Scritta da: Nataly Laganà
in Poesie (Poesie personali)
Un omaggio per te
cuore gentile,
la profumata rosa.
Composta domenica 15 marzo 2020
Un omaggio per te
cuore gentile,
la profumata rosa.
Non è mai detto
sia per sempre ogni battito che regaliamo all'altra,
eppure tu...
eppure sei il mio tormento,
nelle parole,
nei movimenti della giornata,
sei il mio dannato tormento ovunque
eppure...
non metto mai fine al castigo che ho di amarti.
Ho chiuso dentro una parentesi la speranza
senza punteggiatura
senza ogni segno che disturba
è ancora presto per aprire le finestre, e ancor più la porta
ma una parentesi la apro quando voglio
quando m'insegno
quando ci credo
quando imparo
quando vivo
quando spero.
Abbracci e baci ci mancano
nonostante tutto
dobbiamo rispettare le regole
ricordiamoci che c'è un domani
aspettiamo perché tutto passa
tutto ha una soluzione.
Uniti, lottando, usciremo
tutti uniti in un solo pensiero
tutti ce la possiamo fare.
Oggi è così, ma domani tornerà
bella e pimpante la primavera
e i campi fioriranno,
colorando il nostro bellissimo mondo
e poi, tutto resterà nel ricordo.
Respira! Cammina con le tue domande
senza risposte vicino alle onde del mare.
Loro sapranno calmarti!
Respira!
Il vento ascolterà i tuoi pensieri!
Osserva il cielo che si confonde con il mare,
in quella linea troverai il filo dell'equilibrio.
Cammina respirando a pieni polmoni
su quel filo, ti porterà dove desideri essere!
Respira, respira, respira.
Ad ogni declino
o ad ogni sosta,
causa l'oblio degli dei
o il canto pigro del diavolo,
come una sottile fredda pioggia
dal nulla scendi ghiacciandoci le ossa.
Spegni e rispegni antichi calori,
sei l'alba dei più banali splendori.
O noia, mia fedele nemica,
tu non sai che lacerando il mio corpo
dalle crepaglie la mia anima s'invola
lasciandoti come preda una carcassa vuota e presuntuosa,
così vuota... da fare riflettere anche te.
Tempeste di vento e forte pioggia
l'autunno fugge in questo modo
con l'inverno e il Natale che arriva,
giornate scure, con nebbia fredda,
colori sfumati, paesaggi brumosi,
come il nostro spirito sonnolento
che ama stare vicino al fuoco con
la luce della sola fiamma del camino.
Mentre i pensieri si accavallano
e infine si placano nell'oscurità silenziosa,
l'armonia arriva dalle foreste, pendii della montagna
torrenti impetuosi, gonfi di acqua che scroscia
con elegante bellezza, sulle rocce, come
spuma magica di una fata di estrema bellezza!
Gli alberi sembrano dormire, assenti, come morti
ma, la loro linfa vitale, i suoi enzimi, sono più vivi che mai!
Ascolto il loro richiamo in lontananza, respiro il loro mistero
sento la loro energia, che avvolge il mio cuore.
Vorrei che tu fossi qui mia cara,
a passeggiare sotto la luce di luna,
a infonderti il coraggio che ti manca,
a raccontarti i sogni
ad abbracciarti per sussurrarti
il mio amore!
Vorrei che tu fossi qui,
non solo per me ma anche per te,
sei lontana e priva dei miei abbracci,
ed io lo stesso orfano delle tue carezze,
dei tuoi baci che rallegravano
la mia anima, del tuo profumo
che si attaccava alle mie mani
ed io le annusavo per avere
la sensazione di averti vicina
quando eri già lontana!
Vorrei questo, la tua presenza
sostanza alla mia essenza,
qui sai mi sento vuoto,
sono un corpo senza cuore,
lo hai tu nello scrigno dei tuoi desideri,
ed io vorrei avere il tuo cuore
così quando non ci sei,
sentirei i tuoi battiti
far casino nel mio petto.
Vorrei che tu fossi qui,
perché quando non ci sei,
io non sono me stesso,
ho dentro il rumore della tua assenza,
un dolore indescrivibile
che passa solo se sono accanto a te.
Destino così crudele tu non meritavi,
tu che in silenzio di noi ogni cosa notavi.
Anima fragile e indifesa immersa in quelle paure,
Indotte da chi del far del male non conosce misure.
Le tue corse in quegli orari ormai imparati a memoria,
giorni trascorsi insieme e tantissimi momenti di gloria.
Non conoscevi l'odio e tutto l'amore sapevi donare,
ma ormai stanco di lottare, hai deciso di andare.
Terrò vivo il tuo ricordo e per sempre nei nostri cuori rimarrai,
con impresso il giorno in cui per la prima volta ti incontrai.
Riposa in pace cucciolo, mai potrai svanire,
Nel cuore di chi ti ha voluto sempre accudire.
Sonnecchiare davanti a un fuoco crepitante,
cricchiante, brioso, nel solitario pomeriggio
piovvigginoso e grigio di novembre,
mentre fuori sotto la pioggia, tutto è spento e smorto,
la luce fugge dietro il cielo cinerastro,
e la debole luminosità avvolge case, sentieri e rami spogli
godi del silenzio e della solitudine, del grigio che avvolge
ma l'autunno è poesia nascosta nel riposo e nell'oblio
quiete e serenità nella segretezza di te stesso.
Tutto tace alla brillantezza delle fiamme vivaci
mentre la dolce melodia della pioggia sui vetri
concilia un sonno salutare.