Poesie personali


Scritta da: Fabio Marinaro
in Poesie (Poesie personali)

Di me di te di tutto il perché

Mi illumino di Me
Mi illumino di Te
Mi illumino d'Amore
Mi basta così,
Il Tutto è anche Così.
Luce perpetua
Costanza di dolore
Discesa catastrofica
Slita indolore
Cuore di Vita
Vita di Amore
Senti la Vibrazione,
Mi illumino con Me
Mi illumino con Te
Mi illumino nel Perché
Sei un po' Me ed un po' Te.
Composta lunedì 4 marzo 2019
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    Scritta da: Claudio De Lutio
    in Poesie (Poesie personali)

    Compleanno a fiori di marzo

    Oh fiori di bosco, di aiuole,
    oh piante che ornate le case!
    La fresia fiorita vi vuole;
    narciso, per come rimase.

    Per come rimase, narciso
    davanti a cotanta bellezza,
    vi manda precoce un avviso
    la primula avvezza.

    E chiama dai monti, dai prati
    voi gemme di marzo stellate
    magnolia che quasi ultimati
    da giù vede nidi o covate.

    Da giù dove grida più forte
    quel non ti scordare di me:
    "venite e assaggiate le torte!"
    Che ognuno ha portato per te.
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      Scritta da: Daniela Cesta
      in Poesie (Poesie personali)

      La primavera

      io sono la primavera, la più amata
      sono la dea della bellezza e dei colori,
      dell'amore, del ritorno, del risveglio,
      il mio tocco impalpabile e leggero
      fa sbocciare i fiori, fa accoppiare gli animali,
      mentre gli uccelli volati via, per il freddo
      ritornano ascoltando il mio richiamo, in lontananza,
      ogni animale in letargo, si sveglia al tepore del mio cuore,
      sono mutevole e fluida, perché io sono libera,
      inquieta, allegra, curiosa,
      i prati smorti e brulli faccio rinverdire
      i boschi diventano, come smeraldi scintillanti
      ad ogni mio sorriso sboccia un fiore,
      trasporto profumo di vita nuova,
      canto con voce vibrante e il sole bacia la mia pelle
      i miei occhi sono due raggi scintillanti
      dove io guardo esplode, un germoglio di vita,
      fioriture rigogliose che, emanano aromi che incantano.
      Io sono colei che, fa fiorire gli alberi e la terra,
      la luna fuggì via per gelosia, si nascose nel buio del cielo
      e non avere rivali di notte, la mia bellezza luminosa
      non poteva irradiare.
      Composta martedì 12 marzo 2019
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        Scritta da: Daniela Cesta
        in Poesie (Poesie personali)

        Marzo

        il forte vento freddo, che sconquassa
        fa cadere le tegole dal tetto
        sposta vasi grandi e piccoli,
        ma per gli alberi è ancora peggio
        con violenza il vento, cerca di smuoverli
        con raffiche travolgenti, brutali, furiose,
        alcuni cadono giù, con le radici, sradicate dalla terra
        ed ecco la neve impetuosa, aggressiva,
        nel movimento rabbioso dell'aria,
        sbatte i fiocchi a destra e a manca.
        marzo non sa frenare, i suoi impeti,
        irrefrenabile, nella sua lotta con l'inverno
        che non vuole andare via...
        In tempi lontani Marzo era considerato
        un mese capriccioso, bizzarro, lunatico,
        se, al mattino c'era un temporale
        dopo poche ore, si sprigionava un sole primaverile
        che scaldava la terra e ogni spirito ardente,
        Il clima di questo pianeta è cambiato,
        il sole estivo diventa sempre più bruciante,
        focoso, infuocato, insopportabile,
        e i temporali sono diventati turbinosi, furibondi,
        convulsi, frenetici... o forse è solo il cambiamento
        tra l'inverno e la primavera dentro il mese di Marzo.
        Che Dio ci aiuti in questo tempo della nostra vita
        e salvi ogni generazione.
        Composta martedì 12 marzo 2019
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          in Poesie (Poesie personali)

          La mia panchina

          Raccolgo lo straccio
          spolvero la panchina della mia vita,
          mi siedo e ammiro il tramonto
          c'è ancora tempo
          ma intanto ricordo...
          lungo il sentiero ho conosciuto gioia e dolore
          ma il cuore ha continuato a cantare
          a volte con voce stonata
          ho visto la pioggia e poi il sole
          ora seduta a pensare capisco che la tormenta è andata
          ha sfiorato la mia anima,
          ha anche toccato la mia pelle
          ma il soffio del vento mi ha cullato
          il corpo si è lasciato spesso accarezzare dopo il tocco aspro della vita
          e so che...
          c'è ancora tempo per fare,
          per dire, vedere, andare, capire,
          tempo per amare...
          Composta mercoledì 13 marzo 2019
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            Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
            in Poesie (Poesie personali)
            Senza parole la mostra itinerante
            su Auschwitz:
            dove i carnefici erano peggiori
            delle belve feroci
            perdendo la loro umana dignità di figli di Dio
            trasformandosi in demoni affamati di morte.

            Trattati peggio dei cani dei carnefici assassini
            milioni di uomini, donne, bambini,
            ebrei e zingari,
            ombre vive di cadaveri viventi
            senza più lacrime:
            "non sapevano se erano ancora vivi
            o già morti".

            Come uomini della terra
            porteremo sulla nostra fronte
            il marchio umiliante e assassino
            della svastica hitleriana
            riducendo l'uomo a un giustiziere assassino
            e demoniaco!
            "Esseri umani" si trasformarono
            in "carnefici senza pari".

            Servitori di ideologie sporche di sangue
            e piene di odio
            sono diventati i dittatori del potere
            e dell'atroce morte
            riempiendo il secolo ventesimo
            di martiri e di guerre:
            mai tanti morti sulla terra per
            dittatori osannati più di Dio!

            Che umiliazione per l'umanità
            trascinata dall'orrore
            di uomini senza cuore!
            Composta giovedì 31 gennaio 2019
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              Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
              in Poesie (Poesie personali)
              Una domenica come poche
              in cerca di preghiera
              ci ha spinti lontano
              nella bassa agreste aragona
              dove ancora si conservano
              le trincee d'una guerra incivile
              tra spagnoli che si assassinarono tra fratelli.
              Perdette la vita gente innocente
              e tanti poveri anziani
              finirono in fauci assassine
              di belve dal volto umano.

              Guerra incivile assurda piena di odio
              e tanti rancori
              si uccisero tra loro gruppi fanatici
              di sinistra e destra,
              atei contro cristiani,
              distruggendo chiese e conventi
              preti, vescovi, suore,
              tanti cittadini sinceri e innocenti.
              Alcuni sepolti ancora vivi
              in fosse con calce bianca...
              che ancora oggi gridano
              pregando insieme ai santi.

              Quando l'odio entra nei cuori
              senza Dio e senza pietà
              noi uomini siamo feroci
              peggio dei lupi e bestie feroci
              distruggendo tutto il messaggio
              della storia passata:
              opere d'arte, cultura, biblioteche
              e sogni di vera pace.
              La guerra porta solitudine,
              rancore e lutto nel cuore:
              il tempo è trascorso, ma si nota
              ancora l'odio e poco amore.

              Oggi siamo entrati in un monastero
              di suore di clausura
              dove l'inciviltà umana distrusse,
              rubò opere d'arte e pietà.
              Oggi ci sono resti rotti,
              muri senza affreschi e senza echi
              di molte anime sante
              che per secoli cantarono tanti salmi.
              Oggi una ventina di giovani suore
              pregano in varie lingue
              affinché il Signore ci doni la Sua pace
              oggi e domani.
              Composta venerdì 30 novembre 2018
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