Poesie personali


in Poesie (Poesie personali)

Ritrovare la pace

Sto uscendo
Faccio quattro passi
Lì su quella spiaggia
Pioviggina, non importa
Devo andare
Raggiungo il mio mare
Ho bisogno di parlare con lui
Devo ritrovare un po' di pace
Ascoltarlo
a lui piace cantarmi una dolce canzone
Vado a passeggiare
Devo ritrovare un po' di me
Apro la finestra
Chiudo gli occhi
E... sono lì.
Composta venerdì 13 marzo 2020
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    in Poesie (Poesie personali)

    Camici bianchi

    Camici verdi, azzurri, bianchi
    Braccia e volontà
    Rocce
    ma, fragili
    È il cuore che spinge
    Che porta a salvare
    I ferri toccati
    Le garze imbevute
    Siringhe, medicine
    Attrezzi usati
    che danno speranza
    ridanno vita
    In tutto c'è amore
    C'è forza e dolore
    Oggi di più
    Le braccia cedono
    Le gambe tremano
    La forza vacilla
    Il cuore freme e piange
    Ma qualcosa spinge
    La forza di dare
    salvare, aiutare
    Camici azzurri, verdi, bianchi
    Sorrisi forzati in questo infausto periodo
    Forza che spinge
    a non mollare
    Camici bianchi
    Mani stremate
    Cuori ammalati di stanchezza
    Notti insonni
    Figli, mariti, genitori
    quasi scordati
    Desiderio di continuare
    donare, aiutare, salvare
    Anche quando
    la forza sta per mancare
    Camici verdi, azzurri, bianchi
    Stremati ma fieri
    speranza nel cuore
    Intrisa di forza e coraggio
    Camici azzurri, verdi, bianchi
    Non devon
    non posson mollare
    Camici bianchi
    fieri, decisi
    avanti anche domani
    Ogni sorriso
    di chi torna a casa
    ogni stretta di mano
    rende ogni camice
    ancora più lindo
    Quando si vince
    Quando si vive
    Ognuno di loro
    si tatua nel cuore
    Camici verdi, azzurri, bianchi
    Oggi più di ieri
    Diventan per tutti
    Angeli bianchi
    Onore
    Missione
    e Amore.
    Composta domenica 15 marzo 2020
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      Scritta da: Elena Asaftei
      in Poesie (Poesie personali)

      Attimo

      Ovunque giri
      Regna il silenzio

      Gli occhi asciutti
      Sgranati dai balconi
      Ti guardano impediti:
      "Ma tu che fai là fuori?"

      Con passi lenti
      La testa un po' confusa
      Ti avvii verso casa.

      In lontananza
      Il chiasso di un bambino
      Ti sfiora il cuore.
      Sorridi e ti fermi,
      Ti giri verso il cielo
      Lo fissi, lo accarezzi
      e con lo sguardo
      Lanci una preghiera.
      Finché ci sono loro, ce la faremo.
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        Scritta da: Bernardo Panzeca
        in Poesie (Poesie personali)

        #Andratuttobene

        Andrà tutto bene
        ci si ripeteva ogni giorno
        per alleviare le pene.
        Andrà tutto bene
        si urlava dai balconi
        per reagire come leoni.
        Andrà tutto bene
        lo dicevano i bambini
        sussurrandolo ai giochini.
        Andrà tutto bene
        lo pregavano gli anziani
        in silenzio sui divani.
        Andrà tutto bene
        annuivano i genitori
        guardandosi con i cuori.
        Andrà tutto bene
        lo scrivevano gli innamorati
        distanti ma non rassegnati.
        Andrà tutto bene
        lo intonavano tutti quanti
        a squarciagola con canti.
        Andrà tutto bene
        In ginocchio supplicavamo
        e la fine del gelo
        al Cielo chiedevamo.
        Composta domenica 22 marzo 2020
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          Scritta da: Renzo Mazzetti
          in Poesie (Poesie personali)
          "Due tristi passi solo sotto casa
          tra le deserte verdi palazzine
          dalle mille camere chiuse vuote
          nel recintato deserto nel deserto
          recintato vuoto cortile vuoto giardino
          bramo il profumo del libero bosco
          libero su per gattaia verso vicchio
          panoramica unica splendido mugello
          dove ensa precipita verso sieve
          veloce schiumeggia chiara suona
          musica il canto degli uccellini
          ma nel semplice suo innocente naturale
          terribile un gatto immobile interessato
          ascolta attento si lecca un baffo
          con la zampetta si lava il muso
          vicina lascia alla porta un vassoio
          offre sette belle squisite frittelle
          di san giuseppe festa dei papà
          aromi e sapori riportano bambino
          dolcezza al vecchio scapolo incallito."
          -renzo mazzetti bicefalo - (ronta, 19 marzo 2020)
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            Scritta da: Jo Chiaro
            in Poesie (Poesie personali)
            Quando il virus sarà debellato e ogni morto sarà contato,
            ci sarà solo un comunicato, o qualcosa avremo imparato?

            Riprenderemo a tutelare la sanità pubblica come vuole la costituzione
            o continueremo con la raccomandazione e ancora più privatizzazione?

            Capiremo che la solidarietà è l'arma vincente dell'umanità
            o costruiremo muri intorno alla nostra unicità?

            Apprezzeremo ancora di stare in famiglia, leggere e, magari fare yoga,
            o il nirvana sarà sempre sballo, alcol e droga?

            Ricorderemo di aver ascoltato, nel silenzio, un bambino giocare e gioire
            o rimetteremo le airpods per non sentire?

            Sarà evidente quanto è importante il bene comune
            o ricomincerà di nuovo il tiro alla fune?

            Dovremo recuperare la produttività
            o capiremo che lo sviluppo infinito non è una priorità?

            Cercheremo di raffreddare il clima
            o continueremo a bruciare petrolio, come prima?

            Cominceremo a ripescare la plastica dal mare
            o andremo avanti a inquinare?

            Penseremo finalmente che il mondo è un'unica confederazione
            o si tornerà a combattere per il proprio stato o la nazione?

            Ecco, perciò, senza andare oltre; avremo imparato la lezione?
            O saremo vinti da un prossimo virus con una più letale evoluzione?

            Se nulla di tutto ciò avverrà, allora bene sarà
            conservare più di una mascherina, insieme all'amuchina,
            anche se ciò a nulla varrà.
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              in Poesie (Poesie personali)

              Il buio

              Ed ecco che arriva la notte. In un istante mi sento persa nel buio più profondo. Dove prima c'era una luce, seppur flebile, della sera, scende l'inquietudine e l'incertezza.
              Tutto si ferma. Il cammino, i pensieri. Il respiro si fa più intenso sembra manchi l'aria. Quella che prima dava ossigeno si sta esaurendo. Si assapora in ogni singolo respiro quel che ne rimane
              la notte più nera ha rubato il posto alla luce che poco prima brillava. Il sole era alto e riempiva ogni spazio anche il più nascosto. Ora invece non si vede più nulla.
              Tutto si è spento.
              Rimane un gelido tormento che ha raggelato quell'anima che era davvero colma d'amore.
              Composta lunedì 23 marzo 2020
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