Scritta da: Franco Mastroianni
in Poesie (Poesie personali)
Grappoli
I raggi della fantasia
scaldano i grappoli di parole
lasciati a maturare sui filari dei pensieri
nelle dolci campagne della mente.
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I raggi della fantasia
scaldano i grappoli di parole
lasciati a maturare sui filari dei pensieri
nelle dolci campagne della mente.
Come una lama di luce nel buio
attraverserai le notti
spargendo amore a chi nella carne
trova il conforto di una sera,
lascerai impronte bianche
intorno ad un bicchiere vuoto,
camminerai senza sentire il vento
che sta gelando le mani,
inciamperai su una pietra solitaria
e solo quando sentirai dolore,
ed il sangue macchierà il volto pulito
saprai di essere vivo.
Paura d'amare,
paura di un cuore
che impazzisce d'un tratto
e decide la sua strada.
Paura di un futuro
che come una lente appannata
offusca la vista,
paura di un cielo
improvvisamente più blu,
paura di viver davvero.
Ma tu prendi per mano la paura,
non respingerla e diventerà
la spalla che sorreggerà
ogni tuo mancamento,
la guardia alta che incasserà
il colpo diretto all'anima.
Lascia entrare il sole,
lascia correre il cuore,
lascia fiorire l'amore...
... lo meriti!
Pensieri e tormenti
si accavallano
senso di colpa
fremito e nostalgia
desiderio, e voglia
matta di trasgredire.
Realtà sempre
repressa e
presente.
Dibattuta tra il dovere e
la nuova sensazione.
Il cuore non ha
vincoli, è libero
di trasvolare, di varcare
oceani, mondi
sconosciuti, alla ricerca
affannosa di posare
i suoi palpiti e sospiri,
alimentati dal calore
della gente napoletana, dal
sole che, seppur tiepido
riscalda l'animo avvilito
e tormentato da freni
inibitori, divieti
impeti giovanili
palpiti universali.
Se il cuore
avesse una bocca
direbbe
"ciao sono qui"
l'altro, risponderebbe:
"dove?"
"Vicino a te"...
Anch'io ti richiamavo
attraverso l'alito
mortale
che
unisce
gli amanti di
tutto il
Pianeta!
Parola semplice, dolce e profonda,
dice tutto,
abbraccia tutti è la nostra prima parola
e sarà' l'ultima.
Provare è indispensabile
esserlo è difficile.
Essere chiamata mamma
è gioia,
io l'ho provato diverse volte,
ho provato anche
il dolore più grande
e non si dimentica mai.
A volte ci si rammarica,
oppure ci si dispera...
sempre un altalena perfetta
per amare.
Eppure ora
sono la mamma di mia madre.
Un giorno deporrò tutte le armi
per affrontar il viaggio nella mente
poiché vano sarà il richiamarmi
dall'aldilà che dura eternamente.
Se nulla sono stato, or dunque sono,
anche se poi sarò così com'ero;
dal mondo partirò senza frastuono
e di nessun ricordo prigioniero.
Io ti combatterò fatale sorte
per l'ombra che proietti sulla vita,
ma poi le braccia tese saran corte
e debole la presa delle dita.
So che l'impeto mio non ti sbaraglia,
e il gelo annienterà questo calore,
ma da guerriero ti darò battaglia,
per contrastar l'oblio da vincitore.
Tra il fiume di folla avanzo
stremato e con lo sguardo
basso seguo le orme del mio
triste destino.
Così perso e per niente confuso,
so di essere innocente.
Così usato e mai infedele, ho
amato la mia povera gente.
Legato a giudizio, si spegne così
il mio sogno di patria.
Trascinato via dal cuore umano, vado
in contro alla paura.
Lo sguardo grifagno della gente è
lo specchio di un grande abbaglio.
Non c'è miracolo che attende, il mio
destino è stato già segnato, la fine
del mio regime è dietro l'angolo.
Lo respiro nell'aria e lo guardo nel
cielo, è giunta la triste sorte del Re.
Tante parole sono state dette e tante
altre sono morte soffocate, tra queste,
rimangono sepolte le parole di un innocente.
Il patibolo è la che attende, la folla
è la che preme.
Così perso e per niente confuso, so
di essere innocente.
La lamina sottile rimanda a me un po'
di luce, il coraggio dell'innocenza
è la mia unica forza.
C'è un silenzio tutto attorno, ho così
il cuore in gola.
Sento il mondo attorno a me collassare,
e dentro di me l'ombra oscura del nulla
avanzare.
La libertà che tanto si dice è il
pugnale del mio ultimo passo al mio
ultimo capitolo.
Così annego tra il tonfo dei tamburi e
tra forconi e spade c'è chi inneggia
il tricolore.
Lo respiro nell'aria e lo guardo nel cielo,
è giunta la triste sorte del Re.
Lascio un sorriso di sfida vagare tra
la piazza, sperando che una nuova luce
apra loro gli occhi.
Così perso e per niente confuso, so bene,
che andrò via innocente.
Seguendo i pensieri che vagano piano
il vento si insinua e ti prende per mano.
Seguendo i pensieri ti porta lontano
laddove non serve ragione d'umano.
Se ti lasci andare, se cedi al riposo,
se segui quel vento ti porta a ritroso
a riviver la vita ancor nel passato,
ed ecco in un attimo tutto è svanito.
Attraversa il presente ma non si sofferma,
il vento suadente non ferma il suo passo,
ti porta a seguirlo nel magico viaggio.
Nei boschi raccoglie giochi di foglie,
nei parchi aquiloni di bambini in sogno.
Sui mari gli spruzzi di onde che inquiete
si infrangono e saltano a gara più in alto,
ognuna sperando di giungere al cielo
così da formare di nube un velo.
Continua il suo viaggio fra nuvole e sogni,
sculture di ghiaccio or osa sfidare
ma non le scalfisce, soltanto sospinge
e le accompagna nel gelido mare.
Nessuno lo ferma, nessuno gli impone,
il suo sibilo giunge a orecchio lontano.
Pian piano si ingrossa, potente è il suo canto,
veloce continua la corsa nel tempo.
Or forte il suo impeto cavalca il cielo,
incontra le nubi, le spinge a avanzare,
ingrossarsi e sfidare i fulmini, i tuoni...
ed ecco esplosione di pura energia!
Se ogni cosa possiede un destino
non è possibile andar contromano,
quello del vanto è segnare il cammino...
a lui abbandonati e sogna anche tu.
Non ci sarà tempesta stasera,
il cielo ha affidato al vento
la sua canzone per la luna
che ascolta il canto d'amore...
e triste piange tutto il suo dolore.
Calmo è il vento, l'attesa...
Tutto pare immobile,
solo una lacrima si muove
sul viso stanco di un'amante.
Al cielo torna il vento
e la luna piange
La sua ultima solitudine.