Un piccolo giglio sta nascendo dal mio cuor dove la mia vita risiede, dove la mia vita ride, piange, è felice, ha rabbia, dove ha voglia di conoscere dove ha voglia di raccontare dove ha voglia di esprimersi Quel giglio del fior d'inquietudine di color verde, non riesce ad esprimere sue emozioni, suoi sentimenti ma solo i suoi sconforti, le voglie vitali, che mancar non devono. Madre Natura così l'ha voluto questo piccolo, che dopo esser nato, muore dando vita ad un altro cuore, ad un altro fiore, giglio e ad un'altra anima innocente, dove nuovi e piccoli gigli risiedono, uniti dallo stesso dna, dagli stessi principi, dalle stesse emozioni, dalle stesse disperazioni, dagli stessi motivi per vivere. Ed ecco qui espresso il motivo del perché, in realtà, la vita non muore, ma va avanti, con lo stesso umore quotidiano. Tal giglio ha in cuor suo una frase: mai scoraggiarsi del mal-operato; Ecco il motivo, quindi, che La vita non muore mai.
E voglio un prato come pavimento, e ciuffi d'erba come tappeti, una margherita e steli di foglie per abbellire un benvenuto, e briciole di pane da offrire agli ospiti. E voglio un cielo con la sua pioggia per lavarmi l'anima e lo stesso cielo con il suo sole per lacrimare gli occhi, e voglio la notte per parlare di segreti delicati e un grande sasso che voglio fare mio. E voglio il volo di un insetto per giocare, e voglio una pozzanghera in terra per specchiare me stessa, un piccolo albero e uno grande per misurare la mia crescita e per alzare gli occhi e vedere dove posso arrivare. E voglio correre o girare su me stessa buttando via scarpe non adatte, a piedi nudi sicura di nessun taglio, e voglio una foglia se mi facessi male, e voglio un bruco da osservare e un passero per una piuma. E vorrei acqua di mare nelle mani da poterti regalare, e il volo di falchi in coppia per rimanere in un silenzio tiepido di parole da fare uscire. E voglio terra battuta e mulinelli di polvere quando passa il vento, e voglio e voglio solo tutto vero... e voglio te in noi a dissetarci nelle mani con la vita.
Corri leggiadro sulla mia pelle Fresco vento d'aprile. Giocano con te le api Magicamente sospese, immobili Inebriate dai profumi che doni. Porti a me essenza unica Il profumo delle sue labbra.
Nuvole oscure impenetrabili che si insinuano come nebbia tra i capelli che bagnano di ombre scure le speranze e i sogni, lasciate che le menti si liberino della vostra pesante presenza c'è una luce così luminosa che le sta aspettando, non vorrete mica rimanere in eterno? Giunge un ora in cui ve ne dovrete andare sicuramente per poi ritornare ma fate che almeno l'intervallo tra i due tempi sia splendente come il mare al suo risveglio che le ombre variopinte del sole nascente bagnino di colori fluttuanti il nuovo istante perché sarà sicuramente il momento di brillare di volare di sentire suoni di violino come cavallette saltellare di aprire mente e cuore alla nuova luce così alta e così bassa da poterla toccare e da potercisi ubriacare. Non ha importanza quanto rimarrà perché il suo ricordo comunque rimarrà. Rimarrà cosi tale da non dover nemmeno dimenticare.
Le onde s'increspano i sogni svaniscono la mente vaga tutto è finito... indefinito! Il mare torna ad agitarsi la mente a turbarsi un pallido raggio di Sole si affaccia a dare un po' di calore senza Amore...
I pensieri si annodano, stringono forte la mente, non c'è aria, è assente; mi siedo all'ombra di una poesia, mi illudo che sia mia, ma mi faccio solo del male, meglio lasciarmi andare.
Io non sono che niente, il nulla, la gente, un viso anonimo, una frase di peso, un cuore reciso, un saluto non dato, un bacio sperato, un coltello affilato, la scelta sbagliata, un'ombra incantata, una frase mai usata...
e un giorno mendicante d'amore sta per finire, il tuo spazio mi invade all'imbrunire, resta sereno nel mio cuore solo l'amore mentre nel tuo ora piove...