Poesie personali


Scritta da: Rosarita De Martino
in Poesie (Poesie personali)

Terremoto d'amore

Improvvisa, inattesa
la terra trema
in notte oscura.
Sostenute solo da colonne
riempite di fluida sabbia,
incuria d'infami costruttori,
traballano le vostre case,
precipitando in pozzi di dolore.
Silenzio di morte
vi ricopre tetro.
Ma, ecco, flebile pianto di bimbo,
sussurro straziante di madre
diventano urlo di dolore,
che rimbomba
da fiume a mare,
da monte a valle,
percuotendo
i cuori di tutta Italia.
Si spegne il compianto,
s'innalza una preghiera
e vi abbraccia fraterno
unanime terremoto d'amore.
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    Scritta da: FRANCO PATONICO
    in Poesie (Poesie personali)

    Zak

    La quercia è il suo universo
    Zak l'aggredisce freneticamente
    fra le rughe della corteccia
    e non indugia:
    esplora ogni nodo del ramo maestro,
    fin sulla cima, poi torna e si ferma
    sulle zampe a rampino.
    È incessante quel moto vivace
    di mandibole e antenne.
    Quel maschio formica
    distingue gli umori
    di femmine e soldati
    e, con l'acre secreto,
    rimarca i confini.
    Al termine s'erge, come bandiera,
    su un esile stelo
    ninnato dal vento.
    L'albero intanto, ormai ebbro di sole,
    allunga i suoi legni che subito infronda.
    Esita Zak, ha percezione.
    Ripassa il percorso,
    si getta, s'aggrappa,
    poi strappa e sperona
    e dà sotto con lena.
    Si scuote e quel fremito
    sprona lo slancio.
    Va contro i germogli
    ancor teneri e afilli,
    ma è sorpreso da un filo di ragno
    e nell'affanno, un tribolo vano.
    Povero Zak!
    Ora è stretto alle zampe
    e quel viluppo gli sale sul ventre,
    sul torso e sul capo
    finché l'ultimo spasmo
    ci svela un pietoso
    e triste abbandono.
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      Scritta da: Franco Mastroianni
      in Poesie (Poesie personali)

      Nei fiori

      Non so capir perché nelle mie lettere d'amore
      vorrei a volte usare anche la testa
      ma scrive solamente il cuore

      perché se mi fermo a voler pensare
      il cuore mio si offende
      non ne vuole sapere

      io trovo il tuo ritratto... in ogni parte
      nei fiori... nelle giornate nuove
      nei miei fogli di viaggio
      tra le carte

      tu sei cosi lontana
      ed io non trovo pace
      pensando a noi a ogni momento
      il non sentire la tua pelle è... un tormento.
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        Scritta da: Laisa
        in Poesie (Poesie personali)

        Canzone Delle Domande Consuete

        Ancora qui a domandarsi e a far finta di niente
        come se il tempo per noi non costasse l'uguale,
        come se il tempo passato ed il tempo presente
        non avessero stessa amarezza di sale.

        Tu non sai le domande, ma non risponderei
        per non strascinare le parole in linguaggio d'azzardo;
        eri bella, lo so, e che bella che sei;
        dicon tanto un silenzio e uno sguardo.

        Se ci sono non so cosa sono e se vuoi
        quel che sono o sarei, quel che sarò domani...
        non parlare non dire più niente se puoi,
        lascia farlo ai tuoi occhi alle mani.

        Non andare... vai. Non restare... stai.
        Non parlare... parlami di te.

        Tu lo sai, io lo so, quanto vanno disperse,
        trascinate dai giorni come piena di fiume
        tante cose sembrate e credute diverse
        come un prato coperto a bitume.

        Rimanere così, annaspare nel niente,
        custodire i ricordi, carezzare le età;
        è uno stallo o un rifiuto crudele e incosciente
        del diritto alla felicità?

        Se ci sei, cosa sei? Cosa pensi e perché?
        Non lo so, non lo sai; siamo qui o lontani?
        Esser tutto, un momento, ma dentro di te.
        Aver tutto, ma non il domani.

        Non andare... vai. Non restare... stai.
        Non parlare... parlami di te.

        E siamo qui, spogli, in questa stagione che unisce
        tutto ciò che sta fermo, tutto ciò che si muove;
        non so dire se nasce un periodo o finisce,
        se dal cielo ora piove o non piove,

        pronto a dire "buongiorno", a rispondere "bene"
        a sorridere a "salve", dire anch'io "come va?"
        Non c'è vento stasera. Siamo o non siamo assieme?
        Fuori c'è ancora una città?

        Se c'è ancora balliamoci dentro stasera,
        con gli amici cantiamo una nuova canzone...
        ... tanti anni, e sono qui ad aspettar primavera
        tanti anni, ed ancora in pallone

        Non andare... vai. Non restare... stai.
        Non parlare... parlami di te.
        Non andare... vai. Non restare... stai.
        Non parlare... parlami di noi.
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          Scritta da: dax
          in Poesie (Poesie personali)

          Riconsegnare

          Sono una voce,
          un debole sussurro
          che s'alza dalla periferia della vita,
          tra le pieghe minime della storia
          piccola anima che vaga
          silenziosa lungo la strada del tempo.

          Ignorato dell'amore squassato da tormenti
          che straziano le giornate, i ricordi,
          spezzano il tempo, il futuro s'accorcia
          inesorabile; nubi violente
          vagano nel cielo: il rosso tramonto
          come il sangue d'una vergine violata,
          violenza che svuota le chiese
          e abbatte le madonne piangenti

          Sono una voce,
          un debole sussurro
          che spaventa l'alterigia dei potenti
          una debole voce, due deboli voci,
          cento, mille, milioni, miliardi
          di deboli voci come un uragano
          potente strapperà dalle vostre mani il potere,
          riconsegnandolo agli animali, ai bambini
          a nostra madre la terra.
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            Scritta da: Franco Mastroianni
            in Poesie (Poesie personali)

            Fin da bambino

            Fin da bambino ho avuto come amico
            il vento
            ed ero convitissimo
            che lui fosse un pittore

            mentre gli amici miei di gioco
            giocavano alla guerra
            restavo ad ammirare i cambiamenti di colore
            che il vento miscelava nella tavola del cielo

            ancor di più quando faceva roteare le girandole
            poste sullo steccato
            ed io restavo ipnotizzato

            fin da bambino
            porto con me questa certezza
            il vento è un pittore
            e da allora... non ho più cambiato
            spacciatore.
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