Poesie personali


Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
in Poesie (Poesie personali)
I cactus con le spine pungono questo giorno
appeso al sole su una ringhiera di balcone
dove occhi indiscreti spiano il loro giorno
racchiuso in fiori rossi con un bacio d'amore.

Spine e fiori sono i sogni di una ragazza sola
in attesa che sbocci il bozzolo della sua rosa
dove sono racchiusi i suoi sogni di giovinezza
trafitti da spine di disillusione nel suo cuore.

I fiori dei cactus sono belli e molto passeggeri:
la loro bellezza racchiude i colori del cielo
la fragranza degli altri fiori che purifica l'aria
i sospiri di una gioventù che sogna di amare.

Fiori e spine sono lacci che ci legano alla terra
dove il corpo e l'anima crescono in bellezza
in attesa che s'illumini la vita con dei bambini
che sono i futuri fiori di una mamma che sorride.
Composta giovedì 30 novembre 2017
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    Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
    in Poesie (Poesie personali)
    Quando i nostri bambini giocano soli
    il mondo di noi adulti sorride sognando.
    La nostra infanzia piena di piccoli ricordi
    ha lasciato tracce nel cuore che sogna.

    Da piccoli il tempo non pesa nel cuore
    perché si gioca con la fantasia pulita
    senza limiti racchiusi nella memoria
    di una vita ripiena di giochi e di luna.

    Lasciamo che i bambini inventino il domani
    dove loro saranno padroni di se stessi.
    Giocheranno ad essere adulti senza zavorre
    di giorni vissuti dipingendo il loro mondo.

    La nostra terra è bella per i sorrisi dei bambini
    per l'allegria di genitori che abbracciano la vita
    rinata come un fiore da un intimo bacio d'amore.
    I bambini sono il sorriso del futuro che sboccia.
    Composta giovedì 30 novembre 2017
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      Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
      in Poesie (Poesie personali)
      Con la rugiada ancora sotto i piedi
      di una notte fredda appena a due gradi
      cammino aspettando l'amica aurora
      spuntare sull'orizzonte del mio domani.

      Su rami gelidi di pioppi senza foglie
      si richiamano stormi di uccelli
      beccando la luce che si sveglia
      su gocce appese a fili di corrente.

      Ascolto i passi del giorno che avanza
      nel silenzio ripieno di suoni sonnolenti
      mentre decine di cicogne in volo
      si dirigono al fiume seguendo il vento.

      Ascolto la poesia silenziosa della luce
      nascosta nei colori del mattino a colori
      racchiusi in nuvole che coprono la notte
      dando passo al giorno che galoppa.
      Composta giovedì 30 novembre 2017
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        Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
        in Poesie (Poesie personali)
        È arrivato iI freddo di un inverno tardio
        la neve è rimasta sui monti lontani
        il suo candore si è rifugiato nei miei occhi
        mentre sognavo i fiocchi
        cadere nelle mie mani.

        Non so se il mese di gennaio ha due volti
        forse quattro gli si addicono meglio
        essendo il padre di tutti i mesi dell'anno
        il custode di tutte le porte aperte o chiuse
        il padre di tutti gli dei italici
        la porta d'entrata di ogni calendario.

        Giano ribattezzato gennaio
        apre tutte le umane porte del nostro futuro
        lavato da purissima candida neve
        seppellendo il passato bruciato nelle vene.
        È il mese dove il fuoco arde sempre nel camino
        mentre le fiamme purificano
        il fumo della nostalgia.

        Le castagne della vita le abbrustoliamo
        al suo fuoco che brucia nelle case
        mentre i sogni passeggiano sui vari ponti
        che uniscono il passato e il presente
        dove Giano custodisce l'entrata e l'uscita
        di tutti i meandri della nostra vita.
        Composta giovedì 30 novembre 2017
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          Scritta da: Aurora Sisi
          in Poesie (Poesie personali)
          A volte è inevitabile,
          Mi lascio cogliere sul fatto!
          Viene spontaneo chiedere
          A chi mi osserva,
          Dove volo col pensiero
          In quei precisi istanti.
          Pochi comprendono
          Il vero senso del mio viaggio,
          Forse per incapacità
          Di immedesimazione,
          O per semplice
          menefreghismo... chissà.
          Ma in fondo cosa
          Mi importa della nebbia
          Che offusca la mente
          Di chi non vuol capire,
          Cio che il mio cuore sente
          Lentamente la dirada.
          Composta venerdì 10 marzo 2017
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            Scritta da: Luigi Berti
            in Poesie (Poesie personali)

            Quando gli angeli hanno messo le ali

            Avanzano le nuvole il cielo si fa nero,
            il lampo poi il tuono rimbomba sodo,
            le lacrime dall'alto bagnano il volto,
            nel ricordo sconfinato di chi mi ha creato.

            Crescono impietose le onde del mare
            non trovano una sponda dove naufragare,
            girano all'infinito nella memoria del tempo
            che fu graziato dall'essere spento.

            Perché lo dicevano quando ero triste
            se il viso si fa scuro il pianto lo pulisce,
            la vergogna scivolava sulle mani pulite
            e gli occhi non vedevano mai la luce.

            Il mondo in una casa ricoperta di cuori
            dove tutto era immobile senza rumori
            l'intensa armonia si impregnava dentro
            la mano e un sorriso era sempre pronto.

            D'immensa bellezza erano cosparsi
            I volti di angeli che volavano bassi,
            grandissima dolcezza nei loro gesti
            uniti per sempre senza mai lamenti.
            Composta sabato 9 marzo 2019
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