Scritta da: Gaetano Toffali
in Poesie (Poesie personali)
Piccola, per te
Il pensiero lontano
Non mi piace davvero
Se ti viene un "ti chiamo"
Fai felice anche te.
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Il pensiero lontano
Non mi piace davvero
Se ti viene un "ti chiamo"
Fai felice anche te.
Oggi ho pianto per amore
Perché l'ho perso
Ho disteso le urla
tra le mani
a stare solo.
Nel buio ho lasciato
Una speranza spaurita
Asciugarsi in fretta
Show must go on.
Mi prende il cuore
Il respiro di questa bambina
e le mani piccole
Che cercano papà
Nella paura del buio
Nel bello di essere caldi
e la mano e il fiato
Ci lasciano l'impronta
e i capelli si sciolgono
Mentre il sogno arriva
Nel sonno che il sorriso
Stende a dare battito
Più forte e vero
Al cuore di questo papà tuo
Che poche volte ti ha
e ti tiene il profumo
Tra naso e ricordi
Che le assomigli molto
Peccato perché
Se ti vedo
Chi batte a grancassa
Per dirmi ricordi?
E pensiero malandrino
Che chi cerca sei tu
Sempre purtroppo
Male detta mente tu.
Dammi il sole
Sogno l'alba di te
Ogni sveglia che solo
Non migro nel fianco
Vuoto senza ritegno
Che di quanto era scritto
Si capisce nulla
Tranne semplice cosa
Fai più parte di me.
Chi ti ha scolpita... ne sono certo
conosceva l'arte
perché di te non ha lasciato niente
in disparte.
È sera quando le stelle
si tuffano nell'argento
del mare d'estate.
La riva si lascia accarezzare
dalla candida schiuma
di timide onde.
Passi leggeri
calpestano sentieri
senza tempo.
Una brezza svogliata
si insinua tra i capelli,
gioca con le mie vesti bianche
suona la sua canzone.
Ascolto rapita
le note del mare,
fondersi in una melodia
che commuove l'anima.
Per ogni diamante in cielo
un brivido
che racconta un pezzo di vita, una emozione
un sogno da realizzare.
Il passato, il presente
e ciò che sarà.
La luna strizza l'occhio da lassù
ad illuminare la notte
di chi sogna
di chi ama
di chi tenta di afferrarla
per sentirsi meno solo.
Mi volto.
Accanto e intorno a me
tanti volti, tante storie, tante speranze
calpestano quei sentieri senza tempo!
Sono,
in questo istante, quel che avrei voluto essere da sempre,
innamorato,
di una donna, che percorre strade inventate dal cuore per poter sognare,
e il cuore in petto mi cattura,
lo stringe a se, lo rende schiavo, legato,
e ad ogni battito che sento, vivo, libero di amarti.
E allora scrivo, per te,
canzoni di parole a fuoco impresse dentro le mie stesse dita,
che toccano, vibrano, ricercano armonie che ti somigliano,
le stesse dita che si meravigliano a sentirti esistere, vicino,
a me.
Scrivo del tuo respiro,
sentirlo addosso come fosse pelle del mio corpo,
fuori, dentro, vestirmene nella mia stessa mente,
e disegnare quelle immagini che nascono a pensarti,
a sentirti,
e appartenergli, e appartenerti.
Io lo so,
vivrò per sempre nei tuoi occhi,
per sempre dei tuoi occhi,
altro non importa, assume essenza d'ombra,
tu sei, semplicemente.
E io sono, con te.
Chi una rosa
offre,
offre l'amore.
O fiore,
che dell'amor
sei il simbolo più eletto,
che di speranza nutri,
e di poesia,
la timida fanciulla
che ti accoglie,
tu sai,
rosa odorosa,
come coprire
le tue punte aguzze,
intanto
che il tuo profumo
inebria la ragione.
Anche l'amore
cela
le pungenti spine
di un'aspra vita,
con le tenui foglie
della gioventù.
Ed è perciò,
che tu, fanciulla,
accogli,
inebriata e ignara,
coi colorati petali,
quelle doppie spine:
e della vita mendace
e della rosa.
Rovistando alcune carte
abbandonate e impolverate,
mi cade in terra, proprio qui davanti,
una vecchia tua fotografia.
La prendo su e ti guardo:
dovevi avere circa dodici anni,
e c’erano due amiche insieme a te.
Passeggiavi con esse
disinvolta e compiaciuta:
tutto era bello, in fondo, e tanta gioia
sprizzava dal tuo volto entusiasmato.
Il sole, in cielo, alto, senza nuvole,
il tuo sguardo smaltò su quella foto,
unica testimonianza giunta sino a me
di un tuo così bel giorno.
Avrei voluto anch’io esserti accanto,
per essere con te, fanciullo con fanciulla,
qual foglia verde accanto al fiore in boccio,
ma non ti avevo ancora incontrata.
Pensa, ancora non ti conoscevo.
Sono trascorsi giorni, mesi ed anni.
Il fiore adesso è molto profumato,
dischiuso e sobriamente colorato.
La foglia, col passar delle stagioni,
non è più di un bel verde come allora,
ma è ancor forte, ben salda e assai diritta.
Ma soprattutto è ancora vicinissima
a quell’unico fiore, che sei tu!
Ma che dolce risveglio
aprire gli occhi e... ritrovarci insieme
tu soffice terra... ed io il tuo seme.