E osservo la mia vita, la mia esistenza fatta di sabbia e vento, vento del nord miscelato a petali di magnolie lontane, di piume portate dall'acqua annegate nel fuoco e portate in alto dalle tempeste, e orme e tracce di animali passati e presenti, e canti e note stridenti su un sentiero di terra nera di terra rossa, e ancora fatta di muri ammuffiti di disegni di ricordi di sassi di acqua fangosa da calpestare, di amarene da rubare e da dipingere come l'uva aggraziata su un vaso, e la pioggia fredda da congelare e piangere i pensieri e la pioggia mista al sole da colorare gli occhi, da girotondo di speranza di fede, di credo nelle mie gambe composte da bizzarri cavalli e fragili uccelli, a beccare un granello di buono e a sputarne cento malsani. E osservo la mia esistenza nel rumore presente che non mi appartiene, che scanso e che curiosa scansiono nei dettagli più minimi per vedere per capire per riprodurre un elemento esterno da comprendere per far comprendere. E guardo la mia vita miscelata alle direzioni che mi sono venute incontro che ho tirato come una corda di mille altre corde, che ho spinto che ho buttato che ho sorriso. E osservo e osservo ancora questa mia anima fatta di fuoco che lo ama che lo vuole che lo beve che lo spegne per paura, che lo riaccende per parlare per fumare per respirare... questa mia esistenza fatta per esistere e per resistere a quello che ancora non conosco e a quello che ora voglio, amalgamando denti e unghie alla brezza che mi sfiora e mi penetra la vita.
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