Non ce ne accorgiamo, ma la nostra vita è condizionata dalle protesi. Qualcuno le inserisce sotto la voce tecnologia. Il portatile per il lavoro, l'ipod per la palestra, il cellulare per lavorare, facebook per le relazioni sociali, messenger per quelle parallele, l'antifurto satellitare per l'automobile, il microonde per la cena, il climatizzatore per la notte, il blackberry per organizzarci la giornata... vivere senza la tecnologia è un'assurdità, facendone a meno saremmo inevitabilmente tagliati fuori dal resto del mondo. L'imperativo che regola le nostre vite è sapere tutto degli altri e niente di noi stessi. È un mondo che va alla rovescia e... allora proviamo a raddrizzarlo!
Troppo difficile leggere il mare con le sue onde... calpestare la sabbia e riuscire a trovare le impronte, le stesse che io e te lasciavamo quando insieme camminavamo. Troppo difficile sentire i battiti del mio cuore, sentire la felicità e illudermi che esista.
Mezza luna sul cielo oscuro, mezza luna ad un posto lontano. Un universo nascosto nel mondo, uno ci unisce, l'altro ci divide, in mezzo delle nostre vite.
Una stella cadente, un emozione, nostri mezzi cuori elementi della quarta dimensione, dove si ritrovano i nostri pensieri, dove crescono i sogni e desideri; dove con mezzo sorriso una mezza anima aspetta la notte della luna piena.
Intravedo, all'orizzonte, una nave che firma il cielo. È spontaneo chiedermi quale possa esserne la meta. Sorrido al pensiero di quelle menti che, assenti, non sanno nulla di me, non m'immaginano nemmeno, mentre io, pur non conoscendoli, so che esistono. Come è strano vivere! Ne è proprio quello il senso: sorridere alla consapevolezza della propria generale inesistenza, mentre sei consapevole di quella altrui. Un grande paradosso, che mi piace! Ma perché dovrei farmi conoscere, se poi tutto sta nel ricordo di un nome,... nel saperne il nome. No, non ci sto, per un nome non vendo la mia vita. È verissimo, ci sono nomi ricordati per cui nulla si è compromesso, ma la maggioranza,... ditemi,... abbiatene il coraggio,... ammettetelo...! Ve lo dico io: la maggioranza di quei nomi ha venduto la Vita! Ve lo dimostro! Coloro che si conoscono, "i conosciuti", sono quelli sulla nave, la cui meta non mi è dato sapere, ma non so nemmeno, e neppure loro, se vi arriveranno mai e quali traversie dovranno affrontare e le angherie, all'ombra dei fasti, che dovranno subire per il raggiungimento del loro traguardo e che certamente qualcuna gli capiterà,... a caso,... nel mucchio,... fra di loro. A cosa stanno rinunciando? Lo sanno, lo sanno,... ma procedono... sono obnubilati dal proprio orgoglio. E invece io, da questa parte, fermo, seduto e tranquillo, lo conosco perfettamente, per nome, che cosa si perdono e che cosa rischiano! Io sono qui (Certezza) ; io so che loro sono là (Sicurezza) ; io li guardo pur non vedendoli (Futuro). Io non ho un bicchiere in mano che fatico a trattenere, perché un'onda od una folata di vento all'improvviso destabilizzano la nave. Anzi, io è di questo che vivo. Sono i ritmi stessi della Vita che regolano la mia. Dietro di me, ci sono tutti gli altri che non si conoscono, "gli sconosciuti", e noi, insieme, viviamo il resto del mondo, in territori vastissimi, dove possiamo sfuggire agli eventi avversi,... amandoci,... sereni. Io godo di questo e ne traggo una forza immensa. È il sapere di essere dalla parte di quelli che li potrebbero salvare, che mi conforta della mia scelta! È il sapere che se non ci dovessimo riuscire non cambia nulla, che mi convince del valore intrinseco della mia esistenza! Io ci sono!
A volte mi soffermo ad ascoltare il tuono anche quando il cielo non ne annuncia l'arrivo, e immagino il prato azzurro e un cielo verde di campo, e i pesci brucare arbusti e cavalli nuotare sul fondo respirando il mare, e fiori come stelle e la luna come un frutto maturo, e lacrime per far ridere e risate che sanno di amaro, un panino dolce come il fiele e erbe amare da comparare al miele, la destra come l'ovest e la sinistra gialla come l'est, e il rosso del nord prende posto al bianco sud, e la mia età che va indietro su rughe evanescenti scomparse dal viso per solcare l'interno di me stessa. E aspetto il fulmine in inverno, e la pioggia come il sole, e il sole come la neve... e il contrario non è il rovescio del giusto verso, che anche la piccola rondine è amica e compagna del tuono.
Scende come un'ombra sui corpi sfiniti, tante battaglie combattute li ha visti arresi, sangue di vita che tiene il respiro, io sono la fame, non mi vede nessuno.
Guardo le mani vuote degli amanti lontani, striscio sull'erba seccata dalla solitudine, mi inerpico tra i pensieri di un amante sconfitto, nutro le notti di un solitario fallito.
Fame d'amore o di speranza, sempre fame senza pazienza, corro da secoli per colpire i poeti, i cantastorie dei secoli andati, donne cha hanno fame del loro destino, uomini che hanno perso il cammino.
Cuore che di amore nutri i tuoi pensieri, non guardarmi, ti ferirei e non troveresti il respiro, ama con tutto quello che puoi donare e certo di fame non potrai mai morire...
Piango lacrime nascoste che sciolgono il mio cuore come acido mentre la mia anima denudatasi si protende adirata verso il cielo gridando contro Dio che le ha tolto libertà mentre ella giaceva con lei dopo aver fatto l'amore e che ride beffardo come un bambino odioso "Ridammi la mia amata- la sento gridare- accontentati di torturare coloro che accettano di concedersi ai tuoi sadici capricci e lasciami in pace dimenticati di me non voglio il tuo amore ipocrita se ciò mi priverà del suo".
I pensieri e le parole si miscelano in poesie e con calma... dolcemente san trovar la strada giusta per aprire... Cuore e Mente tutti uniti dalle pagine di un libro in sincera fratellanza
per donare... ancora e ancora alla Città della Speranza.