Poesie personali


Scritta da: Anna D'Urso
in Poesie (Poesie personali)

L'ombra della fame

Scende come un'ombra sui corpi sfiniti,
tante battaglie combattute li ha visti arresi,
sangue di vita che tiene il respiro,
io sono la fame, non mi vede nessuno.

Guardo le mani vuote degli amanti lontani,
striscio sull'erba seccata dalla solitudine,
mi inerpico tra i pensieri di un amante sconfitto,
nutro le notti di un solitario fallito.

Fame d'amore o di speranza, sempre fame senza pazienza,
corro da secoli per colpire i poeti,
i cantastorie dei secoli andati,
donne cha hanno fame del loro destino,
uomini che hanno perso il cammino.

Cuore che di amore nutri i tuoi pensieri,
non guardarmi, ti ferirei e non troveresti il respiro,
ama con tutto quello che puoi donare
e certo di fame non potrai mai morire...
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    Scritta da: Eric Gentili
    in Poesie (Poesie personali)

    Saffo

    Piango lacrime nascoste
    che sciolgono il mio cuore
    come acido
    mentre la mia anima
    denudatasi
    si protende adirata
    verso il cielo
    gridando contro Dio
    che le ha tolto
    libertà
    mentre ella giaceva con lei
    dopo aver fatto l'amore
    e che ride beffardo
    come un bambino odioso
    "Ridammi la mia amata-
    la sento gridare-
    accontentati di torturare
    coloro che accettano di concedersi
    ai tuoi sadici capricci
    e lasciami in pace
    dimenticati di me
    non voglio il tuo amore ipocrita
    se ciò mi priverà del suo".
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      Scritta da: Rosarita De Martino
      in Poesie (Poesie personali)

      Terremoto d'amore

      Improvvisa, inattesa
      la terra trema
      in notte oscura.
      Sostenute solo da colonne
      riempite di fluida sabbia,
      incuria d'infami costruttori,
      traballano le vostre case,
      precipitando in pozzi di dolore.
      Silenzio di morte
      vi ricopre tetro.
      Ma, ecco, flebile pianto di bimbo,
      sussurro straziante di madre
      diventano urlo di dolore,
      che rimbomba
      da fiume a mare,
      da monte a valle,
      percuotendo
      i cuori di tutta Italia.
      Si spegne il compianto,
      s'innalza una preghiera
      e vi abbraccia fraterno
      unanime terremoto d'amore.
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        Scritta da: FRANCO PATONICO
        in Poesie (Poesie personali)

        Zak

        La quercia è il suo universo
        Zak l'aggredisce freneticamente
        fra le rughe della corteccia
        e non indugia:
        esplora ogni nodo del ramo maestro,
        fin sulla cima, poi torna e si ferma
        sulle zampe a rampino.
        È incessante quel moto vivace
        di mandibole e antenne.
        Quel maschio formica
        distingue gli umori
        di femmine e soldati
        e, con l'acre secreto,
        rimarca i confini.
        Al termine s'erge, come bandiera,
        su un esile stelo
        ninnato dal vento.
        L'albero intanto, ormai ebbro di sole,
        allunga i suoi legni che subito infronda.
        Esita Zak, ha percezione.
        Ripassa il percorso,
        si getta, s'aggrappa,
        poi strappa e sperona
        e dà sotto con lena.
        Si scuote e quel fremito
        sprona lo slancio.
        Va contro i germogli
        ancor teneri e afilli,
        ma è sorpreso da un filo di ragno
        e nell'affanno, un tribolo vano.
        Povero Zak!
        Ora è stretto alle zampe
        e quel viluppo gli sale sul ventre,
        sul torso e sul capo
        finché l'ultimo spasmo
        ci svela un pietoso
        e triste abbandono.
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