Non fidarti. Non fidarti di nessuno Non fidarti di chi ti è troppo vicino Non fidarti di chi ti grida amore Non fidarti di chi t'invade il tuo cuore Non fidarti di chi ti chiama ogni istante Non fidarti di chi dice, fidati di me Non fidarti di chi ti compatisce Non fidarti di chi t'innalza
Non fidarti di chi t'invita a firmare Non ti fidare. In questo mondo lagunare La crisi è mondiale Gente onesta. Ma valla a pescare Il mondo ti è cascato Fai quattro conti col passato Cerca sempre, ovunque l'onesta Qualcuno ancora l'ha.
Pregherò per te, vedrai che il buon Dio ancora c'è.
Siamo foglie al vento innanzi all'eterno.
Siamo pure pieni di paure quando, per cattiva sorte, il vento soffia forte.
Ti sarò di compagnia quando pregherai Maria.
Manto di carità e madre di tutti noi dai pace e serenità ai figli tuoi, stringi le braccia al petto, dacci il tuo affetto, indulgi salute e prosperità, abbi di noi pietà.
Lassù qualcuno sa ascoltare le persone che sanno amare. Questa preghiera, detta con il cuore, ci da la grazia per far guarire.
Risorgono echi lontani dalle ceneri di un ricordo che trova pace nel solco di una lacrima, frustano gli occhi immagini di giorni vissuti, accendono la voglia di respirare un'aria dal sapore nuovo. Esco a dar fiato ai pensieri, e l'aria gela i polmoni, scalcio pietre solitarie e strappo un fiore dal suo angolo di mondo sicuro. Ma esiste un angolo sicuro quando la minaccia più grande è la stessa che ti tiene in vita, la stessa che ti da fiato e te lo toglie? Esiste un posto tanto lontano da sbiadire i ricordi e riportare in vita un sorriso che non vede luce da troppo ormai?
Sensazioni strane impercettibili fremiti si accostano ai battiti veloci del mio cuore innamorato Leggo nel tuo sguardo il mio stesso bisogno di vita e in un attimo mi ritrovo a fluttuare nella tua poesia Mi perdo in mezzo alla melodia di quelle parole dolce oblio di suoni Ti osservo da lontano senza capire perché la pioggia scende dai miei occhi e non dal cielo e poi comprendo tu sei acqua, tu sei pioggia, fiume, lago e io assetata derelitta bevo dal tuo animo d'artista la bianca linfa della vita.
Non posso lasciarti andare. Non posso smettere di amarti. E quando morirai amerò il tuo ricordo conserverò la dolcezza e la brutalità del tuo essere nei meandri della mia anima perché so che è lì che tu vivrai per sempre. I tuoi occhi sono specchi, gli unici in cui riesco a vedermi, senza di loro sono persa. Vorrei essere lì accanto a te ovunque tu ti trovi in questo momento ad annusare il profumo del tuo respiro lasciandomi cullare dalle note della tua anima. Vorrei essere lì a vivere nel tuo sguardo.
Colgo il grido d'aiuto nei tuoi occhi terrorizzati dal mondo tu, come me, sai bene quanta paura può fare la vita me lo hai insegnato tu amore. Ma ti supplico di credermi quando ti dico che nella nostra esistenza c'è posto per la bellezza io ho trovato te e tu... mi hai reso libera imprigionandomi nella tua musica. Sei tutta la luce di cui il mio essere ha bisogno per sopravvivere in questo mondo di tenebre. Ti amo so che sono nata per questo.
Se il tempo riuscisse, a far sì che io ti dimentichi, tu non dimenticarmi. Se la mano, che ora ti accarezza, un giorno non volesse più farlo, tu non odiarla. Se la bocca, che vorrebbe sempre i tuoi baci, decidesse che non ne vuole più, tu non offenderti. Se il mio cuore, che adesso è ferito, all'improvviso guarisse, tu non pensare che non era amore vero. Se un giorno guardandoti, ti vedessi esattamente uguale agli altri, tu non crederci.
Ti ricordi quei giorni? Tango per due, ti baciavo le labbra. Canto alla luna vorrei radici, quattro stracci, stanze di vita quotidiana, canzoni d'amore... l'albero di Natale. Io non vorrei l'isola non trovata la Genesi avvelenata. Su in collina ho difeso il mio amore, piccola città (bastardo posto) ho ancora la forza. Per quanto è tardi il disgelo. E un giorno due anni dopo... incontro le ragazze della notte piccola storia ignobile ballando con una sconosciuta. Opera buffa la nostra signora dell'ipocrisia. Pugni chiusi per fare un uomo. Osterie di fuori porta, canzoni di notte. Vedi cara, noi non ci saremo. Dio è morto.
Nascondi il desiderio che non ti fu dovuto, che regalasti odio e rancore e ancora odio. Né mai parola mi fu più cara del tuo addio e consolante il suono. Respiro. Non so se mai fu vivo, ma certo non fu amore se non pensiero. Vai dimentico infame e giaci del tuo male ora che posso. E credi perché ti brucerà ciò che nel tempo hai fatto.
Ma che ne sanno? Ho visto anche zingari felici, ma niente più. Ma dove andiamo dove vanno i ragazzi? Anche se fosse peggio bella è l'età domani è un altro giorno. Quello che mi resta? "La tana del sorcio" l'osteria del tempo perso libertà... e scusate se è poco. Odio chi... "miracolo italiano". Storia disonesta, non gioco più malati di Far West fiori del male. E allora senti cosa fò, vado via ragazza sola. Vado prendo l'America e torno. La nave và... a me mi piace vivere alla grande.