E osservo la mia vita, la mia esistenza fatta di sabbia e vento, vento del nord miscelato a petali di magnolie lontane, di piume portate dall'acqua annegate nel fuoco e portate in alto dalle tempeste, e orme e tracce di animali passati e presenti, e canti e note stridenti su un sentiero di terra nera di terra rossa, e ancora fatta di muri ammuffiti di disegni di ricordi di sassi di acqua fangosa da calpestare, di amarene da rubare e da dipingere come l'uva aggraziata su un vaso, e la pioggia fredda da congelare e piangere i pensieri e la pioggia mista al sole da colorare gli occhi, da girotondo di speranza di fede, di credo nelle mie gambe composte da bizzarri cavalli e fragili uccelli, a beccare un granello di buono e a sputarne cento malsani. E osservo la mia esistenza nel rumore presente che non mi appartiene, che scanso e che curiosa scansiono nei dettagli più minimi per vedere per capire per riprodurre un elemento esterno da comprendere per far comprendere. E guardo la mia vita miscelata alle direzioni che mi sono venute incontro che ho tirato come una corda di mille altre corde, che ho spinto che ho buttato che ho sorriso. E osservo e osservo ancora questa mia anima fatta di fuoco che lo ama che lo vuole che lo beve che lo spegne per paura, che lo riaccende per parlare per fumare per respirare... questa mia esistenza fatta per esistere e per resistere a quello che ancora non conosco e a quello che ora voglio, amalgamando denti e unghie alla brezza che mi sfiora e mi penetra la vita.
Finalmente la bella stagione l'aria tiepida mi fa pensare a quand'ero bambina nel paese dove sono cresciuta, ai campi fioriti, ai profumi. A quando andavo in campagna con mia madre a raccogliere fave e piselli, l'odore dell'erba e della rugiada. All'alba quando l'aria è frizzante e pura. Questa stagione mi fa tornare indietro coi pensieri mi ci tuffo nel mio passato, ritrovando facce amiche parenti, persone care che non ci sono più. Sì, il passato è passato, a volte doloroso, a volte gioioso, ma va guardato in faccia e affrontato poiché e dal passato che veniamo.
Un lavoro particolare io svolgo, ogni giorno dono un pezzetto di me, dono un angolo del mio sorriso, regalo un segmento di osso della mia schiena, un po' di energia vitale, tanta della mia pazienza, io dono ogni giorno. Tutti i giorni i miei doni sono porti col cuore, direte voi! Ma cosa ne trai in cambio? Ho! Tanto tanto, tante carezze, sorrisi, non angoli. Grandi abbracci. Mi cercano, mi chiamano per nome, sanno quanto li amo, quanto amore gli ho donato e quanto ne donerò ancora. Solo il mio corpo ne paga le conseguenze ma il mio spirito ne esce colmo di tenerezza ed amore per il prossimo. Vi chiederete... ma che lavoro svolge questa qua?
Sono un o. S. s. Operatore socio sanitario lavoro in una casa di riposo per anziani i miei nonni.
Non lanciare puntute parole contro il mio cuore e ferire grave il mio amore ma trascolora e rapisci questa vita che si ritorce e non ha altra luce oltre quella che gli dai. Oh come languori remoti sono i tuoi baci e affascino perduto l'incanto del mare nel varco dell'attimo in cui indivisa ti cerco e nessuna certezza mi assiste! Mi intreccerò ancora all'inoltro di un tuo sguardo, brucerò in ansie al brillio dell'ammalio di te amore mio? Non farmi amato in pensione misero seduto ogni mattina sul muretto delle attese a invocare l'ieri nell'oggi e ancora aspettare il sole. Annotta poi e una sola vita da un nodo si slaccia in due: pure una sola pietra ammazza se centra un punto mortale.
Niente provo a sentire un sentimento non mi riempie forse il vuoto lasciato da un calice solo falsamente riempito di un vino che non disseta il mio cuore
il mio animo si rannicchia in un angolo della doccia mentre scorre un'acqua fredda come la solitudine
voci sorde intorno a me richiamano l'attenzione delle mie idee ma l'ombra che vive dentro il mio corpo le riprende con ragnatele di tristezza
Seguo la scia dei tuoi pensieri scruto il tuo volto leggo il tuo sguardo. Osservo i gesti incerti incrocio i tuoi occhi la mia mente si accosta al tuo attimo. Non più lacrime da versare ne paure da oltrepassare davanti a me. Il richiamo di quell'abbraccio mi trascina verso battiti un tempo noti che pensavo perduti per sempre.
Il silenzio è quando non ascolti la tua voce, ma ascolti il battito del tuo cuore o il tuo respiro, quando ascolti il cinguettìo degli uccelli o il mormorìo del mare.