Potranno rubarti il bagaglio l'orizzonte Potrai perdere un treno accettare il passaggio sbagliato Seguire vecchie orme nella neve cercare sentieri perduti Quando ti sentirai solo viaggiatore ricordati del perché ti muovi sorridi perché c'è la prossima stazione Assieme al nuovo sole arriva un sorriso Assieme al tramonto si spegne una delusione c'è sempre una speranza di rincorrere il treno perduto Ci sono cose che non muoiono mai Ogni giorno a venire aspetta te.
È per te che non morirò mai è grazie a te se non sono più stanco Ti sarò accanto ovunque andrai e l'avvenire non conoscerà pianto Ciò che è stato è disperso come cenere Parentesi buie senza valore è la tua voce che ascolto splendida Venere Tu che hai ridato ardore al mio cuore Come la rete del pescatore trattengo ciò che serve di esperienze bianche e nere buone e avverse Grazie di esserti strappata al passato per riempire il mio presente Grazie di avermi donato il cuore e la mente Ti amerò per quello che sei... ... la protagonista dei sogni miei.
Non importa se sei basso conta dove arriva l'occhio, non la mano Poco importa che tu non abbia viaggiato Molti viaggiatori vorrebbero avere i tuoi traguardi non raggiunti Fregatene se c'è chi corre più veloce di te l'importante è non perdere i dettagli del paesaggio che ti scorre accanto Non dolerti se la tua valigia è vuota i souvenir più preziosi sono quelli che riesci a raccontare, non a mostrare Sbaglia quanto vuoi se gli errori non lasciano ferite sulla carne l'anima guarisce da sola, il cuore non smette di battere per una delusione Scopri l'arte del dettaglio e perditi in una sfumatura non sarai tacciato di superficialità e tu non ti sentirai tale Prendi il mare e getta in acqua la bussola il mare non ha confini, ne destinazioni, come un sogno covato in silenzio Perditi in te stesso e godi nello scoprirti ogni volta migliore.
Nulla si dimentica, i ricordi restano, quelli belli ci lasciano andare avanti e quelli brutti ci insegnano la vita... tutto ciò che abbiamo vissuto non muore mai, bisognerebbe semplicemente rispolverare tutto ogni tanto, estrarre tutto dagli scatoloni e se la porta della soffitta è serrata... tiriamo fuori le chiavi dal cuore e apriamo... ci accorgeremo che non tutto è andato perduto.
Il mio silenzio non significa nulla, se mi assento è per capire meglio, i periodi più neri possono capitare, ma grazie a tanti amici posso proseguire...
Mi distraggo dal quotidiano a me nemico leggendo versi d'amore e d'infinito, non sono cambiata, sono la stessa, solo un po' assente, ma non significa niente, voglio bene allo stesso modo, leggo in silenzio e mi commuovo, mi isolo per non ferire chi mi ama, non pensate che vi abbia tradita sarei una scema...
Gli amici sono tali se non li perdi, se capiscono in silenzio quel che senti, ti prendono per mano accarezzando le rime un po' strazianti che stai scrivendo...
Con il mio sangue ho scritto la parola eros sul muro della mia mente creatosi da solo in un attimo di debolezza e che odio che copre vallate di vino e miele che prima ammiravo ed attendo il tuo bacio che non ho compreso che forse mi potrà ridestare mi potrà liberare mentre scrivo con il mio sangue la parola eros che al momento mi consola mentre aspetto il momento in cui mi riabbraccerò con te.
Oggi ho costruito una tana, una tana in me stessa, l'ho costruita con fili d'erba e piccoli fiori azzurri e un pizzico di fragole... l'ho arredata di niente l'ho profumata di corteccia di pioppo e di ghiaia sottile, ho appeso pensieri da elaborare e pensieri di un tempo solo per osservare il potere delle ore... all'entrata una piuma, una piuma grande che dondola per ogni gioco del vento... vicino un sentiero dove camminano formiche indaffarate, minuscole meno di un seme di sesamo, dove la terra come cipria setosa conosce le tue orme e solamente te lascia arrivare.
Cammino e mi fermo assorta tra i miei pensieri... tutti rivolti a me, alla mia vita, al tempo che passa inesorabile e mi avvolge... io sola tra la folla, io sola accanto a te, parlo con me, parlo di me... mi interrogo come una maestra, e non so rispondere, perché mi sento come un'alunna al primo giorno di scuola.