fra tante spine e tanto fango.

            È strano
            come un sorriso possa infiltrarsi
            e cambiare il momento
            e come inaspettatamente
            si modificano i pensieri
            e la nebbia di un'intera vita si alzi
            lasciando posto alla chiarezza.

            È strano come il tempo riprenda a scorrere
            lasciando il passato alle spalle
            quasi come se il suo dolore non ti appartenesse.

            È strano, ma a volte accade così...
            In un giorno qualsiasi mentre il passato
            sta tentando di ucciderti
            i ricordi migliori prendono il sopravvento
            e inizi a "non sentire" più "quella fitta" dentro di te.
            Composta domenica 30 giugno 2013
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              Scritta da: Silvana Stremiz
              in Poesie (Poesie d'Autore)

              Laddove non vorrei...

              Ti sento
              nelle viscere dell'anima,
              laddove nascono i sogni
              e il desiderio prende
              il sopravvento
              consumando la passione
              bruciando la ragione.
              Ti sento
              laddove non vorrei
              laddove non posso
              laddove ti voglio
              laddove non sai
              laddove tutto è incomprensibile
              laddove vola un sogno
              e un brivido travolge.
              Ti sento come mare in tempesta
              laddove nascono le emozioni
              e vivono "i peccati"
              che solo Dio può vedere.
              Ti sento dentro fino in fondo
              senza un perché né una ragione
              tra le viscere dell'impossibile.
              E... Dio come ti vorrei.
              Composta sabato 1 giugno 2013
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