Poesie personali


Scritta da: criscri
in Poesie (Poesie personali)

Clochard dimenticati

D'onde di disiato e mancato nutrimento
d'idrico balsamo orfano e mendicante
ritratto d'obliata dignità giace
tra labbra di stazione che dimenansi sanza pace.
Vipera di basalto striscia la pavoneggiata indifferenza
che del velen è madida d'una feroce diffidenza
e soffocan rumori di sbuffanti passi del suo respir la biografia
lascerà forse di vomito un lezzo, ma anco una poesia;
scritta tra bottiglie con l'indelebil inchiostro del vino
che di suo malfermo naviglio fu lido, ma pur assassino,
e dal morbido e poi chiassoso sferragliar del treno
a dipartirsi avrà l'alma sua verso l'urano più sereno.
Chissà ove la terra vergin fissò per lui un riposo
chissà sotto qual pietra di nome privata sarà ascoso
l'inintercettabile divin a sé lo ha chiamato
e dell'uom l'esister smarrito ha un frammento di fiato.
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    Scritta da: criscri
    in Poesie (Poesie personali)

    Luci da piano bar

    Tenui tessuti di note vergini
    orbite inesplorate ai tasti s'affacciano
    discreto hanno il respiro
    trame di sonore concupiscenze.
    S'incunea il verseggiare delle dita
    del pianista di fantasie e amori ebbro
    d'acquari incandescenti hanno 'l sembiante
    queste processioni di diesis e bemolli
    di far sguazzare melodie inebrianti compiaciuti.
    Gin e whisky
    labbra avide e vissute corteggiano
    e tappeti cesellano per inconsuete armonie
    sprofondano gocce di luce
    sul volto mai prostrato del musicante
    scintillano sbuffanti bicchieri
    su onde di jazz e lente melodie
    sfila irriverente e compiaciuta
    la ragazza dalla gonna ubriacante
    che di tutti sarà e perciò di nessuno.
    Arcani di amori mai sbocciati
    o forse sbocciati maledettamente presto
    con unghie di smalto consumato
    ai vetusti tavolini s'avvincono;
    altro non è il pianoforte
    che un guscio di preghiera traballante
    un tessuto di spine mai estratte
    una pagina vergata con serenate di lacrime,
    la sera s'accuccia indifferente
    e i tasti a riposare tornano
    nell'inquietudine severa
    di sonorità ancora da inventare.
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      in Poesie (Poesie personali)

      Il silenzio

      Atroce, quel silenzio che non ha motivo perché tutto si può dire
      anche una dura verità

      Il silenzio mi distrugge
      mi lacera dentro
      mi ossessiona
      mi fa impazzire perché voglio capire

      Odio il silenzio
      non il silenzio del silenzio
      ma, il tuo

      Parlami, dimmi qualunque cosa
      che sia la verità
      fallo e metti fine al mio dolore
      perché credimi, fa male.
      Composta giovedì 28 marzo 2019
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        in Poesie (Poesie personali)

        Indifferenza

        Un pianto leggero mi attira
        mi guardo intorno...
        un bimbo mi fissa,
        con voce sottile mi dice soltanto: ciao bella signora
        lo guardo due occhi neri, lucidi, tristi
        mi sento attirata, gli prendo la mano
        lo abbraccio d'istinto,
        lo stringo,
        per un po' vorrei essere il suo rifugio
        restiamo lì abbracciati
        è più forte di me,
        la clessidra continua scandire i minuti, il tempo trascorre
        passa veloce questo tempo.
        Bambino mio vorrei poterti difendere da questo assurda indifferenza,
        da sola non basto,
        ma forse è un inizio
        la gente ci guarda...
        accusare il mondo non è la soluzione...
        ma se ognuno di noi si voltasse,
        si fermasse a guardare, ascoltare...
        mortificata devo lasciarlo, devo andare via...
        prende la mia mano e mi dice lentamente...
        sono belli i tuoi capelli color platino anche la mia nonnina li aveva
        poi con un piccolo sorriso dice:
        arrivederci bella signora.
        Composta sabato 30 marzo 2019
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          Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
          in Poesie (Poesie personali)
          Stanno potando i rami di un gelso piangente
          nel nostro giardino con passeri allegri e bimbi.
          Il rumore della sega rompe il silenzio mattutino
          sotto un sole di febbraio e un freddo che pizzica.

          Cadono i rami rotti sull'erba verde e margherite
          fiori delicati con petali bianchi e un cuore giallo
          dove l'innocenza delle fanciulle sogna l'amore
          sfogliando: "mi ama, non mi ama, mi ama...!

          La semplicità della vita racchiusa in una corolla
          di un semplice fiore che cura l'anima e il corpo.
          I romani l'usavano a sacchi per curare le ferite
          dei soldati colpiti da armi che troncano una vita.

          La potatura è un dovere di natura e di eleganza
          volendo mantenere le piante e i fiori in bellezza.
          Spesso nella vita bisogna avere molto coraggio
          per potarsi o essere potati per finire in pienezza.
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            Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
            in Poesie (Poesie personali)
            Sento piangere l'eco del giorno
            in una grande conchiglia morta
            perduta su una spiaggia deserta
            in cerca della voce di una sirena.

            Cammino lentamente sull'arena
            lasciando impronte di fuoco nell'aria
            mentre le onde del mare s'infrangono
            su uno scoglio di grida umane.

            L'eco del giorno respira nell'aria calda
            guardo la conchiglia rotolare sulla sabbia
            coprendo un granchio spinto dalle onde.

            Il fragore dell'acqua sugli scogli lontani
            mi ricorda il fragore di tamburi africani
            battuti con forza sotto una luna piena
            in cerca di sospiri di donne in attesa

            È l'ora del bacio tra il giorno e la notte.
            Porto l'eco appeso nel cuore che mi parla
            ma non comprendo il suo sottile messaggio:

            mi dice di essere duro come la conchiglia
            tenace come l'onda del mare che sbatte
            inflessibile come lo scoglio che non cede
            limpido come i minuscoli granelli di sabbia.

            Mi ritiro meditando sotto la luce del giorno
            per sentire la mia nuova voce che mi parla.
            Composta giovedì 31 gennaio 2019
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              Scritta da: criscri
              in Poesie (Poesie personali)

              Canto per Rossella

              Ondeggi dolce
              a guisa di luna complice d'amore verso amori
              nel fruscio di soavità composta del tuo sguardo,
              rosseggia la tua chioma fiera carezze vergando
              sul dilatarsi del bacio del lago
              sull'estasi di lariani seducenti incantesimi.
              Ebbro mi scorgesti della tua interior beltà
              tra quelle aule d'ancestral sapienza ruggenti
              della meneghina università.
              Battito ti ricamasti d'ali di solidarietà
              in ogn'angolo di questa tremebonda realtà
              Icona di zucchero d'un sorriso aperto al mondo
              A dar avvezzo di sé il suo colore più profondo.
              Lucido brilla e sempre rifulgerà
              il tuo fiore di profumo comacino incantato
              sempre nel cuor ti serbo, limpidissima Rossella,
              rosa purissima che mai dimenticherò
              né mai ho dimenticato.
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                Scritta da: criscri
                in Poesie (Poesie personali)

                Bambini mai nati

                Bambini mai nati
                virgole dorate soffocate dal destino
                per sempre ignari resteranno
                del loro mancato cammino,
                fioriti per poco in grembi luccicanti
                e sul sorriso iridescente di madri festanti.
                Bambini mai nati
                corpi logorati dalla maledizione
                generazione da cui mai germoglierà
                altra generazione,
                cristalli di neve su cui il sole ha troppo urlato
                annientandone il presente,
                cancellando ogni passato;
                bambini mai nati
                in piccole tombe fatti riposare
                e dagli sguardi di chi passa tra i viali
                si lasciano carezzare
                rapito hanno loro la storia
                ma almeno resti la memoria
                di un vissuto senza identità
                che mai si compierà,
                bambini mai nati
                con madri strangolate dal pianto,
                che non si sono scoperti voce
                e non si sono scoperti canto,
                bambini mai nati
                sorrisi che potranno soltanto essere immaginati
                dipinti dai cuori devastati
                di chi li perse, dopo tanto averli desiderati.
                Bambini mai nati
                se esiste un Paradiso
                ha i contorni delicati
                del vostro sorriso
                il tenue abbracciare il vento delle vostre manine
                inghiottite da traiettorie assassine,
                bambini mai nati
                c'è un angolo di vento
                in cui sovrano rifulge l'immortale sentimento
                di noi che mai vi conoscemmo né vi conosceremo
                ma sempre nel futuro con noi vi porteremo.
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                  Scritta da: criscri
                  in Poesie (Poesie personali)

                  Su selvaggi temporali

                  Su selvaggi temporali arrampicarsi odo
                  del pensar mio l'infrangibil abulia
                  pur prostrato e di tristezza madido ì godo
                  dell'alma il folle parto che nome reca di poesia.
                  Fogli indifesi asperger cò illusioni di parole
                  ispide e impietose qual chi tagli fa di gole
                  orfica mission è d'un indecifrabile peregrinare
                  nel qual fasci di speme pungon a guisa di zanzare.
                  Or non m'è l'ordinato articolar compagno e amico
                  dal retaggio scacciato d'un malesser antico
                  tempo v'è in cui scrittura rimar faccia con paura
                  ma del risorger ho il disio di quel che significhi avventura.
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