Poesie personali


Scritta da: Ivana
in Poesie (Poesie personali)

Non piangere più

Non piangere più, già troppe lacrime hai versato e queste lacrime sono cadute in un prato dove un fiore è sbocciato...
Non piangere più, la vita è bella e va presa anche con un poco di ironia perché è tanto breve e scappa subito via...
Non piangere più e guarda il blu del cielo, del mare, del fiordaliso e allora asciuga le lacrime dal tuo bel viso...
Non piangere più tanto il tuo dolore è solo nel tuo cuore e nessuno ti può aiutare, ma non ti devi scoraggiare, un altro uomo troverai da poter ancora amare.
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    Scritta da: Ivana
    in Poesie (Poesie personali)

    Cos'è la felicità?

    La felicità è svegliarsi al mattino e ringraziare Gesù che ci ha regalato un giorno in più.
    Felicità è poter vedere il sole che è quello che riscalda il nostro cuore.
    Felicità è poter sentire il canto del mare.
    Felicità è poter vedere tuo figlio correre e giocare.
    Felicità è avere qualcuno da poter amare.
    Felicità è farsi abbracciare.
    Felicità è avere un gatto e un cane da accarezzare
    Se hai tutto questo hai trovato la felicità.
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      Scritta da: Ivana
      in Poesie (Poesie personali)

      I Fiori...

      Cosa c'è di più bello di un campo pieno di fiori, il loro profumo e i loro colori.
      Tutti una volta nella vita hanno ricevuto un fiore, per cortesia, per amore o per un dolore. Quante sensazioni ti può dare un fiore? Quando qualcuno ti regala un fiore, te lo regala sempre con tanto amore e quando lo guardi pensi alla persona con tutto il tuo cuore. Alcuni fiori hanno il colore del cielo e del mare ma hanno anche il colore del sole, ci sono grandi e profumati ma anche piccoli e delicati.
      Quanta gioia si ha nel comprare un fiore, ti mette allegria e ti fa sognare un mondo bello e dove nessuno li potrà mai calpestare. Quanto sono importanti nella mia vita i fiori mi fanno passare tutte le tristezze e tutti i dolori, mi rinfrancano il cuore ed io li curo con tanto tanto amore...
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        Scritta da: Ivana
        in Poesie (Poesie personali)

        La primavera

        La primavera è molto bella come la luce di una grande stella, tutto è verdeggiante ci si può tuffare e dal sole farsi coccolare, il grigio dell'inverno è passato la tristezza del nostro cuore ci ha abbandonato, le esili violette fanno capolino in mezzo al prato, il grillo ha già cantato e gli uccellini preparano un bel nido ai loro piccolini... è un arcobaleno di colori che rallegra i nostri cuori, il tempo è un po' pazzerello, un giorno il sole e l'altro con l'ombrello ma la natura si è risvegliata e tutto è rinato vogliamoci tutti bene e impariamo a sognare ringraziando Dio se tante primavere ci potrà ancora regalare.
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          in Poesie (Poesie personali)

          Speranza

          Di lei mi nutro
          Aggrappata ad un respiro
          Ad uno sguardo,
          a volte.
          Non barare dottore,
          sono malata,
          non stupida.
          Poi ci ripenso
          e mi aggrappo a un tuo sorriso
          Supplicandoti di mentire.
          Menti dottore,
          menti!
          Bugie! E ancora bugie!
          Sui miei occhi scavati,
          sulle mie piaghe.
          Consola mia madre
          Non ha più forze,
          non ha più fede
          ma senza la sua speranza
          io ho paura.
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            Scritta da: Gerlando Cacciatore
            in Poesie (Poesie personali)

            Il viaggio

            Due valigie, una borsa a tracollo.
            Un treno che ti aspetta.
            Dove va?
            Va;
            dove ogni uomo disperato,
            cerca un lavoro, cerca la serenità.
            Ti porta a Firenze.
            Ti ricordi?
            Dal treno ti sembrava,
            piccola e bella.
            Dalla torre la vedi,
            grande e maestosa.
            È tardi.
            Ti senti disperso,
            in quella città grandiosa.
            Cerchi una pensione.
            Ti scaraventi sul letto
            Stanco e affamato.
            La luce del giorno,
            filtra attraverso le fessure.
            Ti istiga ad affrontare,
            quel giorno triste,
            quel giorno imprevedibile.
            Girovaghi qua e la.
            Come un oasi,
            appare ad un uomo,
            bruciato, assetato dal deserto,
            così apparve a me,
            l'Ufficio Collocamento.
            Buon auspicio, direbbe la gente.
            Entro:
            - Cerco lavoro.
            Sa!?
            Sono congegnatore meccanico.
            - Spiacente Signore;
            non vi sono richieste.
            Timidamente esco,
            con la speranza sempre in me.
            Il treno non si è fermato.
            Continua la sua corsa,
            verso Padova.
            Triste Padova;
            non mi hai dato,
            sebbene per un minuto,
            l'illusione che mi ha dato
            Firenze.
            I miei passi,
            scricchiolando sulla tua strada,
            mi istigano,
            a ritornare sui miei passi.
            Son fermo nelle mie idee!
            Son fermo nelle mie speranze!
            Sento che devo affrontare,
            un giorno, più infausto
            del solito.
            Il mio essere si demoralizza.
            La mia anima si fa forza.
            Affronto con la forza della speranza,
            il solito ufficio.
            Le speranze diminuiscono.
            La voglia di vivere aumenta.
            Il treno continua la sua corsa.
            Ti porta a Mestre.
            Alcuni minuti, e mi sento
            cadere ancora più giù.
            Continuo la mia corsa.
            Ultima speranza.
            Ultima possibilità.
            Verona.
            Ti avevo vista, alcuni anni fa,
            con l'occhio di chi è felice.
            Ora mi sembri triste.
            Sembra che prendi parte
            al mio dolore.
            Il mio essere, ghermisce,
            con la forza dell'esasperato.
            La mia anima si ribella.
            Dentro di me,
            mi sento un uomo finito.
            Un uomo futile.
            Un uomo messo al mondo,
            per errore del Supremo.
            Continuo la mia corsa,
            invertita verso casa.
            Con la speranza a pezzi.
            Con il mio essere a terra.
            Con il cuore colmo,
            di odio per il mondo.
            Oh uomo...
            indegno di essere chiamato fratello.
            Oh Italia... indegna di essere
            chiamata Patria.
            Manipoli me, come una pedina;
            pronta a darmi in pasto,
            alle belve feroci,
            pur di avere il tuo tornaconto.
            Come considerarti Patria?
            Come far parte, di questa società
            costantemente corrotta.
            Composta martedì 30 novembre 1976
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              in Poesie (Poesie personali)

              Cenere e vendetta...

              I campi sono bruciati
              e di cadaveri disseminati.

              Tutto è distrutto
              niente si è salvato,
              niente è restato.

              Come i morti hanno perso la vita
              così la speranza manca a chi resta.
              Di chi è la colpa?
              A chi i posteri dovranno chiedere il conto?

              Cenere e vendetta,
              nient'altro rimane,
              nient'altro è sopravvissuto.
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                Scritta da: Piero Valle
                in Poesie (Poesie personali)

                Dolci ricordi

                Dolci ricordi di un tempo passato.
                Un passato svanito, ma che resta sempre con me
                Dolci ricordi che stringono il cuore,
                un cuore che ha battuto soltanto per te.
                Dolci ricordi di un Amore che mi ha fatto sognare,
                un Amore infinito.
                Dolci ricordi di un viaggio ormai finito,
                di un viaggio che era appena cominciato.
                Dolci ricordi di un bacio sussurrato,
                di un bacio che resta nella mente a parlarmi di te.
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                  Scritta da: Kagib
                  in Poesie (Poesie personali)

                  Sabbia tra le dita

                  Trascorre la vita,
                  giorno dopo giorno
                  impercettibile, eppure,
                  com'è lontano
                  quel primo vagito,
                  quella prima parola letta,
                  quel primo pensiero fisso,
                  che mi fece tremare il cuore.
                  E adesso...?
                  Giusto quest'attimo,
                  così trasformato
                  perché sia tangibile
                  e poi di nuovo giorni,
                  mesi... anni,
                  che inconsapevoli
                  continuano a consumare
                  il mio tempo.
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                    Scritta da: Ada Roggio
                    in Poesie (Poesie personali)

                    Verità

                    Eccomi qui
                    Spogliata di tutta la verità
                    Finalmente mi sento bene
                    Finalmente riuscirò a dormire
                    Per molti ignari! Ipocriti!,
                    io li chiamerei furbi,
                    la vita è una grande corsa,
                    è un continuo contendersi
                    un pezzo di carta,
                    chiamato comunemente denaro.
                    Io ho deciso di:
                    i soldi non sono la felicità,
                    sono la sopravvivenza
                    Quindi necessito solo
                    dell'indispensabbile
                    Voler solo vivere è un reato?
                    No
                    Errori si, ne ho fatti in quantità.
                    Chi di voi qui,
                    che passa legge furtivamente,
                    o casulmente finisce su questo rigo
                    errori non ne fa?
                    Il non giudicare,
                    è un dono di Dio.
                    Io ho guardato in faccia ai miei errori,
                    uno ad uno,
                    li ho esaminati,
                    mi sono guardata dentro,
                    ho confessato a me, a Dio
                    poi a l'uomo tutta la verità.
                    Sai non ci vuole coraggio
                    solo una grande fede in Dio.
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