Scritta da: FRANCO PATONICO

Ci rincontreremo

Quando ci rincontreremo.
sembrerà un secolo.
La pioggia avrà lavato
i vicoli polverosi.
Rileggerò i manifesti invecchiati
e camminerò su giardini incolti.

Quando ci rincontreremo
scoprirò sul tuo volto
la ruga che non c'era
dall'ultimo tuo sorriso
e dal recente pianto.

Quando ci rincontreremo
io ti darò quel bacio
che il virus ci ha negato
e il battito dei cuori
sarà un tutt'uno,
come il calore
del corpo tuo e del mio.

Ci rincontreremo
e sarà la vita.
Franco Patonico
Composta lunedì 30 marzo 2020
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    Scritta da: FRANCO PATONICO

    Io non ho paura

    Io dovrei aver paura
    a cavalcar quest'onda,
    in mezzo alla sciagura
    e al mal che ci circonda?

    Sì, può darsi avrò paura
    di ciò che non comprendo,
    di questa notte oscura
    e di un nemico orrendo.

    Noi siamo imprigionati,
    privati d'un saluto
    ai cari, ora ammalati,
    e a chi si era battuto.

    Lo sconcerto e la paura
    son figli del coraggio;
    combatterò se dura,
    forsanche fino a maggio.

    No, non avrò paura,
    perché io son convinto
    che l'uscita è sicura
    e insieme avremo vinto.
    Franco Patonico
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      Scritta da: FRANCO PATONICO

      Rendiconto

      Arbusti e piante
      infrondano il mio giardino
      inondato dal sole.
      Il gatto si aggira
      per la consueta ispezione.
      Passeri e merli,
      saltellano
      dal pioppo spoglio
      alla fratta di biancospino.
      Nell'acquario i pesci,
      rassegnati e tranquilli
      sono in cerca
      di qualche scaglia
      non ancora abboccata.
      Tutto è normale,
      tutto sembra normale.
      Assorto, nella penombra
      della mia stanza,
      odo una campana
      che suona a morte
      e scandisce i rintocchi,
      come un elenco stilato,
      per un rendiconto
      triste e severo.
      Franco Patonico
      Composta lunedì 30 marzo 2020
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        Scritta da: FRANCO PATONICO

        Tutto intorno tace

        Questo silenzio irreale
        stamattina mette addosso
        tanto sgomento.
        Non è la pace
        che ho desiderato,
        non sono i muti uccelli
        o le fronde immobili
        del mio giardino
        a darmi il sereno respiro;
        non c'è nemmeno un filo di vento
        a portarmi l'odore del mare.
        Dov'è finito il brusio
        della gente inquieta,
        sempre indaffarata?
        C'è deserto intorno,
        ma tutto andrà bene;
        presto il ritorno
        alla vita normale.
        Franco Patonico
        Composta lunedì 30 marzo 2020
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          Scritta da: FRANCO PATONICO

          Strano, è primavera!

          Cosa hai tanto da cinguettare
          passerino tu sei felice,
          mentre ti vedo svolazzare
          sento qualcosa che mi dice:
          "Guardati intorno, è primavera!"
          Come l'ho potuta ignorare!
          Sarà forse quest'atmosfera,
          che ad altre cose fa pensare?
          Non andar via piccolo uccello
          Io tornerò presto là fuori,
          vorrei volar sul tuo alberello
          come fai tu, ch'or mi rincuori.
          Resto a casa, avrò pazienza
          come tutti gli esseri umani;
          ora ascolto la mia coscienza,
          e attendo qui il mio domani.
          Franco Patonico
          Composta lunedì 30 marzo 2020
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            Scritta da: F. Patonico

            La vita

            La vita,
            soffio del Creatore
            e plasma dell'universo:
            sostanza diffusa
            nello spazio
            e nel tempo

            La vita,
            un crogiuolo
            dove si fondono
            atomi e sentimenti,
            e l'ossigeno ai cuori
            per irrorare le menti.

            La vita,
            un tratto di matita
            tra il sogno e la realtà:
            un lume acceso
            nel mistero di un perché,
            mai pienamente compreso.
            Franco Patonico
            Composta martedì 24 marzo 2020
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              Scritta da: FRANCO PATONICO

              Se tu uomo... Se tu donna

              Quando l'amore patisce
              e un tarlo ti rode da dentro,
              inefficace è l'anticorpo
              per te uomo, sconsiderato.

              Nemmeno l'ombra ti vuol seguire
              quando cerchi nei falsi motivi
              e ti cresce quel cruccio impastato
              nella melma dei pregiudizi.

              E tu donna sei forza indiscussa,
              ma non battagliare da sola;
              dovrai denunciare la molestia,
              l'insistenza di chi ne fa spola.

              Io vorrei armarti la mano
              con l'arma che non uccide.
              Ah, potessi riempirti il cuore
              di consapevole determinazione!

              Abbandona paure e indugi,
              e barattali con il coraggio;
              poi sciogli quel nodo alla gola,
              quel silenzio che non ti consola.

              E tu, mio simile in genere,
              guarda in alto, sopra i tuoi dubbi,
              forse trovi nel disegno degli astri
              l'indizio che ti ha generato.

              Tu non puoi guarirti da solo
              spogliati e presentati nudo
              per bruciare quei panni da orco
              che vestono il tuo animo crudo.
              Franco Patonico
              Composta martedì 16 gennaio 2018
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                Scritta da: FRANCO PATONICO

                Qualche rinuncia

                Un pugno di stelle può contenere
                tutti i nostri pensieri, ma l'amore, no.
                L'amore ha bisogno del cielo infinito.
                Non illudiamoci!
                A noi è concesso solo un istante
                e un piccolo spazio per i resti mortali.
                Ma il cielo è immenso e ci accoglie
                se accettiamo di essere
                meno uguali a noi stessi;
                meno liberi, e un po' prigionieri
                per somigliare agli esseri umani.
                Imbrigliati dal laccio
                che si stringe sul petto
                e opprime il cuore,
                la coscienza si ribella e piange
                sul quel misero legno
                naufragato nel mare.
                Ma se rimane a marcire,
                sulla spiaggia deserta,
                scompare insieme al ricordo,
                come l'amore non corrisposto,
                che evapora per tornare al cielo
                tra miliardi di stelle.
                Franco Patonico
                Composta giovedì 15 giugno 2017
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                  Scritta da: FRANCO PATONICO

                  Un respiro d'amore

                  Un attimo di smarrimento
                  può condurmi lontano,
                  fuori
                  dal mio solito mondo.

                  Come allo specchio
                  rivedo me stesso confuso
                  nei dubbi dell'esistenza
                  e resto sgomento.

                  Ma poi, se ripenso all'amore
                  e a chi mi vuol bene,
                  a tutti quei sogni
                  custoditi insieme,

                  riscopro il tesoro
                  che avevo vicino
                  illuminato dal sole
                  fin dal mattino.

                  Così, rotto l'indugio,
                  mi riapproprio del tempo
                  lasciato in balia
                  di quel sentimento

                  e uscito,
                  da questo torpore,
                  un respiro d'amore
                  mi ossigena il cuore.
                  Franco Patonico
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