Ti mancava il respiro quando nell'idillio di un bacio porgevi carezze, parole, ascolto. Troppe sensazioni comporta l'amore, come troppo vento scompiglia le foglie, così tremavi ad ogni mio soffio. Hai riempito d'oro il mio cuore, nel sussulto di un semplice gesto hai baciato la mia bocca diventando in un attimo... l'incanto del mio tempo.
Sai oscurare ogni spiraglio di vana luce e di speranze lontane, perché di me vuoi tristezza e compassione e dalla mia prigione osservo impotente il tesoro della libertà. Anima mia, ovunque tu sia, in cielo e nelle nuvole, in terra e nelle acque, non soffocarmi con te ma insegnami il respiro, soffiami aria per non soffrire, per non perire. Solo se respiro mi elevo alla luce, solo se mi rialzo posso scaldarmi del sole. Posso farti compassione ma rifuggo i tuoi occhi affinché, una luce vera brami la mia vera passione.
È sera, e per quanto mi sforzi la giornata è ormai terminata... sono arrivato, eppure sono ancora incerto... su di me, sulla vita, su di te.
È tutto immobile, nessuno si vede per strada ma io rimango ancora su, insieme alla musica virtuosa e delicata della mia anima.
E così mi immergo nei miei pensieri più fantasiosi e ingenui, affogando in un mare di dubbi e perplessità, fino a quando mi giunge la tua mano salvifica.
Ti sogno di notte mi sveglio alle tre prendo la strada che mi porta a te vado per boschi per mari innevati mi metto a scalare monti agitati passano i giorni passano gli anni per tutta una vita piena d'affanni sei sempre lì nel cielo davanti a me indimenticabile adorabile stella.
La vita un soffio in punta di dita una foglia caduca offerta a folate di vento una bolla che va va e evapora poi in mille gocce e ti incalza al fragile respiro dove scorre il segno di ore o che in anni è apparente eternità Di nulla è cosciente il tempo se non l'illusione delle emozioni che palpitano tangibili di te e in te.
Con l'aria fresca del mattino in faccia, Con la camminata di chi sa che quella strada è sempre più lunga, Mi ritrovo a vagare per le vie della città, Dove troppe vite si incontrano per quel breve attimo per poi separarsi, chissà forse per sempre. Cerco gli occhi di chi stanco come me, Vorrebbe andarsene via, cambiare orizzonte. Ti accorgi che tu sei li fermo a guardare la tu vita, Mentre la vita stessa non ti aspetta anzi fugge. Ma tu sei stanco di correre, tu sei stanco e allora ti fermi. Ma sai che un cuore non può fermarsi, deve andare avanti, Affranto o non affranto. Allora riprendi a camminare tra la gente, e i tuoi pensieri si mescolano tra la folla, Ma i tuoi occhi no, non mentono, non si possono nascondere tra la gente.
Giro sotto la pioggia per città sconosciute guardo il cielo tra strade bagnate e rumori lontani ogni stella mi parla di te
Non era così freddo il vento in primavera l'eco delle rondini copriva i campanili quando a inseguir l'arcobaleno ci affannavamo invano mentre il vento sovrano copriva le parole che ti sussurravo piano piano e quando non capivi urlavo ma non serviva, dicevi che già negli occhi mi leggevi tutto quello che ti raccontavo
Giro sotto la pioggia guardo il cielo ogni stella mi parla dei tuoi occhi ogni stella mi parla di te mia stella.
Amaro piangere. Vola fuori dal cuore una parte del mio mondo. Non più lacrime di disperazione. Cadono per la voglia di cambiare, di crescere, di vivere. Scorre sul volto una lacrima di rimorso. Di amara euforia. Il cuore pian piano si vuota. Ad ogni lacrima, un ricordo. Tornano fulgide davanti agli occhi immagini passate, più che mai nitide. Ora... ora. La vita è un filo sottile. Se troppo carico si spezza. Ma è l'attimo prima che accada quello decisivo. Troppo carico. Ed è l'ultima volta: lento, atroce, più che mai tortuoso, ma dolce, il percorso che separa il tutto dal nulla.
Tremendo come un bosco infuocato, rosso come l'amore e la passione, caldo come un atteso abbraccio, immenso come un cuore innamorato, intenso come il desiderio profondo...
Di lei mi nutro Aggrappata ad un respiro Ad uno sguardo, a volte. Non barare dottore, sono malata, non stupida. Poi ci ripenso e mi aggrappo a un tuo sorriso Supplicandoti di mentire. Menti dottore, menti! Bugie! E ancora bugie! Sui miei occhi scavati, sulle mie piaghe. Consola mia madre Non ha più forze, non ha più fede ma senza la sua speranza io ho paura.