Poesie personali


Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
in Poesie (Poesie personali)
Nelle fiabe di quando ero bambino
sentivo vibrare delle forze nuove
che riempivano il cuore di orizzonti
pieni di colori e messaggi nuovi.
Cenerentola e il brutto anatroccolo
due sogni del brutto e del bello
racchiusi nel cuore pulito della gente
apriva le porte del futuro allegro
vicino al focolare dal fuoco ardente.

La visione dell'infanzia marcava il cammino
illuminato dalla fiamma del vecchio camino
da visioni di animali strani che parlavano
immaginando lupi, draghi, fate e streghe
gironzolare nell'ombra di boschi strani.
Favole popolari che vecchi e mamme
raccontavano con amore e illusione
facendo rivivere sullo schermo del cuore
gli archetipi della bellezza e dell'amore.

Da vecchio rivedo il messaggio delle fiabe
con occhi pieni di qualche lacrima che cade
quando vicino al focolare ancora acceso
non vedo bambini né mamme raccontare
i sogni che fanno fiorire il futuro del mondo.
Le favole sono la base umana della storia
con una visione che ci spinge a meditare
incontrando il propio volto riflesso nell'acqua
di un mondo nuovo senza paura e tanto affetto.
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    Scritta da: Aurora Sisi
    in Poesie (Poesie personali)
    Tempo fa trattenevo molto,
    accumulavo pagine e pagine
    di parole non raccontate,
    forte era il bisogno
    di buttarle via,
    e il mio dialogare muto
    spesso mi confortava.
    Ma avevo bisogno
    di trovare un equilibrio
    interiore, imparare
    a condividere...
    cominciai quindi
    a parlare a gran voce,
    togliermi quel peso,
    mettere quasi a nudo
    la mia anima...
    e che rumore,
    quando ogni
    pensiero si sveglia
    dal suo torpore!
    Quando l'oblio
    viene squarciato
    da una consapevolezza
    di vita.
    Composta martedì 11 aprile 2017
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      Scritta da: Aurora Sisi
      in Poesie (Poesie personali)
      Asseconda comprensioni,
      con un intreccio di mani,
      non abbiamo speso
      parole nuove,
      eppure una diversa
      interpretazione
      si è impadronita di noi.
      Evitiamo di affogare
      in pensieri sbagliati,
      con la consapevolezza
      che il positivo si vive,
      si accetta, ci migliora.
      Regaliamoci la nostra
      presenza, il nostro
      continuo esserci,
      prima di ogni cosa,
      per permettere alle
      nostre parole,
      di non perdere
      il loro primo
      significato.
      Composta lunedì 10 aprile 2017
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        Scritta da: criscri
        in Poesie (Poesie personali)

        Il violino urla

        Urla il violin in sacro gemito
        nell'ormai sgualcita custodia ch'a sua dimora ebbe
        ove dell'arpeggio mille volte ebbe l'anelito
        d'una musica ch'a pizzichi ed arcate crebbe.
        Sempre detien la nobiltà della rosa e l'umiltà della viola
        a sé avvinto e racchiuso in una nota sola
        in lui indomita regna levità di liuto
        che voce dà al natural suono d'un mondo talor muto.
        Allegri in aere sparge a guisa di stelle filanti
        e in  teatral mura insuperbiscesi dinanzi a scalpitanti astanti
        stagliasi libero e inafferrabil il capriccio delizioso
        ch'a manto di tepor sul mondo  si stende armonioso.
        Stradivarian velivolo che sempre s'alza in quota
        estro di Paganini che nell'uran complice ruota
        spalancasi in preghiera qual benigna finestra
        e la sua amorosa goccia dona al mare dell'orchestra.
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          Scritta da: criscri
          in Poesie (Poesie personali)

          De'matematismi

          Assumon le forme armoniose movenze
          ch' in guisa scorgi di parabole e circonferenze
          vola 'l mental travaglio in indiavolate cifre indefesso
          dal cosmo del finito numero a quel del complesso.
          Ondeggi pitagorici, euclidee suggestioni
          ritratto son di quantità delle reali estensioni
          chè quant'intorno giace più e più ancor brilla
          se del misurarlo su d'esso adagi la scintilla.
          E peregrinasi allor tra ellissi e circolarità
          che amici più rendon i pianeti e le lor beltà
          spose son algebre e geometrie in altar di scienza
          e complici germoglian studi di funzioni
          e fascinosi campi d'esistenza.
          Rivelasi il cosmo in tutto 'l suo spumeggiar naturale
          da teoria di relatività avvinto e calcolo infinitesimale
          più non vi son angoli ch'incerti sien  e profani
          se legger li vuoi attraverso gli assi cartesiani.
          Aggiunger o sottrar,divider o moltiplicare
          il matematico idioma sempre ti saprà aiutare.
          Composta lunedì 8 aprile 2019
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            Scritta da: criscri
            in Poesie (Poesie personali)

            Villaggio Crespi

            Umil eppur sovran in orobica landa troneggia
            del laborioso industriarsi l'inconfondibil canto
            che da un braccio all'altro d'una fabbrica echeggia
            e dell'operaia alma effonde le fatiche e il vanto.
            Figliuola intuizion  fu d'un uomo Benigno
            ch' in fatto leggiadro incarnò 'l suo soave nome lucente  
            fiera tessitura cesellò e dignitose case a guisa di scrigno
            perch'in real si mutasser i sogni della povera gente.
            Di tesser e  filar fu orgoglio,
            sulla soffusa musica dell'Adda che scorre silente
            dal morir dell'ottocento a' nostri dì brilla 'l gorgoglio
            e incontaminato offresi a guardi e penser della gente.
            Or giaccion quell'esistenze in un picciol cimitero
            l'una all'altra in fila come in dolce comunione
            da tombe spoglie protendesi la voce del lavoro vero
            che manifesto e lezion sien per ogne generazione.
            Composta lunedì 8 aprile 2019
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              Scritta da: SAVERIO FERRARA
              in Poesie (Poesie personali)

              La forza della vita

              Credi.

              Credi in te stesso.

              Credi nella tua forza,
              nell'affetto di chi ti vuole bene,
              in una mano amica
              che ti aiuta e ti guida...

              Credi nell'amore.

              Immergiti nel creato.

              Credi nel miracolo
              di una nuova alba
              e nel tramonto
              che dipinge l'orizzonte.

              Credi che il domani
              realizzerà un tuo sogno.
              Vivi con serenità
              le gioie e le amarezze.
              Scaccia la malinconia.

              Qualcuno ha bisogno
              dei tuoi sorrisi.

              Sorridi.

              Non temere il temporale.
              Presto ritornerà il sereno.

              Credi in tutto ciò che ti rende felice.

              La vita è tua.
              Abbine cura.

              Ama e credi...
              Composta mercoledì 10 aprile 2019
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                Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
                in Poesie (Poesie personali)
                Brillano i camini delle case
                sotto la luce del giorno che gioca
                specchiandosi nel cappello metallico
                del comignolo che gira nel vento.

                La luce riflette anche nei miei occhi
                azzurri come il cielo che gioca
                con gli uccelli e le onde sonore
                che avvolgono l'universo.

                Vagano in cerca di persone
                con un cuore che batte
                o esseri che ascoltano
                il battito vivente dell'universo.

                Viaggiamo anche noi esseri viventi
                maturando nell'immensità senza confini
                di mondi che ci girano intorno
                ignari che siamo anche noi
                passeggeri in un treno
                con un biglietto di ritorno.
                Composta giovedì 28 febbraio 2019
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                  Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
                  in Poesie (Poesie personali)
                  Il mattino si è incappucciato di nebbia
                  mentre i passeri volavano lontano
                  dove il sole giocava con le ombre
                  mentre il cielo piangeva nel silenzio
                  con lacrime di rugiada.

                  Sentivo il bisbiglio di voci umane
                  cadere nell'aria fredda mattutina
                  dove il risveglio del nuovo giorno
                  si apriva a versi appesi alle foglie
                  nati nella notte senza volto.

                  I passi della luce del giorno avanzano
                  su davanzali di finestre socchiuse
                  il tepore della placida notte
                  si spande soave in voci di bimbi
                  che sognano appesi alla luna.

                  Notte, giorno, nebbia e bambini
                  camminano lenti verso la tenue luce
                  captata nelle stelle liquefatte
                  nella nebbia sotto un cielo grigio
                  ricco di sogni chiusi in un pugno.
                  Composta giovedì 28 febbraio 2019
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