Poesie personali


Scritta da: Daniele Licciardo
in Poesie (Poesie personali)

Mi dispiace un po'

Tutto chiaro, trasparente
non mi importa più niente,
non riesco più a sentire
il tuo odore.

Io e te siamo ormai
separati dai guai,
stare in silenzio, senza parole
per un impossibile amore.

Mi dispiace un po'... ripensandoci ancora.

A ripensarci che follia
era solo utopia,
un'ingenua fantasia
dir che sei mia.

Ho perso il tuo calore
sto gelando da ore,
ti ho rivista in quel locale
sembri non star male.

Mi dispiace un po'... ripensandoci ancora.
Vota la poesia: Commenta
    in Poesie (Poesie personali)

    L'angelo dell'amore

    C'è stato un tempo dove
    gli sguardi e i sorrisi
    varcavano il confine giovane
    fra uomini e donne.

    Nuova linfa di vita
    di un'adoloscenza appassita,
    creava grandi passioni
    con forti emozioni.

    Aspettare, aspettare ancora
    senza conoscere la via,
    sospesa tra sentimento,
    amore, e turbamento.

    Nasceva in me la voglia di esplorare
    di fare e avere senza scappare,
    il sano giusto motivo
    di un particolare momento.

    Di colpo Lei... si apre un varco
    entra la luce nel sordido buio,
    il cuore batte forte bussando alla gola
    fermando il respiro, e l'anima vola.

    Dubbi non ho, è Lei l'angelo dell'amore,
    non sò pensare, non sò che fare,
    ma Lei mi guarda porgendo la mano,
    sorride, avanza, illumina lo sguardo.

    Nasce così un patto d'amore sperato
    si, ogni cosa... ha un senso voluto.
    Vota la poesia: Commenta
      Scritta da: piumarossa70
      in Poesie (Poesie personali)

      A Luisa, mia mamma.

      Mamma... cosa vorrei darti...
      forse un mondo nuovo dove potresti sorridere libera
      priva di schemi e di divieti assurdi,
      ma solo quelli conosci... e ti strapperei via dalla tua
      errata e impostata consapevolezza e ti farei osservare
      i laghi che forse ami, quelli con i voli di oche selvatiche e
      con libellule esili...
      e ti porterei a vedere davvero un
      tramonto, così per mano per poi lasciarti li da sola, si
      da sola a ripeterti fino a spaccare quel tuo credo fatto
      di filo spinato per questa terra, fino a guardarti davvero
      e a vedermi per la figlia che semplicemente sono, quella
      che ami, la stessa che ti spaventa... e io, mamma, ti
      prenderei in braccio come una bimba perché saresti
      stanca sfinita, di aver rincorso per quasi tutta una vita i
      sogni scritti e le illusioni dettate da bocche e menti
      che rubano l'esistenza,
      ti farei riposare, no no nel tuo letto,
      in un letto nuovo, magari fatto di onde e di profumi di
      fresie e vorrei osservare il tuo risveglio quello vero, e...
      abbracciarti forte e delicata per non farti male... scarpe
      morbide ai piedi appena nati accarezzati da un gatto, e
      occhiali tenui per non
      affaticarti troppo la vista dallo stupore e capelli bianchi
      spettinati per lasciare passare il vento e le orecchie
      libere per sentirti finalmente il tuo nome!
      Tua figlia... quella selvatica.
      Vota la poesia: Commenta
        Scritta da: piumarossa70
        in Poesie (Poesie personali)
        E osservo la mia vita,
        la mia esistenza fatta
        di sabbia e vento, vento del nord miscelato
        a petali di magnolie lontane,
        di piume portate dall'acqua annegate nel fuoco e portate
        in alto dalle tempeste, e orme e tracce di animali
        passati e presenti, e canti e note stridenti su un sentiero di
        terra nera di terra rossa, e ancora fatta di muri ammuffiti
        di disegni di ricordi di sassi di acqua fangosa da calpestare,
        di amarene da rubare e da dipingere come l'uva aggraziata
        su un vaso, e la pioggia fredda da congelare e piangere i
        pensieri e la pioggia mista al sole da colorare gli occhi, da
        girotondo di speranza di fede, di credo nelle mie gambe
        composte da bizzarri cavalli e fragili uccelli, a beccare un
        granello di buono e a sputarne cento malsani.
        E osservo la mia esistenza nel rumore presente che non
        mi appartiene, che scanso e che curiosa scansiono nei
        dettagli più minimi per vedere per capire per riprodurre un
        elemento esterno da comprendere per far comprendere.
        E guardo la mia vita miscelata alle direzioni che mi sono
        venute incontro che ho tirato come una corda di mille altre
        corde, che ho spinto che ho buttato che ho sorriso.
        E osservo e osservo ancora questa mia anima fatta di fuoco
        che lo ama che lo vuole che lo beve che lo spegne per
        paura, che lo riaccende per parlare per fumare per
        respirare... questa mia esistenza fatta per esistere e per
        resistere a quello che ancora non conosco e a quello che
        ora voglio, amalgamando denti e unghie alla brezza che
        mi sfiora e mi penetra la vita.
        Vota la poesia: Commenta
          Scritta da: Cinzia Picciolo
          in Poesie (Poesie personali)

          Passato

          Finalmente la bella stagione
          l'aria tiepida mi fa pensare a quand'ero bambina
          nel paese dove sono cresciuta, ai campi fioriti,
          ai profumi.
          A quando andavo in campagna con mia madre a raccogliere fave e piselli, l'odore dell'erba e della rugiada.
          All'alba quando l'aria è frizzante e pura.
          Questa stagione mi fa tornare indietro coi pensieri
          mi ci tuffo nel mio passato, ritrovando facce amiche
          parenti, persone care che non ci sono più.
          Sì, il passato è passato, a volte doloroso, a volte
          gioioso, ma va guardato in faccia e affrontato poiché
          e dal passato che veniamo.
          Vota la poesia: Commenta
            Scritta da: Cinzia Picciolo
            in Poesie (Poesie personali)

            Ogni giorno dono un pezzetto di me

            Un lavoro particolare io svolgo, ogni giorno dono un pezzetto di me, dono un angolo del mio sorriso,
            regalo un segmento di osso della mia schiena,
            un po' di energia vitale, tanta della mia pazienza, io dono ogni giorno.
            Tutti i giorni i miei doni sono porti col cuore,
            direte voi! Ma cosa ne trai in cambio?
            Ho! Tanto tanto, tante carezze, sorrisi, non angoli.
            Grandi abbracci.
            Mi cercano, mi chiamano per nome,
            sanno quanto li amo, quanto amore gli ho donato
            e quanto ne donerò ancora.
            Solo il mio corpo ne paga le conseguenze
            ma il mio spirito ne esce colmo di tenerezza ed amore per il prossimo.
            Vi chiederete... ma che lavoro svolge questa qua?

            Sono un o. S. s.
            Operatore socio sanitario
            lavoro in una casa di riposo per anziani
            i miei nonni.
            Vota la poesia: Commenta
              in Poesie (Poesie personali)

              Non lanciare puntute parole

              Non lanciare puntute parole
              contro il mio cuore
              e ferire grave il mio amore
              ma trascolora e rapisci
              questa vita che si ritorce
              e non ha altra luce
              oltre quella che gli dai.
              Oh come languori remoti
              sono i tuoi baci
              e affascino perduto
              l'incanto del mare
              nel varco dell'attimo
              in cui indivisa ti cerco
              e nessuna certezza mi assiste!
              Mi intreccerò ancora
              all'inoltro di un tuo sguardo,
              brucerò in ansie al brillio
              dell'ammalio di te amore mio?
              Non farmi amato in pensione
              misero seduto ogni mattina
              sul muretto delle attese
              a invocare l'ieri nell'oggi
              e ancora aspettare il sole.
              Annotta poi e una sola vita
              da un nodo si slaccia in due:
              pure una sola pietra ammazza
              se centra un punto mortale.
              Vota la poesia: Commenta
                in Poesie (Poesie personali)

                Affollata di solitudine

                Niente
                provo a sentire un sentimento
                non mi riempie
                forse il vuoto
                lasciato da un calice
                solo falsamente riempito
                di un vino che non disseta il mio cuore

                il mio animo si rannicchia
                in un angolo della doccia
                mentre scorre un'acqua
                fredda
                come la solitudine

                voci sorde intorno a me
                richiamano l'attenzione delle mie idee
                ma l'ombra che vive dentro il mio corpo
                le riprende con ragnatele di tristezza

                mi sento sola.
                Vota la poesia: Commenta
                  Scritta da: Cristina
                  in Poesie (Poesie personali)
                  Seguo la scia dei tuoi pensieri
                  scruto il tuo volto
                  leggo il tuo sguardo.
                  Osservo i gesti incerti
                  incrocio i tuoi occhi
                  la mia mente si accosta
                  al tuo attimo.
                  Non più lacrime da versare
                  ne paure da oltrepassare
                  davanti a me.
                  Il richiamo di quell'abbraccio
                  mi trascina verso battiti
                  un tempo noti
                  che pensavo perduti per sempre.
                  Vota la poesia: Commenta
                    in Poesie (Poesie personali)

                    Tutta la vita

                    Tutta la vita ti aspetterò
                    Ascolterò il tuo silenzio
                    Vivrò del passato

                    Cercherò ogni momento
                    Vivrò ogni attimo intensamente
                    Come ho vissuto te

                    Il mio amore ti appartiene
                    Per altri cent'anni avrai
                    Tutto il mio bene

                    e se un giorno un amore
                    Più grande ti avrà
                    Continuerò ad aspettare

                    Il tempo fermerò
                    Manterrò viva quella rosa
                    e la donerò
                    Quel giorno, dopo cent'anni,
                    Che ti riavrò.
                    Vota la poesia: Commenta