Primavera
Quando arriva la primavera
si esce più spesso la sera,
perché è bello passeggiare
al tramonto e al mare.
Nell'azzurro del cielo si vedono
tanti uccelli che volano,
il giorno si riempie
di un giallo splendente.
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Quando arriva la primavera
si esce più spesso la sera,
perché è bello passeggiare
al tramonto e al mare.
Nell'azzurro del cielo si vedono
tanti uccelli che volano,
il giorno si riempie
di un giallo splendente.
Mi cercherai
Ci sarò?
Mi chiamerai
Potrò risponderti?
Vorrai il mio abbraccio.
Potrò abbracciarti?
Io non so.
Io non so.
Io ho avuto il coraggio,
di guardare in faccia i miei errori,
dire tutta la verità
e dirmi ho sbagliato.
Tu!
Ti nascondi.
Ti rifugi
Ometti le verità
Se un giorno tu lo vorrai, veramente
Spero che quel giorno,
Dio mi abbia lasciato qui.
Per dirti
quanto di quanto
tu sei me
quel cordone ombelicale
che non è acqua
ma è parte di me di te.
Pensavo che il tuo treno fosse in ritardo,
non avevo capito di averlo perso,
su binari lontano ha fischiato piano,
da qui non è passato... t'amo...
l'abbaglio di un amore mi ha fatto perdere la rotta,
vagavo da fantasma aspettando una tormenta,
mi chiedevo dove fosse il tuo cuore che mi amava,
non sapevo di illudere il mio che già soffriva...
Su quel "ti amo" ho costruito poesie,
ne ho fatto un'icona e di te un Dio,
aspettavo paziente che tu lo ripetessi,
che accendessi la luce sui miei deboli passi...
Così un'illusione può far crollare il mondo,
come un terremoto silente hai spazzato un incanto,
i detriti divenuti strada per te
sono tomba eterna nel silenzio di me...
Dovresti essere orgoglioso di aver avuto
la fortuna di un amore senza fiato,
invece calpesti ciò che ti ho dato
proseguendo il cammino che mi ha annullato...
Il suono delle tue parole,
Se c'è qualcosa che vorrei non smettere di poter ascoltare, è questo.
Ho imparato a conoscerne i riflessi, rossi accesi di desiderio, o di irrequietezza, bianchi sorridenti o anche azzurri, e neri.
Neri quando preferisce spegnersi.
Fin dal primo istante, la mia logica, mi ha fatto considerare la possibilità di un nero perenne da ascoltare, infine, e da allora so, che quel nero assorbirà i miei occhi, e farà a pezzi un cuore che si ostinerà a voler far scorrere sangue solo per te, come adesso, e per sempre.
Ed io lo seguirò all'inferno.
Forse è il mio destino cercare la strada più certa per l'abisso, forse le mie stelle, non sono che il contorno ad indicarla, e l'oscurità ad attrarmi col suo affascinante mistero mai completamente svelabile.
Che sia la gioia più immensa a poterne mostrare il sentiero altrimenti segreto?
Che sia l'amore e la consapevolezza di esistere perché importa all'amore stesso, la chiave per il passaggio?
Io ti ho trovata qui, tra macerie di dubbi e certezze mischiati, e la tua mano sul cuore non ha mai più perso la presa.
Sai, che quando hai in mano i suoi battiti del petto, puoi fare quello che desideri di un uomo.
Devi sapere, anche, amore mio se non lo sai, che tutta la mia voglia di vivere è nascosta in ogni singolo battito, e che ognuno suona, solo perché le tue mani posseggono il mio cuore, altrimenti starei zitto in petto, e parlerei con la mia voce senza senso.
Come un vestito vuoto.
Io non ti resisterei.
Lo sai, e lo hai sempre saputo, nessuno può farmi male, tranne te.
Tu puoi prendere il mio sangue, e renderlo infetto, farlo scorrere nelle mie vene fino ad imputridirmi, per poi danzare sulle mie ossa marce.
Puoi tagliarmi la carne, pezzo dopo pezzo, e ricostruirmi come desideri, anche senza senso, anche senza forma.
Puoi chiudere il mio cuore nel tuo petto, e farlo battere al tuo tempo, o farlo smettere,
per sempre.
Sono stato il mio più grande avversario, l'unico capace di sconfiggermi, di darmi la morte, per le cose, e per i sensi.
Era la mia più grande forza.
Non c'è più, da quando ho paura di poterti perdere,
Adesso che ho te, vivere non è mai abbastanza tempo per restarti accanto.
E starne senza non sarebbe possibile.
Per questo potrai farmi tutto, l'amore più intenso e profondo e il male più estremo e perverso.
Potresti anche abbandonarmi, e farmi dissolvere nel bianco, dove resterei con tutta la mia oscurità, senza più esistere.
Griderei tutto l'odio che ho dentro, fino a spegnere ogni sogno, e poi scomparirei.
Perché ti amo,
per sempre.
Amica del cuore, dimmi dove sei adesso, non ti vedo più perché,
ho chiuso dentro me di nuovo il mondo rifiutato, mondo che ho dimenticato,
perché vivere, non è cosa che mi riesce facile,
con tutti i miei discorsi sulla verità,
con il dubbio eterno sulla libertà,
con il mio conoscere di me, del mio martirio dentro.
Amica del cuore, dimmi, ce l'hai fatta almeno tu,
della tua libertà, di vivere secondo quel che sei, compresi vizi e dubbi,
e sentimenti e sogni ed i pensieri tuoi, senza restare ad ascoltare chi non vuoi,
perché il mondo è di chi il mondo prende, di chi vive quel che vede in se,
ma se vedi dentro me, forse capiresti che,
c'è chi ha voluto perdere, perché ce l'ha scritto dentro.
Amica del cuore, io vorrei vederti ancora qui,
punto fermo che non cambierei, ma se vado in fondo, morirei,
non vorrei scoprirti dentro i sogni miei,
li tradirei, li venderei, li ucciderei,
rinnegherei ogni mia speranza, resterebbe solo la realtà,
che per me non ha pietà, che per me non ha.
Amica del cuore, dimmi quello che vuoi, io ti ascolterò.
Follia.
Pura follia,
restarsene a guardare i tetti a cadere negli spazi,
vuoti,
e tutt'intorno a urlare per discutere ogni cosa a senso unico,
diretto solo per parlare,
che di risposte non prevedi di ascoltare,
ne pretendi di sapere.
Stupida follia premeditata,
incombe dentro,
e ha già nutrito,
fuori si consuma solo quel che al tempo resta appiccicato,
e sfuma nei ricordi,
facce esilaranti a maschera d'ottoni riflettenti,
li riconosci dai deliri di te stesso,
e il segno si è lasciato,
scritto in ombra bianca,
dimenticato.
Senza pietà, dal momento del pianto della nascita,
illusioni confuse tra sogni e realtà,
sorridenti maestri di normalità,
deludenti certezze accompagnano età.
Non si ferma, cade a terra, si trasformano stelle.
Cerco angeli dentro lividi, rubo sogni ai sogni e sogno di perdute libertà,
chiedo favole, contro lacrime, vedo limiti oltre illimitate santità,
piango uomini, prego uomini, vendo chiacchiere e parole di presunta verità,
credo a modo mio, non esiste Dio,
vive solo perché a vivere all'inferno siamo noi.
Ricostruirò tutto quello che il gravido mondo, di suono, ha perduto.
Sentenzierò attraverso i miei atti d'insana devianza, la fine.
Brucerò l'anima al fuoco vivente, che accoglie i lamenti del cielo.
Navigherò verso mari d'ignote ragioni di me.
Questa vita, ruba al misero e misericordia non ha,
cresce al sole ma alimenta l'oscurità.
Cambia pelle, morde fango, si traveste ribelle.
Cerco angeli, trovo demoni, sogno di rubare l'anima a dei dell'eternità,
verso lacrime verso fantasie, lego le mie ali al cuore e volo via,
odio uomini, perdo umanità, contro regole oppongo la mia sola falsità,
credo a modo mio, non esiste Dio, vive in terra e in ogni luogo,
ma a cercarlo siamo noi.
Nome di Dio, nomino anch'io,
bestemmierò nel silenzio che assale e corrompe i pensieri dell'insanità.
Padre mio, sangue verso, ringrazierò.
Integrità, moralità, vitalità, fuori dai coglioni,
virilità, diversità, mediocrità, basse prestazioni,
io son nato dentro una prigione intorno
e non ho voglia di lottare contro il mondo,
io son nato stanco di passare il tempo
e non ho voglia di cambiare per il mondo.
Corri laggiù, risali su, e fallo anche tu,
defenestrazioni,
con la magia, con l'energia, la fantasia,
putride illusioni,
non ha più alcun senso stare ad ascoltare
chi non se la sente, chi non ha mai niente
da considerare, meglio non parlare ma dimenticare
chi non può capire
che son nato dentro gabbia d'oro e fango
e non ho tempo per sparare a tutto il mondo,
per sentito dire, ma vai a cagare
non è più il momento di piangersi addosso,
non può avere senso rivoluzionare
l'esistenza stessa di chi sta a guardare
spara, spara, spara, spara, spara, spara, spara, spara,
uccidi distruggi uccidi distruggi
uccidi distruggi uccidi distruggi
uguaglianza, fratellanza, vecchie tradizioni
per la libertà, martirizzazioni.
Acqua di sorgente, ne berrò alla fonte,
pane mendicato non verrà mangiato.
Mura di sangue di bestie accoppate accoppiate
scappate dal progresso umano che non ha confini
che segnano il limite della civiltà
senza freni morali, mortali,
come un bambino che schiaccia formiche
come un pastore che beve il vino di pecora.
Nessuno, nessuno, nessuno, nessuno...
Può dire se esiste una vita migliore,
che aspetta negli angoli bui delle strade che hai scelto,
senza domandare a nessuno di fare da guida,
nessuna risposta se chiedi chi sei diventato,
nessuno, nessuno, nessuno...
sarà proprio adesso a cercare se esisti,
conflitti di regole infrante dal basso del cielo,
che osserva, e nasconde le stelle che sogni di prendere,
quelle più belle, più vere, che dicono al mondo,
che il mondo non è di nessuno,
nessuno...
è nero il colore che tinge le mie sensazioni,
che aspetta di trovare posto,
manifestazione di pezzo di cielo che cade nel vuoto
di un cuore già dato perduto, che è stato venduto.
E sentirai nel petto briciole di gioia,
le sprecherai per vivere della miseria dei tuoi desideri,
mistificazioni delle tue speranze,
sogni che non puoi raccontare a nessuno.